ASCOLI PICENO – Il Comune di Ascoli si costituirà parte civile nei processi per mafia che lo dovessero coinvolgere? Sembrerebbe di si, almeno stando al documento approvato, con alcuni emendamenti, da maggioranza e opposizione durante la seduta di consiglio comunale di ieri pomeriggio, mercoledì 8 settembre.
A proporlo è stato il giovane consigliere del Pdl Fioravanti che ha presentato una mozione redatta dalla sezione Giovani dell’Anci, nella quale si impegnano i Comuni ad attuare iniziative di contrasto alle mafie e di sviluppo della legalità e della trasparenza da parte degli Enti Locali, e a costituirsi parte civile nei procedimenti per mafia che coinvolgano le amministrazioni.
Tra le varie azioni da intraprendere, figurano quelle della lotta al racket e all’usura, con sostegno alle vittime, del rispetto della trasparenza nelle gare d’appalto, della legalità, della sensibilizzazione nelle scuole, nonché del rafforzamento delle forze di Polizia Locale con una sezione dedicata al perseguimento dello sfruttamento di manodopera nei cantieri.
Ad accendere il dibattito, che nella polemica si è trascinato su argomenti di respiro nazionale ed internazionale, è stato il consigliere d’opposizione Regnicoli (L’Alveare): «Lodo l’iniziativa del collega, sicuramente apprezzabile nelle intenzioni, ma ricordo che molti di questa maggioranza hanno accolto qui ad Ascoli in pompa magna e con tutti gli onori Marcello Dell’Utri, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa». «La condanna non è definitiva, manca il terzo grado – risponde Falciani (Lista Castelli sindaco)- non dimentichiamo il processo Andreotti. Concorso esterno, tra l’altro, significa proprio che non faceva parte del sistema». «Essere coinvolto in concorso esterno in un affare di mafia non è come esserlo in una multa per “divieto di sosta” »– replica D’Isidoro (La primavera).
«Il vostro governo- continua Regnicoli – oltre a non avere rispetto dei magistrati, che lottano contro la mafia, ha operato uno scudo fiscale che servirà per lo più a far rientrare denaro proveniente da chissà quali traffici. Il fatto che si sia scelto di far mantenere l’anonimato delle persone coinvolte la dice lunga ed è un fatto grave».
«Lo scudo fiscale è un sistema di lotta all’evasione che hanno già adottato tutti i maggiori paesi europei» – replica ancora Falciani.
Sul documento, lo stesso Falciani ha fatto puntualizzazioni su quanto promosso dal sul collega di maggioranza: «Voterò favorevolmente al documento, ma ho paura che abbia poco valore: quando parliamo del fatto che il Comune può costituirsi parte civile rischiamo di fare brutta figura di fronte ai magistrati, che sono costretti a non accogliere l’atto. Così come quando richiediamo l’istituzione di una forza di Polizia Locale che deve contrastare il fenomeno: la polizia municipale non ha le competenze e i mezzi per azioni di contrasto».
Dopo gli interventi di Canzian e Ciccanti, che ha promosso l’istituzione in città di uno sportello anti-usura, di Petrucci e dello stesso sindaco Castelli, e dopo aver apportato alcuni emendamenti , per di più di carattere tecnico, il documento è stato poi approvato poi all’unanimità.
Sull’argomento è intervenuta anche la sezione provinciale di Libera, l’associazione contro le mafie fondata da Don Ciotti. «Ricordiamo che noi di Libera già da qualche anno svolgiamo, senza alcun sostegno istituzionale, un’attività mirata all’informazione e formazione alla legalità soprattutto nelle scuole. Ci conforta vedere che da qualche mese quest’amministrazione si sia dimostrata sensibile al tema della lotta alla mafia: ricordiamo ad esempio l’intitolazione di una scuola a Falcone e Borsellino dello scorso 28 Maggio (l’ex Borgo Chiaro, ndr)».
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