SAN BENEDETTO – Il Comune ha notificato due provvedimenti amministrativi nei confronti di altrettanti operatori turistici stagionali. Al titolare dei “Bagni da Andrea” è stata imposta l’interruzione delle attività di intrattenimento e spettacolo, per le violazioni sulle norme di sicurezza riguardanti l’“affollamento”. Gli agenti di Polizia Municipale hanno riscontrato tali irregolarità lo scorso 11 agosto. Il provvedimento, in sostanza, è analogo a quello recentemente preso nei confronti dello stabilimento “Medusa”. I due locali andranno messi a norma per evitare rischi alle persone in caso di emergenza (in base alla legge sulla pubblica sicurezza).
Al titolare del “Geko” è stata invece imposta l’interruzione della somministrazione di alimenti e bevande. La richiesta della licenza è stata inoltrata, ma manca un’ultima autorizzazione legata all’agibilità (cosa diversa rispetto alle norme relative all’“affollamento”).
Si ricorderà che nella primavera 2008, anche nel corso di riunioni con le associazioni di categoria, l’Amministrazione comunale lanciò un appello a verificare il possesso di tutte le prescritte autorizzazioni e licenze prima dell’avvio delle attività. I controlli da parte della Polizia Municipale si incentrano dunque non su “cavilli”, afferma in una nota ufficiale il Comune, ma su carenze “macroscopiche” che impedirebbero la regolare esecuzione delle attività.
In ogni caso, i locali cui vengono notificati i provvedimenti potranno riprendere qualora riescano a sanare le carenze riscontrate.
Quanto al numero e al nome delle imprese interessate, l’Amministrazione comunale conferma che sono in corso ulteriori attività istruttorie e che eventuali provvedimenti saranno emessi e notificati ai titolari nelle forme previste dalla legge, “non certo attraverso la pubblicazione di nomi di esercizi sugli organi di stampa che si assumono dunque la responsabilità di quanto diffuso”.
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Già che c’erano potevano aspettare ottobre/novembre per comminare tali sanzioni…
Sono in arrivo sull’unico binario della stazione di rivieraoggi due treni in direzione contraria e a forte velocità: il primo trasporta vagoni di vittimismo e di alte grida di attentato alla libera iniziativa privata, al turismo, alla cosidetta movida, con corollario d’insulti allo Stato sanguisuga (che non si fa i fatti suoi) e al Sindaco sceriffo (che fa e disfa come un qualsiasi berlusconi, con i soldi degli altri); il secondo trasporta inermi passeggeri che vorrebbero arrivare a destinazione sani, salvi e in orario senza vedere dai finestrini un paesaggio in rovina.
Galiè è sempre così ci si schiera e si sbaglia, sono tentativi ci si prova, i treni italiani mediamente sono vecchi, lenti e sporchi e per lo più a SBT non fermano o se fermano non se ne accorge quasi nessuno… e poi se il capostazione fischia qualcuno si incazza pure. La movida (già che puttanata) e una pecoranizzazione dei nostri comportamenti, un pastore e tre border collie e il gregge si posizione nel stazzo giusto, poi se lo stazzo è sicuro e pulito chi se ne importa….questo è il paese delle banana e pure di pessima qualità, il bollino… Leggi il resto »
Galie ti rendi conto che questi locali subiscono i provvedimenti e le ordinanze di quest’amministrazione perchè prima Il Sindaco vieta le selezione all’ingresso che serviva per mantenere ordine e gestire l’afflusso di clientela poi sempre il Sindaco si lamenta per l’eccessivo numero di persone del locale. Ma si renderà conto qualcuno che la selezione all’ingresso serviva proprio per gestire i flussi di clienti???? Adesso non mi venire a dire che le ordinanze prese hanno leso la libertà imprenditoriale perchè se emetti un’ordinanza contro la selezione all’ingresso e non pensi che questa influisca sui flussi in ingresso nei locali sei solamente… Leggi il resto »
