SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Avevamo già cancellato, dopo i colloqui intercorsi il giorno successivo all’ordinanza di chiusura dell’attività di pubblico spettacolo con il sindaco, ogni ospite nazionale, ogni forma di pubblicità, eliminato tutto tranne la musica, finanche la sicurezza all’ingresso. Non è bastato, siamo di nuovo nella bufera. Cosa dovevamo fare di più? Chiedere ai clienti di non venire?».
E’ lo sfogo dello staff del Bagni Medusa, il noto stabilimento balneare nel mirino delle cronache agostane per via dell’ordinanza comunale che vieta i pubblici spettacoli al suo interno.
Ora il noto locale ha deciso di chiudere ogni attività notturna, «al fine di mettere a tacere ogni ulteriore illazione sulla vicenda, peraltro caratterizzata da tantissime “fesserie“ comunicate a mezzo stampa, ultima tra tutte quella relativa al fatto che noi avremmo richiesto di spostare la cucina in corso d’opera. Non è così, la cucina è esattamente dove risulta essere nel permesso di costruire del 12 maggio 2009 ed ha le altezze che risultano dal permesso stesso».
Poi una serie di recriminazioni: «Siamo stanchi di essere il capro espiatorio (e solo perché il nostro successo dà fastidio) mentre semmai noi siamo soltanto la “punta di un iceberg” e lo dimostra il fatto che, ad inizio stagione, tutti gli stabilimenti che fanno sistematicamente intrattenimento non avevano le autorizzazioni necessarie per lo svolgimento dell’attività di pubblico spettacolo che hanno comunque effettuato senza ricevere ad oggi alcuna ordinanza di chiusura».
Qui in realtà va precisato che esistono chalet che hanno l’ordinanza per lo svolgimento di pubblici spettacoli. Pochi, ma ci sono. Il Pao e, come confermato dal sindaco lunedì ai nostri taccuini, anche il Geko e il 45.com. Oltre al Jonathan che non è propriamente uno chalet ma della movida sambenedettese è protagonista come la Medusa, anche se forse con un target leggermente diverso.
Torniamo alle precisazioni da parte dello staff dei Bagni Medusa. Ecco di seguito tre dichiarazioni che riportiamo integralmente ai fini del dibattito:
«Noi abbiamo costruito i volumi e le superfici dello stabilimento in piena e perfetta conformità agli standard urbanistici e del permesso di costruire, ivi inclusa la ormai “famosa” altezza della cucina».
«Il 7 ottobre 2009 abbiamo avviato l’iter per sanare alcune difformità estetiche e di materiali, che abbiamo modificato in corso d’opera, rispetto al progetto originario».
«Dopo oltre 120 giorni, e nonostante le quotidiane sollecitazioni, il Comune ha negato la sanatoria motivando il diniego con il fatto che l’altezza della cucina (già approvata con il permesso di costruire del 12 maggio 2009) non fosse conforme».
Sulla base di queste motivazioni, afferma lo staff del Medusa, «qualsiasi imprenditore avrebbe instaurato un contenzioso legale contro l’amministrazione comunale, chiedendo i danni dovuti e rimanendo con l’attività “correttamente” chiusa per tutta la stagione. Lo stato di necessità, derivante dagli imponenti impegni assunti con il notevole investimento effettuato, non ci ha consentito di fare ciò e ci ha indotto (con il senno del poi sbagliando) a trovare un informale compromesso a maggio prima di iniziare la stagione con l’amministrazione comunale che prevedeva (pur avendo noi ragione) di alzare a nostre spese l’altezza della cucina al termine della stagione (prima non vi sarebbero stati i tempi necessari). Tutto ciò allo scopo esclusivo di poter compiere tutto l’iter necessario per ottenere le nuove licenze (visto che Medusa ne aveva di vecchie) e ponendo fine al rimpallo di responsabilità tra Comune ed Asur. Nel contempo avremmo aperto e lavorato “precariamente” … sperando nella tolleranza e nel buon senso, nell’interesse di molti, visto che formalmente eravamo più o meno nella condizione di quasi tutti gli altri stabilimenti balneari».
