SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tempi duri per il calcio italiano: archiviato (per quanto riguarda gli azzurri) il disastroso Mondiale 2010, è già tempo di iscrizioni ai campionati professionistici 2010/11. E la situazione non è affatto buona: il Perugia aveva già gettato la spugna qualche settimana fa, con il fallimento decretato in tribunale. Nonostante un estremo tentativo di iscrizione da parte di Covarelli, proprietario della società fallita, la prospettiva più credibile è quella della ripartenza dalla serie D grazie alla cordata guidata da Francesco Damaschi, col possibile ingresso di Fabrizio Ravanelli.
Nella giornata di mercoledì 30 giugno, ultima data utile per presentare la documentazione richiesta per l’iscrizione ai campionati professionistici, si sono registrate altre clamorose defezioni: in Prima Divisione non hanno presentato domanda di iscrizione Rimini, Gallipoli e Mantova. Nella città romagnola la proprietà (Cocif), dopo aver cercato inutilmente di vendere il club, ha deciso di non iscriversi al prossimo campionato. Ora non si sa quale sarà il futuro del calcio a Rimini: il sindaco Ravaioli caldeggia la creazione di una nuova società da iscrivere in serie D, ma i presidenti di Bellaria, Cesenatico e Riccione vorrebbero approfittare dell’improvviso “vuoto” per spostare le proprie società proprio a Rimini. Decisiva la retrocessione dalla serie B, invece, per Gallipoli e Mantova, che si sono trovate schiacciate dai debiti accumulati.
Situazione difficile anche in Seconda Divisione, dove altri quattro club non hanno presentato domanda di iscrizione e sono quindi fuori: Scafatese, Pescina, Itala San Marco e Monopoli. Altri club di Lega Pro sono riusciti a presentare la domanda, ma dovranno regolarizzare la propria posizione entro pochi giorni per evitare il “taglio” da parte della Covisoc: si tratterebbe di Arezzo, Foggia, Cavese, Salernitana, Real Casertana (nuovo nome del Real Marcianise), Manfredonia, Potenza, Cassino, Canavese, San Marino, Sangiovannese, Olbia, Villacidrese, Alghero e Legnano. Per ora salva, in extremis, la Pro Vercelli, grazie alla colletta effettuata da alcuni imprenditori locali per sanare le pendenze economiche.
In serie B tutte le squadre hanno presentato domanda di iscrizione, ma per molte di loro la documentazione è incompleta: nell’assemblea della nuova Lega di B è stata chiesta alla Figc la proroga al 9 luglio per il pagamento della fideiussione da 800mila euro, ancora non presentata da molte squadre tra cui Ascoli e Ancona. In caso contrario arriveranno 1 o 2 punti di penalizzazione da scontarsi nel prossimo campionato. In casa bianconera la situazione è più critica, perché non manca solo la fideiussione, ma anche i contributi arretrati e le liberatorie: la cifra da reperire in pochi giorni si aggira sui 2 milioni e mezzo di euro.
Le squadre non iscritte verranno rimpiazzate tramite ripescaggi (tra l’altro sempre più onerosi tra tasse e fideiussioni), ma questo sarà l’ultimo anno: dal prossimo verranno direttamente ridotti gli organici dei campionati, in modo da ridurre il numero dei club professionistici, che al di sotto della serie A fanno sempre più fatica ad andare avanti.