Al Capezzone di provincia che, come un disco incantato, ripete sempre le stesse cose, non vorrei rispondere perché la sua costanza da martello pneumatico mi sfianca e non vedo – con questo caldo – l’utilità di disperdere le mie residue forze. Io non lo cito e lui continua a chiamarmi in causa. Il concetto principale spiegatogli da altri, meno ottusi di me, ovvero che uno chalet non è una sala da ballo o discoteca e quindi non può comportarsi come tale, gli sfugge. E poiché insiste insensatamente con le mie presunte “colpe generazionali”, gli dico – giusto per stare al… Leggi il resto »
Galie con me puoi fare il radical chic quanto ti pare ma non conta se sei chalet o discoteca quella che conta è la destinazione d’uso e le relative licenze per cui le tue argomentazioni si sciolgono come neve al sole. Una volta approvate le opportune documentazioni (come è successo) il comune si deve levare dalle scatole, altrimenti non accetta le documentazioni e chiede ulteriori chiarimenti. Poi se si rifiuta il concetto di libero mercato e si vogliono i Piani quinquennali fate pure, l’unico problema è che la storia ha ampiamente bocciato questo modello. Ognuno a casa sua fa entrare… Leggi il resto »
Alessandro abbiamo capito che sei bravo nel tuo lavoro ti facciamo solo notare che stavolta accecato dalla necessità del dover rispondere a tutti i costi su tutte le questioni hai confuso tra filtraggio chiamiamolo “selettivo” (vietato) e controllo della massima capienza (obbligatorio e carico del proprietario o nel caso degli chalet concessionario).
Consiglio non richiesto:
se fossi un pochino più umile saresti apprezzato di più forse
Caro Alessandro, il “filtraggio” cui il sindaco ed altri (tra cui io) si riferiscono non è quello – obbligatorio per legge – finalizzato alla sicurezza del locale, ma quello, come spiegato da Galiè, basato su questioni di “stile”, fatto per dare un “taglio” di un certo tipo ad un locale, evitare che ci entri gente “esteticamente inopportuna” o non sufficientemente ricca, e così via. Non ha niente a che vedere con le norme di sicurezza che non solo permettono ma anzi IMPONGONO al gestore di non accettare più persone di quelle che il locale può ospitare. Tra l’altro la pratica… Leggi il resto »
Daniele, a prescindere che un locale dove un cocktail costa 10 € la selezione la fa sul prezzo e non all’ingresso, non penso che il problema siano le discriminazioni altrimenti dovremmo far chiudere S. Pietro in quanto presenta il divieto di entrare con le spalle scoperte…. Il prefiltraggio che ho visto alla Medusa è sempre stato gestito in base ai flussi in uscita; ogni persona che usciva ne poteva entrare un’altra, poi se il buttafuori a sua discrezione faceva entrare chi gli fosse più simpatico non credo sia necessaria un’ordinanza. Voglio vedere come faremo ad attrarre in futuro investitori nella… Leggi il resto »
gentile daniele leggo sempre i suoi commenti e li apprezzo per la chiarezza e il grande equilibrio. in questo caso pero pur concordando in linea di principio in praticail ragionamento a mio avviso non funziona in quanto la qualita della frequentazione determina la qualita e la sicurezza del locale oltreche il successo di quest ultimo. esiste un vecchio detto nel commercio “la moneta cattiva scaccia quella buona. con riferimento invece al concetto di discriminatorio e visto il ruolo che lei riveste……. vorrei chiederle se non trova corretto il fatto che … tutti i locali fuorilegge per le autorizzazioni per l… Leggi il resto »
Non voglio entrare nel merito della discussione, ma il ragionamento “che se uno è vestito bene non crea problemi nei locali, al contrario di uno in ciabatte e pantaloncini che probabilmente è molesto” è veramente ma veramente assurdo, inconcepibile, incomprensibile.
