RIPATRANSONE – In merito alle proteste da parte del comitato civico Villa Santi-Val Menocchia relativo all’imminente realizzazione di un impianto energetico a biomasse presso l’azienda Texon (in contrada Menocchia di Ripatransone) il sindaco ripano Paolo D’Erasmo ribadisce di voler dare risposte “corrette, serie e adeguate” ai cittadini della Val Menocchia, affermando che “sono state fornite loro delle informazioni non conformi alle leggi europee, nazionali, regionali e provinciali riguardo le emissioni”.

Il primo cittadino, e consigliere provinciale Pd, ribadisce in una nota che “l’installazione immediata di due centraline può fugare tutti i dubbi messi in campo ad arte dal Comitato e da qualche esponente politico. Come detto al Consiglio Comunale tenutosi a Montefiore dell’Aso, quello che ho a cuore è tutelare tutta la popolazione ed è per questo che mi sto battendo per l’installazione delle due centraline nella zona Val Menocchia”.

Se i Sindaci che hanno fatto ricorso al Tar sono convinti che la procedura che ha autorizzato la ditta Texon non è corretta, hanno la facoltà di presentare istanza di sospensiva, aggiunge D’Erasmo.

“Qualcuno – continua il sindaco di Ripatransone – fomenta la popolazione ad andare contro le attuali leggi, ma chi può tutelare il cittadino se non le leggi comunitarie, nazionali, regionali e i comitati scientifici a supporto delle stesse? Infine la valutazione d’impatto ambientale (VIA) è una procedura prevista per legge per gli impianti di potenza superiore ad 1 MW elettrico, mentre l’impianto da realizzare ha una potenza elettrica di 0,84 MW (clicca qui per leggere il documento di autorizzazione emesso dalla Regione Marche) ed è definito dalle leggi vigenti (D.Lgs. n. 20/2007) di “piccola cogenerazione” e non di taglia medio grande, pertanto è da considerarsi di irrilevante impatto ambientale”.

Il sindaco D’Erasmo poi sottolinea che “le aziende agricole che hanno aderito sono circa 50 della Cooperativa Colli Ripani e circa 100 della ditta Acciarri di Ortezzano, per un totale di 150 e per una superficie destinata alla coltura di girasoli di circa 900 ettari. La Regione Marche ha certificato che questo impianto non creerà nessun tipo di problema alle colture agricole biologiche presenti nelle immediate vicinanze. Le associazioni agricole guardano con attenzione la prima filiera agroindustriale della Provincia di Ascoli Piceno e Fermo; sono inoltre 40 i lavoratori della Texon a cui dare delle risposte. La sfida – conclude D’Erasmo – è quella di coniugare legalità, sviluppo, ambiente, tutela del lavoro e dei cittadini”.