Gli imprenditori del Medusa, in conclusione, dicono che si sarebbero aspettati una maggiore par condicio dall’amministrazione comunale. Il concetto è questo: «O tutti gli stabilimenti formalmente irregolari (ci sarebbe da capire, di caso in caso, per colpa di chi) si fanno chiudere nello stesso identico momento o restano tutti aperti (come noi avremmo voluto) per lavorare per i propri interessi ma anche per il turismo sambenedettese. Solo a noi hanno notificato prima di ferragosto l’ordinanza di chiusura, agli altri per ora nulla, forse comodamente e a fine stagione».
Alcune ordinanze, a dire il vero, sono in partenza dagli uffici comunali per violazioni relative ai decibel o alle licenze: si tratta dei soliti «quattro o cinque chalet e locali che danno problemi, mentre gli altri cento rispettano le regole» (Gaspari dixit). Ancora non sono noti i nomi dei locali, però.
Infine, uno sfogo da parte dello staff del Bagni Medusa: «È secondo voi possibile che un locale nuovo di zecca, che attrae clienti da Ancona a Pescara, abbia meno requisiti di sicurezza rispetto a molte baracche poste sul lungomare, vecchie di 40 anni? È mai possibile che chi cucina nelle cabine rispetti le leggi in materia d’igiene? Per favore, non scherziamo».
Qui per completezza di informazione va aggiunta un’altra precisazione da parte di chi scrive: il fatto che esistano chalet che sono ancora come 40 anni fa, a San Benedetto, è innegabile. Però la Medusa, oggetto di un restauro che l’ha resa oggettivamente bella e ancora più cool, è un locale che attrae centinaia di persone nelle sue serate. Non può essere una colpa, anzi per un imprenditore è sicuramente un vanto. Però nell’ordinanza del Comune e dalla relazione della Polizia Municipale successiva al suo sopralluogo del 17 luglio scorso (qui ne trovate ampi stralci), si legge che “all’interno il locale risultava gremito, in ogni ordine di spazio, di persone oltre il limite della capienza e della sicurezza” mentre all’esterno “era presente un numero rilevante di persone in attesa di entrare”.
Inconvenienti del successo, si potrebbe dire. La Medusa, secondo l’atto del Comune e la relazione della Polizia Municipale, attira talmente tante persone che, almeno la sera del sopralluogo, si sono sorpassati i limiti di capienza e sicurezza. Questo va detto.
Infine, ecco il saluto del Bagni Medusa alla propria clientela: «Saluteremo la nostra clientela che ringraziamo per la fiducia, l’affetto e la solidarietà mostrata in questa vicenda con un mega party chiaramente in altra location».
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Gentile Redazione,
visto che DUE (e sottolineo solo DUE) chalet hanno l’agibilità per il pubblico spettacolo, precisate anche che ce l’hanno solamente da 10 giorni, mentre le serate in tutti gli chalet della riviera si svolgono oramai da anni….
Se volete tanto sventolare i nomi, fate anche quelli dei tanti altri altri chalet che non sono in regola per motivi ben più seri, che hanno mezza struttura abusiva, che fanno serate con selezione, ma che vivono con le spalle ben coperte.
SI chiacchiera tanto, ma per “convenienze” e “connivenze” varie, nessuno ha il coraggio di ammettere la verità.
Gentile db, ci piacerebbe tanto sapere chi ha “l’agibilità per il pubblico spettacolo solamente da dieci giorni“. I nomi si fanno non si sventolano. Lei non li fa. Ci dica anche i nomi dei “tanti chalet che non sono in regola per motivi ben più seri“, di quelli che hanno “mezza struttura abusiva“, di “quelli che vivono con le spalle ben coperte“. Se le sa le cose, le dica. E, giacché ci siamo, anche i nomi di chi chiacchiera, perché e con chi, per “convenienze” e “connivenze“. Altrimenti diventa uno di coloro che non ha “il coraggio di ammettere verità“.… Leggi il resto »
Gentile direttore, i nomi che dall’11 agosto hanno la licenza di pubblico spettacolo glieli faccio io: i nomi sono Pao e 45.com. Conseguentemente può’ dedurre che fino a tale data anche questi stabilimenti storici della movida sambenedettese non erano in regola. Ma mi chiedo: lei che e’ un direttore che conosce profondamente il territorio non sa che Bagni Andrea le licenze di pubblico spettacolo non le ha e fa serate ogni martedì e sabato da tanti anni? Lei sa quante persone ci sono dentro ogni sera? Se non lo sa, glielo dico io: tante quante ce ne erano da Medusa… Leggi il resto »