Paolo Miti
In chiesa non entri se indossi i pantaloncini corti e una maglietta senza maniche. In alcune città ti multano se giri per il centro a petto nudo (viva la libertà). Nei locali, invece, non puoi selezionare la clientela, non puoi tener fuori i molesti (spesso si riconoscono da come vestono) e neppure i minorenni (cosa ci fanno in giro alle 2 di notte?), tutto questo in nome della NON DISCRIMINAZIONE. Vedete, il concetto di discriminazione è importante, ma con il tempo si è trasformato. I bagni “Da Andrea” sono spesso frequentati da ricchi, ma anche da poveri. Da falsi ricchi… Leggi il resto »
In materia di filtraggio stavo per dire la stessa cosa di Daniele Primavera. La cosa che non comprendo è come uno dei frutti migliori dell’istruzione italiana non sia riuscito a comprendere il senso del discorso (e non è la prima volta) e si produca in noiosi proclami contro la casta di chi ha più di lui, colpevole di tutto quel che non va in Italia e nel mondo. Se questo giovane rampante è il miglior prodotto della scuola italiana, o la scuola ha un grave problema oppure effettivamente noi che non comprendiamo siamo il danno mondiale. Il tono ed il… Leggi il resto »
Il senso del discorso è chiarissimo, fare i giustizialisti solo verso i privati e non contro gli apparati pubblici troppo spesso arbitrari ed approssimativi è un errore! Le tasse le paghiamo e lo stato deve funzionare. Se presento documenti validi devono essere approvati,i ritardi sono inaccettabili!
Vedi Giovanni ti piace paragonarmi al Cavaliere in senso dispregiativo solo perchè non appoggio le tue posizioni senza accorgerti che pongo palesi differenze, perchè io non guadagno nulla da questa situazione, ho una concezione liberista dello Stato e faccio fatica a concepire questi attacchi alla libera iniziativa.
Palesi differenze?!?
Ma quali? Dove?
Queste le vedi solo tu.
Anche altri ti hanno fatto notare i commenti inappropriati all’articolo ed agli altri commenti.
Fa una cosa: consulta qualche tuo professore universitario (o altre persone di tua fiducia) e fagli leggere tutti gli articoli in cui sei intervenuto e senti cosa ti diranno.
Le differenze sono palesi: io critico ogni intervento statalista, per me l’Alitalia doveva fallire (come insegnano le molte case history sul tema) e non una bad-copany senza far partecipare i piccoli azionisti alla nuova Company, il libero mercato prevede il fallimento e forse sarebbe stata una lezione per tutti gli Italiani, almeno si sarebbero svegliati ed accorti che i tempi cambiano. Non avrei dato i soldi dei contribuenti italiani per costruire le strade in un’altra nazione specialmente vedendo come sono le nostre infrastrutture ed i buchi di bilanci che abbiamo, specialmente se questa autostrada è una sorta di privatizzazione delle… Leggi il resto »
Gli esercizi di pubblica somministrazione non sono dei circoli privati. Se apro un circolo privato faccio entrare soltanto i soci e taglio la testa al toro; posso sceglierli come mi pare e mettere tutte le regole che voglio. Se apro un esercizio di pubblica somministrazione faccio un’altra cosa: apro un’attività che dà da mangiare e da bere alla gente. Nel caso di locali per spettacoli, dò la possibilità di vedere o di godere di uno spettacolo a chiunque. Lo devo fare, per legge. Il “prefiltraggio” è una procedura ridicola e illegale. Inoltre: il prezzo del servizio è un filtro improprio,… Leggi il resto »
Dai Daniele quello di S. Pietro è un paradosso….
Ma se ad un locale piace selezionare la gente peggio per lui che avrà meno clienti….
Non penso che la questione verta sulla discriminazione dei clienti…
Qui si reitera.
C’è proprio la volontà di non voler capire.
il divieto di fare selezione all’ingresso risale a un regio decreto del 1940. Visto cosa succedeva in quei tempi mi sembra strano che questa legge venga ora citata da comunisti, poi per portare qualche altro esempio, la selezione in base agli abiti viene fatta anche in tutti i casinò, in moltissimi ristoranti e anche sui posti di lavoro. Cosa c’è di male? Se i sig. Primavera vuole entrare in un locale dove si richiede un abito “elegante” basta che indossi gli abiti richiesti oppure se ne vada in un altro locale dove non fanno certe richieste. P.S.: mi sembra che… Leggi il resto »