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ASCOLI PICENO – Lavoro nero, sporcizia, clandestinità, schiavitù. Tutto questo si sono trovati di fronte gli uomini delle Fiamme Gialle del comando provinciale di Ascoli Piceno mercoledì notte durante un blitz in un opificio cinese alla periferia di Ascoli Piceno. Nell’operazione sono stati tratti in arresto “H.Q.X.”, un’imprenditrice quarantatreenne di origine cinese ed al proprio figlio ventunenne “D.J”, titolari di due imprese insediate in un unico capannone.

Gli uomini della guardia di Finanza erano già da diverso tempo al corrente della situazione visto che stavano effettuando appostamenti di lungo periodo durante tutte le ore del giorno.
Innumerevoli gli illeciti amministrativi e penali: dalla completa evasione dei pagamenti d’imposta al massiccio ricorso al lavoro in nero per arrivare al correlato sfruttamento di connazionali clandestini, circostanze acclarate anche attraverso il rilevamento di ingenti acquisti alimentari, da parte del “clan familiare”, che non trovavano giustificazione con la realtà delle due aziende.

Il blitz è scattato in piena notte attraverso il fermo e l’identificazione di tutti i cinesi trovati all’interno dell’opificio, molti dei quali, a seguito degli “allarmi” lanciati a viva voce dai due titolari, hanno anche intrapreso persino una rocambolesca fuga sui tetti circostanti, vanificata tuttavia dalla chiusura “a cerchio”, ad opera delle stesse Fiamme Gialle, di tutto il comprensorio circostante; inquietante la scena che si è presentata ai militari all’interno dell’opificio, dove alcuni cinesi sono stati scovati anche nascosti dentro dei carrelli per la spesa, avvolti in cellophane, stracci e scarti di lavorazione. A nulla è valso anche l’escamotage adottato dalla donna, titolare di una delle due imprese operanti nella struttura, che ha tentato di eludere le proprie responsabilità attraverso l’asserita propria mansione di semplice dipendente – conseguente alla ritenuta cessazione della propria attività che, tuttavia, non è risultata essere mai stata dichiarata agli Uffici competenti – di altra nuova ditta insediatasi recentemente, facente capo al proprio figlio.