Gentile ranger, non mi risulta che i miei giornalisti sono andati nei giorni scorsi ad intervistare i clienti della Medusa. Mi risulta anzi l’esatto contrario e cioè che alcuni concessionari di chalet avrebbero voluto, tramite un mio giornalista, “sparare a zero” contro la Medusa ed io gli ho impedito di farlo senza i nomi dei titolari di chalet, i quali si sono rifiutati di protestare trasparentemente. Evidentemente, l’ho anche scritto, non avevano motivi sufficienti per colpevolizzare i gestori dello chalet, entrato nell’occhio del ciclone per un’ordinanza del sindaco… non nostra. Come andò sulle cronache e molto trasparentemente anche sulle nostre… Leggi il resto »
Egr direttore se io non dico la verità lei addirittura nega l evidenza peraltro documentalmente riscontrabile dal suo stesso giornale.Legga l articolo del quattordici agosto a firma massimo falcioni e sfoderi la sua migliore dialettica per uscire da un evidente errore (ho scritto errore non bugia). Per il resto avendo letto che lei ha parenti coinvolti nella questione movida preferisco evitare di irritarla con ulteriori argomentazioni che la metterebbero in ulteriore imbarazzo essendo documentale ciò che ho affermato anche sul fronte bagni Andrea. Non le nego che avrei preferito leggere una sua risposta più Serena e precisa.cordiali saluti
Poi la facciamo finita perché parlare troppo con anonimi non mi va. Mi sembra di stare davanti ad un muro. Dell’articolo al quale lei fa riferimento ha letto soltanto quello che le faceva comodo. Le segnalazioni, tra l’altro sono state spontanee, non cercate mentre lei ha fatto orecchie da mercante con la parte finale dell’articolo che le ripropongo. «Confessioni che alimentano dubbi e quesiti. In attesa di delucidazioni, continueremo ad ospitare le segnalazioni di residenti e turisti sul tema. Magari le parti (Sindaco e gestori della struttura) dopo essersi incontrate hanno concordato l’eliminazione immediata delle illegalità oppure il Comune ha… Leggi il resto »
Gentile Direttore, non credo che il problema sia l’anonimato, anche perché mi sembra una discussione più che civile e ben argomentata. Alla medusa con imbarazzante tempistica è successo quello che è successo, mentre altri posti (più di uno) che non sono in regola continuano a tutt’oggi tranquillamente e sfacciatamente a pubblicizzare le loro serate, ed altri ancora riceveranno la sanzione col “solito” sistema della notifica ritardata, quando oramai la stagione è fatta… Le problematiche di ogni singolo chalet sono sicuramente ben note al comune, agli operatori e spesso per vie traverse anche a noi “comuni mortali”. Non siamo qui per… Leggi il resto »
Io penso che il nocciolo della questione sia proprio nel successo della Medusa, che, paradossalmente l’ha ostacolata. Se la Conferenza dei Servizi per distrazione ha approvato un progetto con l’altezza della cucina non a norma, non si può pretendere poi che il Comune nel rilasciare un successivo Permesso di Costruire chiuda gli occhi a sua volta. Mi sembra che l’atteggiamento del Comune sia stato conciliatorio con l’accordo di inizio stagione (CHE DEL RESTO NON E’ CONTEMPLATO NEL TESTO UNICO DELL’EDILIZIA), facendo comunque lavorare anche la Medusa, pur in assenza di Agibilità per il pubblico spettacolo. Se poi l’Amministrazione ti dà… Leggi il resto »
Lux non esistono “approvazioni di progetto” per distrazione se si approva l’amministrazione si assume la responsabilità che quello che è stato approvato va bene!
Che morale è che lo Stato può sbagliare ed il privato no! Se lo Stato sbaglio ed il privato ne trae vantaggi è lo Stato a dover chiedere scusa ed eventualmente risarcire gli errori commessi, qui il mondo va al contrario…
Caro Direttore, è inutile stuzzicarmi: non sono un giornalista, un avvocato, un vigile urbano o tantomeno un gestore di chalet. Non sta a me fare nomi o denunce, ed in ogni caso non lo farei mai nei commenti del suo quotidiano per fare audience, ma nelle opportune sedi. Sono un semplice lettore che chiede di fare maggior chiarezza, visto che le “dovute precisazioni” le ha volute aggiungere Lei per primo all’articolo. Dire che due strutture a sbt hanno la licenza pubblico spettacolo (ed ufficialmente dal giorno 11 agosto se non erro) è ininfluente e non rende l’idea della reale situazione.… Leggi il resto »
Caro db,
secondo lei io le ho chiesto i nomi per fare audience. Mi spiace ma evidentemente o ci legge pochissimo o distrattamente, dato che è completamente fuori strada. Le ricordo soltanto che le “opportune sedi” ci sono e sarebbero felici se lei ne facesse uso. A lei basta farsi un giro sul lungomare per rendersi conto delle irregolarità, a molti altri evidentmente no.
