SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ci siamo: mancano solo tre giorni all’inizio del campionato di Serie D, una lunga maratona da settembre a maggio che, per quanto riguarda il girone F, ci terrà compagnia per ben 38 giornate. Proprio come lo scorso campionato di Eccellenza Marche: lì, per la Samb, l’impatto fu traumatico, ma poi alla distanza la classe dei rossoblu uscì fuori, prima con una lunga rimonta durata per tutto il girone d’andata e poi con una “fuga” autoritaria sulle inseguitrici.

Difficile che il copione possa ripetersi identico anche quest’anno: in questo girone F le avversarie di buon livello sono tante, e negli anni scorsi difficilmente ci sono state squadre nettamente superiori alle altre. Probabile che dopo qualche giornata si venga a delinare un gruppo di squadre di alta classifica, le quali si giocheranno il primo posto fino alla fine. Ma il livellamento generale portato dalla regola degli “under” – non sempre le squadre che posssono spendere di più riescono a ottenere quelli migliori – dovrebbe consentire spazi di recupero anche per chi dovesse partire male.

Proprio questa è una delle chiavi per un buon campionato di serie D: la qualità e la freschezza atletica degli “under”, che devono costituire, da regolamento, almeno i 4/11 delle formazioni in campo, in qualsiasi momento della partita. Naturalmente conteranno anche la qualità e l’esperienza degli “over”, ma da questo punto di vista ci sono diverse squadre ben attrezzate, complice magari il diverso regime salariale rispetto al calcio pro (e la presenza di piazze di lusso, ora più che mai) che spinge molti calciatori di buon livello tecnico verso la serie D.

Iniziamo dalla Romagna: non possono nascondere le proprie ambizioni Rimini e Real Rimini, le due formazioni della città malatestiana “orfana” del calcio di Prima Divisione (e, poco prima, di serie B). La squadra “ufficiale” della città, e quella sostenuta dal tifo organizzato, è l’Ac Rimini, che è riuscito a mantenere gran parte del settore giovanile del defunto Rimini Calcio; ma anche il neonato Real Rimini – che altro non è che il Valleverde Riccione con una nuova denominazione e sede sociale – si sta attrezzando con una rosa di buon livello, come dimostra la vittoria nel “derby” di Coppa Italia.

Parte per un campionato da outsider il Santarcangelo, società che ha affidato il 10% delle quote al progetto “Squadra Mia”, una sorta di azionariato diffuso… telematico. Tramite il sito internet dell’iniziativa è infatti possibile per chiunque acquistare una quota societaria e partecipare, ad esempio, al calciomercato, o consigliare la formazione al mister. Al di là dell’aspetto mediatico, si tratta comunque di una squadra di buon livello, da non sottovalutare. Ci sono poi le neopromosse Forlì e Cesenatico, squadre che mancavano da un po’ dalla serie D ma che hanno tutta l’intenzione di ben figurare.

Scendendo nelle Marche incontriamo il Fossombrone “orfano” dello stilista-patron Dirk Bikkembergs, che ha deciso di mollare tutto dopo i problemi col fisco italiano. I metaurensi hanno dovuto rifare il mercato da capo in seguito a un drastico ridimensionamento del budget e probabilmente dovranno lottare per salvarsi. C’è poi la Jesina “ammazzagrandi” che in Coppa ha già eliminato Samb e Civitanovese: l’esperto Fenucci non dovrebbe fallire l’obiettivo salvezza. La Recanatese già da alcuni anni si è stabilizzata in serie D e anche quest’anno parte con l’obiettivo di conservare la categoria. Infine c’è la Civitanovese, società dalle ambizioni rinnovate dopo il ritorno in serie D e l’ottimo quinto posto dell’anno scorso, che a Civitanova vogliono quanto meno bissare.

L’Abruzzo, rispetto all’anno scorso, ha perso pezzi da novanta come Chieti e L’Aquila, approdate nel professionismo, ma ha ritrovato il Teramo, reduce da due promozioni consecutive dopo il fallimento e con propositi bellicosi anche per questo campionato di serie D. Di buon livello dovrebbero essere anche Santegidiese e Atessa Val di Sangro, l’anno scorso rispettivamente seconda e terza, anche se per i vibratiani ci sono state difficoltà di bilancio che hanno posto a rischio l’iscrizione. Completano la pattuglia abruzzese Miglianico, Luco Canistro e Renato Curi Angolana, squadre sempre ostiche da affrontare per qualsiasi avversario.

Infine, il Molise, che proporrà, come la Romagna, lunghe trasferte: non c’è più il Campobasso, finalmente ripescato dopo anni di permanenza in serie D, ma Atletico Trivento e Olympia Agnonese dovrebbero partire con l’obiettivo di far bene. Obiettivo salvezza, invece, per il Bojano, ammesso in extremis in Serie D dopo l’iniziale esclusione da parte della Covisod. C’è poi il neopromosso Venafro, squadra già protagonista per diverse stagioni in serie D e sicuramente vogliosa di far bene, sulle ali dell’entusiasmo per la promozione.

Questo il panorama del girone F, visto sulla carta: ma presto la parola passerà al campo, che, come spesso accade, potrebbe sovvertire tanti pronostici fatti a tavolino. Sperando che la nostra Samb riesca ad essere protagonista fin da subito, senza patire troppo l’impatto con una categoria dalla quale manca da nove anni.