SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È arrivato il verdetto del Consiglio Federale: sono ben 21 le squadre professioniste escluse dai rispettivi campionati. Dopo le 8 squadre che avevano rinunciato all’iscrizione (Perugia, Mantova, Gallipoli e Rimini in I Divisione e Scafatese, Pescina, Itala San Marco e Monopoli in II Divisione) e le 7 squadre che non avevano presentato ricorso contro la prima esclusione decretata dalla Covisoc (Arezzo e Marcianise in I Divisione e Manfredonia, Olbia, Cassino, Pro Vasto e Alghero in II Divisione), è stato bocciato il ricorso di altre 6 squadre: Ancona in serie B, Figline in I Divisione, Potenza, Legnano, Pro Vercelli e Sangiustese in II Divisione.

Una Caporetto di dimensioni inedite per il calcio italiano, che si interroga sulle possibili soluzioni. Sconcertato Mario Macalli, presidente della Lega Pro: «Per noi è un tributo di sangue, ma è anche una situazione che denunciamo da anni. E il prossimo anno sarà anche peggio. Il Consiglio Federale mi ha concesso la delega da subito per la riforma dei campionati, non ci metterò molto a presentare delle proposte». Che bolla in pentola la riduzione degli organici dei campionati di Lega Pro, magari a 16 squadre?

Per il calcio marchigiano, in particolare, è un brutto giorno: saltano due delle quattro squadre professioniste, Ancona e Sangiustese. Salvo, invece, l’Ascoli, il cui ricorso (insieme a quello del Portogruaro in B, di Cavese, Cremonese, Foggia, Gubbio, Salernitana, Spal, Triestina e Viareggio in I Divisione, Chieti, Crociati Noceto, Fondi, Gavorrano, Milazzo, Montichiari, Paganese, Prato, Rodengo, Sangiovannese e Villacidrese in II Divisione) è stato accolto: queste società sono riuscite ad ottemperare alle richieste della Covisoc entro il termine stabilito. Salvezza quasi miracolosa a Cava, dove la scadenza è stata rispettata grazie a una raccolta di fondi tra i tifosi e all’intervento del Comune e di una cordata di imprenditori locali.

La società dorica, che non ha presentato la fideiussione e 2,4 milioni di euro di contributi previdenziali, ha annunciato che ricorrerà al Coni, ma intanto il sindaco Fiorello Gramillano si sta già muovendo per ripartire dalla II Divisione tramite una cordata di imprenditori locali. Anche la Sangiustese si appellerà al Coni (è stata presentata una nuova fideiussione, anche se fuori tempo massimo), ma le speranze di salvare la categoria sembrano poche.