Per educazione rispondo sempre a che mi cita direttamente. E non certamente per fare audience. Solo per semplice trasparenza e utilità di chi legge.
Grazie.
IL DIRETTORE
Se sono vere le dichiarazioni dello Staff Medusa, Gaspari dovrebbe smettere di vedere le pagliuzze degli altri e non rimuovere le travi che ci sono nell’organizzazione comunale (più volte riorganizzata non si sa a quale fine…). In uno stato libero è inammissibile che il comune non porti avanti gli iter burocratici ed emetta ordinanze contro chi ha chiesto di essere in regola. Se avesse voluto far fuori quest’attività bastava non approvare le documentazioni richieste così invece uccide l’iniziativa privata.
egregio Direttore,
ma Lei è mica parente a Sandro Assenti (bagni Andrea, per chi non lo conoscesse…)????
Certo che per me chiederle se le è parente qualcuno è praticamente impossibile. Comunque, pur non sapendo perché mi ha fatto la domanda, le dico che Sandro è, come si dice, mio cugino carnale. Nel senso che mia madre e suo padre erano fratelli.
Contento?
Mi sbaglio o lei è la stessa persona che mi disse che con “vvtt” è facilmente riconoscibile? Ma forse mi sbaglio.
IL DIRETTORE
Gentile lux io ho lavorato nel mondo della notte per molti anni e conosco tutti i locali della movida della costa e posso garantirle che dovrebbero chiudere tutti se si facessero rispettare le capienze autorizzate. Se vuoLe verifichi di persona..una qualsiasi serata della Riviera.Inoltre non condivido la sua opinione sul cambio di rotta sul permesso di costruire effettuato dal comune sia perché non mi risulta si tratti di un errore sia perché se lo fosse il comune dovrebbe porvi rimedio .. A proprie spese.evitando di sanzionare….Non avrebbe voluto questo se fosse capitato a lei su un suo investimento? Un cordiale… Leggi il resto »
Credo che per salvare capre e cavoli, il Sindaco Gaspari sia stato obbligato ad emettere le ordinanze ( funzionari chiamati in procura ? ) Quello che mi rimane scomodo capire : con l’ordinanza di chiusura del pubblico spettacolo cosa centra la sala cucina non agibile??. Inoltre possibile che ci si sia accorti solo dopo mesi di questa non agibilità??. CREDO : trovare delle situazioni di non regolarità , prima di ordinare la chiusura ci si debba accollare una prima ordinanza di ripristino sul pubblico spettacolo e quindi emettere una ordinanza per un max di pubblico presente . QUESTO PASSAGGIO è… Leggi il resto »
Qui la situazione si fa spinosa, ma premetto che faccio solo delle considerazioni da cliente: parliamo di autorizzazioni per altezza della cucina della Medusa, quando ci sono stabilimenti balneari che hanno la cucina dentro a due spogliatoi? Parliamo di agibilità quando abbiamo dei locali di oltre 200 mq con una sola uscita di sicurezza larga meno di un metro? Ma lasciate lavorare la gente, e permettete a tutti di operare come meglio crede, facendo esprimere le loro capacitá, e vinca il migliore. Senza dubbio lo stabilimento la Medusa quest’anno ha avuto un f rande successo, e questo ha dato fastidio… Leggi il resto »
Caro Oratore,
una cosa non si capisce bene. Quando scrive “lasciate lavorare la gente e permettete a tutti di operare come meglio crede, facendo esprimere le loro capacitá, e vinca il migliore” intende dire che ciò deve avvenire in barba alla sicurezza? Mi auguro che la mia lettura sia sbagliata perché l’agibilità si rende necessaria per salvaguardare la vita delle persone e non per motivi futili. Grazie.
