ASCOLI PICENO – Informazione ambientale, un diritto del cittadino? Sì, secondo quanto stabilito da un decreto legislativo del 2005. Peccato che nella provincia di Ascoli Piceno questo principio non venga applicato da quasi nove mesi a questa parte. Il monitoraggio ambientale dell’inquinamento atmosferico è infatti pubblicamente fermo al 31 dicembre 2009, nell’attesa che prenda il via la convenzione tra l’Arpam e la Provincia. Col risultato che i cittadini, a esclusione degli enti pubblici che pare vengano periodicamente aggiornati, non possono venire a conoscenza dei livelli delle polveri sottili e degli altri inquinanti atmosferici, responsabili della cattiva qualità dell’aria e soprattutto dannosi per la salute pubblica.
A ribadirlo con forza è Riego Gambini, che nel suo portale di Bioclimatologia MeteorivieraPicena divulgava i dati diffusi dalla Provincia ed ora constata il grave ritardo del servizio. Un ritardo le cui ragioni non sono chiare, assenza di personale, problema di software o altre cause (vedi articoli correlati), ma che tuttavia attendono da tempo una risoluzione o quantomeno una spiegazione. Da parte della Provincia, invece, ente sinora incaricato del monitoraggio, emerge sinora solo un assordante silenzio.
Il controllo delle sostanze inquinanti funge da campanello d’allarme in caso di continui sforamenti dei limiti massimi delle concentrazioni. La mancata allerta sullo stato dell’ambiente preoccupa, anche di fronte alle recenti notizie di cronaca che parlano di un aumento dei tumori infantili nelle Marche, con le città di Ascoli e Fano che registrano il maggior numero di casi nella regione.
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Ci si può consolare se si pensa che il controllo dei fumi delle caldaie da parte del comune di SBT ed esercitato dalla società partecipata Multiservizi è fermo dal 2005 , come mai i tecnici (se così si possono definire dopo molteplici segnalazioni) non effettuano più i controlli? Non è un diritto sapere quanti controlli hanno effettuato e avere un statistica di essi?
Qui rilevatore di polveri sottili è rotto da alcuni mesi ma se ne fregano tanto qui in Italia è normale che salute viene ultimo posto. Un paese di mare la gente viene per prendere l’aria pulita , è assurdo che sul lungomare pieno macchine , motorini , il traffico!!! Ho un’amica Polacca che mi ha detto loro paese pieno di verde per arrivare al mare deve deve camminare, non hanno le macchine sul lungomare.Veramente invidio loro sistema!!!! Ieri in TV ho visto che Berlino hanno fatto una marea di stazione per caricare le macchine elettriche , per strada cominciano girare… Leggi il resto »
San Benedetto del Tronto, bella città bandira Blù, e tutti felici e contenti,bello il centro tutto rifatto,bello il lungomare,tutto in ordine,e la nuova pineta! all’ampa quande lucine e sono d’accordo,ed il porticciolo!! frechete tutto nuovo…Peccato poi che chi ci vive,chi la vive veramente non sia contento,inascoltato,il cittadino che ogni tanto si guarda di prendere l’auto perchè sa che può farne a meno,e sono tanti i motivi! ma quanti di questi che hanno pensato di fare queste opere la vivono veramente?pochi,altrimenti molte cose non sarebbero state fatte così.Mettiamo il vestito della Domenica e non pensiamo di lavarci, e non cambiamo l’intimo,e… Leggi il resto »
Salute, limitazione del traffico, monitoraggio del nostro corpo, aria, acqua, cozze ….
Tutto questo non favorisce il turismo, al limite solo quello per vecchi, pensionati e tristi famiglie con pargoletti al seguito.
I veri turisti non li attireremo più e non saremo mai ai vertici nazionali, non occuperemo le prime pagine dei rotocalchi con qualche velina a fare da contorno.
Finiremo per essere dimenticati dal mondo e la depressione economica e morale ci colpirà inesorabile.
Credo che il turismo e la cura dell’ambiente non sono cose che debbono viaggiare separate (vedi l’esempio del Vibrata in questi giorni). Anche il Trentino è una regione molto turistica eppure lì il rispetto dell’ambiente fa parte del dna della popolazione. Da noi è diverso, basta guardare le nostre strade e piazzole di sosta, sempre piene di rifiuti, oppure le montagne di plastica che vengono consumate ad ogni sagra, concerto, manifestazione e che spesso finiscono nella raccolta indifferenziata. L’aria, l’acqua, l’ambiente non si rigenerano da soli. Spero che apriamo gli occhi.
Le montagne di plastica consumate ad ogni sagra …. non possono che finire nell’indifferenziato perché non riciclabile, a meno ché non si lavino per bene (i residui alimentari nei piatti, bicchieri, posate, carte … impediscono il riciclo).
Se non sono stato informato male, questo è il motivo di questa “destinazione”.
Sì, se sporchi non possono essere riciclati e finiscono nell’indifferenziata. Ma la plastica non è biodegradabile e qui sta il danno. Basterebbero dei piccoli accorgimenti per inquinare di meno, tipo l’utilizzo di piatti e bicchieri biodegradabili che sono composti totalmente da fibre vegetali. Ma su questi argomenti regna spesso un’indifferenza generale.