SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Assolti due dipendenti ed un agente di commercio che nel giugno del 2007 sono stati accusati di furto da parte della società per la quale prestavano servizio. Per l’accusa il trio si era indebitamente appropriato di merce dal notevole pregio. Un ammanco scoperto a seguito di un inventario.

Un fatto grave, merce dal valore di 56 mila euro che sembrava essere scomparsa dal magazzino del punto vendita rivierasco dove tre uomini quotidianamente entravano e svolgevano le proprie mansioni da dipendenti. Furto, la prima ipotesi della direzione aziendale che a seguito di un inventario ha scoperto il fatto e trovato subito un colpevole: i dipendenti.

Mancava un contraddittorio a quell’inventario come mancavano prove certe che gli uomini avessero realmente rubato quella merce. Non esistevano carteggi specifici che giustificavano la presenza di quella merce nel magazzino come assenti erano i documenti di trasporto relativi alla merce consegnata al punto vendita e riportata in sede dopo l’ammanco. Inoltre non esisteva riscontro con le fatture di vendita.

Tutto questo è stato riassunto dai legali degli imputati, Serena Romandini, Sara Pagnoni e Massimo Tonoli in una dettagliata discussione che al termine dell’udienza ha portato al proscioglimento degli imputati. Il reato non è stato commesso e il fatto non sussiste.