IL DIRETTORE
trovo giustissimo lamentarsi della legge che NON è uguale per tutti (e non solo quando si parla di locali, ma questa è un’altra storia), bisogna però finirla con il vittimismo e rendersi conto che si è ugualmente dalla parte del torto! se mi fermasse una pattuglia sul lungomare ed io fossi ubriaco (è un esempio, io non bevo mai!) mi toglierebbe immediatamente la patente ma il giorno dopo non andrei di certo a lamentarmi dicendo che magari quella sera dietro di me, in un’altra macchina, qualcuno guidava drogato e non è stato fermato. si tratta solo di essere coerenti! la… Leggi il resto »
Gentile phi l lei ha scritto che se l avessero fermata ubriaco sul lungomare con altre persone con lo stesso problema e avessero ritirato la patente solo a lei , non si sarebbe lamentato.? Io lo avrei fatto..anche perché nel pubblico interesse saremmo stati tutti dei pericolosi autisti o sbaglio.? …e poi chi amministra deve applicare le leggi non in funzione delle persone.. Se no commette lui dei reati..o sbaglio?
si è arrivati sul personale più becero e questo non dovrebbe avvenire da parte di una persona intelligente o come tale crede di essere. I fatti i nomi e cognomi, sig. vvtt, se uno li sa e li ha con sicurezza a prova di denuncia LI DEVE DIRE , li deve mettere sul tavolo, altrimenti Lei è un colluso, perchè? perchè lei sapendo Lei SA’ MA NON PARLA . non vorrei pensare che potrebbe ,anche , celare dal suo dire una sorta di soffuso ricatto : il mio silenzio il vostro alt. Credo di conoscere questo passaggio molto bene. Il… Leggi il resto »
Leggo abbastanza sconsolato i commenti a vicende simili e capisco sempre più perchè il nostro paese va a rotoli. Prevalgono quasi sempre vittimismo, chiamate di correità, dietrologismi, scarsa considerazione dell’interesse generale e mancanza di rispetto per chi dovrebbe tutelarlo, forzata contrapposizione fra sviluppo turistico e rispetto delle regole comuni. Quasi sempre ci si cela dietro anonimato e a volte si lanciano pesanti insinuazioni. Tranquillamente, senza alcun scandalo, si dice che quasi nessuno è in regola e che tuttavia ognuno fa come gli pare. Tanto poi, quando qualcuno interviene, basta gridare al complotto e sollevare la piazza. Così si fa da… Leggi il resto »
grande Galie!!!!
noi di Rivieraoggi.it facciamo i cronisti, cerchiamo di raccontare i fatti nella maniera più fedele possibile alla realtà. Le dietrologie non ci interessano, tantomeno le teorie del complotto. E’ un fatto l’ordinanza del Comune? Si
E’ un fatto che ci sono delle contestazioni da parte dei Vigili Urbani sui raggiunti limiti di capienza? Sì.
Per noi non conta chi è il proprietario dello chalet, per noi contano i fatti. E noi i fatti cerchiamo di riportare, le chiacchiere ci interessano meno.
Questi sono fatti inconfutabile ma è anche inconfutabile la documentazione presentata ed approvata dal comune! Dunque il comune non può prima approvare e puoi mettere fuori legge arbitrariamente senza risarcire è una mancanza di responsabilità dello Stato. Se lo Stato si comporta così non ci stupiamo poi dell’evasione, dell’illegalità e delle mafie…
Se lo Stato è scorretto per primo figuriamoci che possono fare i cittadini.
Gentile direttore, al di là del nickname utilizzato mi chiamo Cicconi, come potrà riscontrare dalla mail con cui sono iscritto. Sono un frequentatore di locali notturni e ci ho anche lavorato per anni. Ieri sera sono stato da Bagni Andrea perchè il martedì è da anni una sua serata. Come al solito il locale era pieno, c’erano più di mille persone, io sinceramente questo problema della sicurezza non l’ho mai valutato come un problema reale. Visto che la “accusano” di non aver trattato gli altri locali notturni come ha trattato Medusa, perchè non manda qualche suo giornalista a fare un… Leggi il resto »
Innanzitutto “mi chiamo Cicconi” non stabilisce la sua identità. Le insinuazioni sulla nostra imparzialità non ci toccano. Siamo troppo sicuri della nostre azioni. Redattori e collaboratori lo sanno benissimo per cui non dobbiamo dare risposte a nessuno. Aggiungo una cosa sulla quale la pregherei di riflettere: un giornale che permette commenti non può permettersi il lusso di essere parziale. Se l’ordinanza di chiusura non fosse stata fatta alla Medusa ma ad un altro chalet, alle cronache sarebbe passato un altro nome ma non per colpa nostra. Noto invece che c’è intorno allo chalet Da Andrea una specie di invidia (la… Leggi il resto »
Che Tristezza questa città! Le regole vanno rispettate, tutti devono fare la loro parte per quel che gli compete, senza prevaricazioni!
