SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Bachisio Ledda lancia critiche al sindaco Giovanni Gaspari. Nel mirino dell’imprenditore sponsor della Samb Calcio con il marchio “City Poste” (e patron della Mail Express Volley) c’è la richiesta da parte del Comune del pagamento dell’occupazione dell’area (demaniale) dell’ex galoppatoio, usata nei giorni scorsi per la manifestazione ”Sagra del Buon Mangiare” in cui è stata presentata la nuova Samb. Una richiesta inaspettata a detta dell’imprenditore.
Ledda scrive al sindaco: “Capisco, ma non condivido, la sua battaglia per far pagare gli spazi pubblici a chi organizza le sagre e le attività ricreative. Ma lei dovrebbe saper riconoscere chi organizza una sagra per fini economici da chi organizza una sagra per reperire fondi da destinare alle attività sportive e culturali”.
Ledda in sostanza si attendeva di non dover pagare per l’uso dell’area. Una occupazione a titolo gratuito che il Comune può concedere in alcuni casi.

“Un’area che sembra un campo incolto – scrive l’imprenditore – che se piove diventa una palude, senza nessuna infrastruttura organizzativa, non ci sono bagni, c’è un solo palo dell’illuminazione, che può essere idoneo per una coppia che si vuole appartare e non certo per chi vuole mangiare. L’allaccio della corrente elettrica è a circa cento metri. Servono ulteriori costi per renderla idonea ad una manifestazione che si rispetti”.
Il main sponsor Samb, poi, dice che pagherà senza problemi i 1500 euro richiesti, pur se a malincuore sentendoli come immeritati. “Non ho bisogno di elemosine. Sono contento di aver organizzato la Sagra per stare vicino alla Samb e alla città. Ho chiuso in perdita ma non mi importa”.

Il suo “j’accuse”, poi, contiene queste affermazioni: “Sono cinque anni che dedico risorse finanziarie ed energie alla pallavolo sambenedettese. A titolo personale non ho mai chiesto niente. Per la società, solo più spazi per lo svolgimento delle attività sportive. L’associazione che presiedo non è una pseudo società sportiva come ce ne sono, ma una associazione senza fine di lucro che di proprio investe circa 300mila euro ogni anno. Non possiamo essere paragonati alle altre centinaia di associazioni sportive, chiedendo scusa ad alcune di esse che sono serie e qualificate come noi e più di noi”.