SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Palco, deejay, musica fino a notte inoltrata, ma soprattutto tanta, tantissima gente. Così è parsa la “Medusa”, nella serata di venerdì 13 agosto, agli occhi di due testimoni oculari che hanno raccontato ai taccuini di Riviera Oggi le condizioni del noto locale sambenedettese ad appena quarantott’ore dall’ordinanza comunale che imponeva «divieto assoluto e con decorrenza immediata di svolgimento di attività di pubblico spettacolo non autorizzata, con presenza di un numero rilevante di persone». Lo impone tutt’ora? Crediamo e speriamo di no.
«Mi domando cosa sia cambiato – ha dichiarato un ragazzo venticinquenne, presente allo stabilimento numero sei– tutto è rimasto come prima. Non capisco, l’affluenza era la stessa delle serate contestate. Eravamo tutti ammassati».
Un punto questo, sottolineato pure da un altro giovane, che ha faticato non poco per addentrarsi nella struttura: «Non si camminava, la fila era enorme. Sono riuscito ad entrare dopo oltre dieci minuti. All’ingresso non vi era nemmeno il parapetto per coordinare il flusso».
Confessioni che alimentano dubbi e quesiti. In attesa di delucidazioni, continueremo ad ospitare le segnalazioni di residenti e turisti sul tema.
Magari le parti (Sindaco e gestori della struttura) dopo essersi incontrate hanno concordato l’eliminazione immediata delle illegalità oppure il Comune ha ammesso che il provvedimento restrittivo non era consono all’illegalità o presunta tale.
Siamo contenti per loro (nonostante la questione abbia sollevato un polverone sicuramente evitabile) se è così. In un qualsiasi caso diverso crediamo che, dopo quanto è accaduto, nessuno si sarebbe preso la briga di correre rischi terribili scaturibili da una mancata agibilità o da problematiche irrisolte legate ad altro.
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Ma allora? Ci stiamo prendendo in giro? Se ci sono dei divieti, perchè si va avanti con lo stesso caos? Possibile che chi avrebbe dovuto controllare non sia intervenuto? Scusate, ma non ci capisco più niente.
Il giorno 14, in giro per lavoro sul lungomare, ho visto un notevole spiegamento di forze: 2 posti di blocco della Polizia Municipale, uno della Guardia di Finanza, altri 3 posti di blocco tra porto d’ascoli e zona ascolani (stavolta erano i carabinieri). Nonchè TOLLERANZA ZERO degli ausiliari del traffico sui parcheggi e sulla scadenza dei grattini. Tutto questo il giorno prima di Ferragosto, un notevole benvenuto ai turisti!! Indizi che si tornerà a votare a breve e servono i soldi degli italiani per la campagna elettorale?
a parte il fatto che non capisco perchè un caloroso benvenuto ai turisti debba significare anche che sarà chiuso un occhio riguardo eventuali trasgressioni(provate a farlo a New York, o a Parigi o a Berlino)poi, sinceramente, tutta questa severità nei confronti degli automobilisti non la vedo: nessuno si ferma alle strisce pedonali, parlare al telefonino pare non sia mai stato reato in Italia e ci sono auto parcheggiate ovunque(marciapiedi, seconda fila, carichi- e scarichi, posti per invalidi) Mah, forse vivrò in un’altra città!
Ottime considerazioni, direi. Soprattutto per quanto riguarda i turisti.
Provate a buttare una cartaccia in un qualsiasi punto di Los Angeles. E poi provate a lamentarvi con il poliziotto che vi ha comminato $1000 (non ho esagerato con gli zeri: mille dollari!) di multa per il vostro gesto.
Se vi va bene, passate la notte in centrale. Residenti o turisti che siate!
Direttore senza sanatoria non si può avere l’agibilità/abitabilità, per cui il provvedimento del Comune non solo era consono, ma era sacrosanto. Inoltre non credo fosse possibile eliminare le illegalità in soli due giorni, e per di più sotto Ferragosto. Si trattava di pavimentazioni, balaustre e soprattutto da demolire e ricostruire il solaio della cucina di altezza inferiore alla norma, irregolarità, quest’ultima, non suscettibile di sanatoria come le altre. A questo punto mi piacerebbe che fosse fatta realmente chiarezza sul comportamento del Comune nell’intera vicenda, perchè o ha abusato dei suoi poteri prima oppure ha concesso qualcosa di illecito poi. Non… Leggi il resto »