Ma ancora oggi sento parlare di “Target di clientela”, bella gente, brutta gente, ambienti! Ma qualcuno ha fatto un giro fuori da qui, soprattutto all’estero? A me sembra che vogliamo fare per forza la città borghese, sempre più patinata, dove in realtà ognuno cura il suo orticello coltvando provinciali invidie e ripicche…e continuiamo a vendere fumo dietro al quale sembra esserci solo un impoverimento ed appiattimento culturale!
Ho atteso qualche giorno per intervenire su questo argomento, ma non certo per un atteggiamento ponziopilatesco, che invece vedo molto diffuso tra i miei colleghi. Mi permetto di fare alcune osservazioni; mi scuso per la lunghezza, ma immagino ne sarà chiara la necessità a chi vorrà leggere. Dopotutto non mi è concessa ambiguità, sia per il mio ruolo da consigliere, e sia per la veste di presidente di commissione che ha a che fare proprio con i problemi che riguardano il commercio e il turismo. Voglio prima di tutto complimentarmi con questo giornale per il lavoro che ha fatto; compresi… Leggi il resto »
Caro Primavera,
giro il commento a Sandro Assenti che come tu stesso hai sottolineato avrà voglia di dire la sua. Io per natura sono il contrario del permaloso (magari mi ci fate diventare!) ma i puntini sulle “i” mi piace metterli: il mio albero genealogico non solo non è utile al dibattito ma è ininfluente per il mio modo di pensare e di fare giornalismo. Poi la parola “oggettivo” non mi sembra appropriata a “situazioni di disparita” che equivalgono ad un dolo perseguibile penalmente (e non di poco conto) dell’Amministrazione comunale, se è effettivamente così.
IL DIRETTORE
Non sempre le disparità (che mi paiono evidenti) sono penalmente rilevanti; e men che meno mi sogno di ipotizzare responsabilità dell’amministrazione comunale. La riforma Bassanini ha introdotto una netta separazione tra i compiti di governo, differenziando la parte politica da quella tecnica, che è l’unica autorizzata a concedere i permessi, e dovrebbe farlo nella più completa autonomia. Se non lo fa le responsabilità giuridiche ricadono proprio sulla parte tecnica. E che ci siano elementi oggettivi mi pare lo attesti, in qualche modo, l’interesse della procura per queste questioni. Quanto a Sandro Assenti, non credo proprio che debba rispondere del modo… Leggi il resto »
Caro Daniele,
io ho semplicemente risposto a te e pubblicamente solo per evitare malintesi. Le cose poco eleganti sono ben altre e mi fermo qui. Grazie per la stima e per il senso di trasparenza che hai innato e ti fa onore.
Nazzareno Perotti
Cerco di esporre una mia analisi sincera e obiettiva. A San Benedetto non credo affatto che ci siano favoritismi o prevaricazioni, chalet “protetti” e chalet “vessati”. Credo che esistano regole, credo che giuste o no occorre rispettarle, so che la situazione di alcuni altri “templi del divertimento” in spiaggia è – fisiologicamente – sotto l’occhio delle autorità competenti. Non perchè si vuole una “città per vecchi”, ma perchè è giusto far rispettare il più possibile le regole. E perchè, non lo dimentichiamo, qualsiasi locale pubblico ha un link inestricabile con la sicurezza dei suoi avventori. Non credo che in Comune… Leggi il resto »
Caro Oliver ma chi sorveglia quello che fa il Comune? Cambiare le regole in corsa non è una buona prassi. Faccio un esempio: esiste una serie di norme che regolamentano la ristrutturazione degli chalet storici, il proprietario investe nella ristrutturazione secondo le norme ma all’inizio dell’estate il Sindaco cambia le carte in Tavola mettendo di fatto fuori legge chi prima fosse a norma senza concedere il temo per adeguarsi. Questo per me è molto scorretto. E’ lecito mettere mano ad un regolamento solo in caso di palesi manchevolezze e non in maniera arbitraria e si deve concedere il giusto tempo… Leggi il resto »