MONTEPRANDONE – “La Cucina dello Spirito” torna per la sesta edizione a proporre le ricette della cucina tradizionale monastica, abbinate a conferenze specifiche sul tema delle antiche culture agro alimentari. Visite guidate, cene a tema nei ristoranti del circuito, presentazione di libri e mostre.
La mensa monastica giungeva infatti a codificare ricette caratteristiche di ordini e conventi, in grado di circolare attraverso territori anche distanti tra loro, grazie a comunicazioni epistolari o anche alle esperienze dirette di monaci cucinieri, via via acquisite e maturate nel loro frequente peregrinare di sede in sede tra una comunità ed un’altra.
“La preziosa mensa degli avanzi”, questo il tema della rassegna 2010, organizzata come sempre dall’associazione “I Sapori del Piceno” in collaborazione con enti locali e associazioni di categoria (Comuni di Monteprandone, Offida e Ripatransone, Provincia di Ascoli, Bacino Imbrifero del Tronto, Camera di Commercio, Cna, Slow Food). Afferma l’esponente dell’associazione Stefano Barbizzi: «Non si tratta di una manifestazione creata tanto per fare movimento, quanto di un modo di valorizzare le caratteristiche storiche e culturali dei nostri luoghi, in linea con quanto espresso di recente dall’assessore regionale al turismo, Serenella Moroder, che punta alla promozione attraverso appuntamenti che soddisfino tutti i sensi del corpo umano, dalla vista all’olfatto all’udito al gusto».

La creatività cucinaria monastica, come scrive lo storico della cultura gastronomica Tommaso Lucchetti, si esprimeva verso l’alto in sopraffine eccellenze di liquoristica e pasticceria, autentici capolavori. Ma al tempo stesso l’inventiva cibaria monastica sapeva anche guardare verso il “basso”, inventando ricette di carattere assolutamente umile ed anzi dalla vocazione dichiaratamente povera. Molte erano in effetti le comunità monastiche di mezzi limitati e di poche o nulle proprietà terriere, e che anche nel rispetto della loro Regola (e dell’obbedienza alla povertà) pertanto seguivano un modello alimentare assimilabile al vitto proprio dei ceti popolari di campagne e città.

In questo atteggiamento di ossequio del cibo sempre scarseggiante si univa nei monasteri una sensibilità umile verso un regime alimentare che non sprecava mai i sempre preziosissimi avanzi di cibo (anche infinitesimali ed apparentemente insignificanti), con l’abilità intelligente e sapiente di nobilitare gli scarti con l’arte invece della cucina, secondo tecniche e conoscenze che al contrario erano magari spesso di matrice in genere signorile.

L’agiografia monastica, in particolare francescana, narra di miracolose “cucine delle briciole”, o di pochi ingredienti moltiplicati sia dalla Provvidenza Divina sia dall’abilità di suore e frati cucinieri. La documentazione di carte di cucina e dispensa di antichi monasteri ci attesta come certe preparazioni (nate con accortezza per imbandire ingegnosamente quanti più pasti senza rinunciare a nessuna provvista residuale o rimasta) si siano codificate nel tempo, diventando espedienti cucinari noti anche al di fuori delle mura claustrali. Certe arguzie da cuochi del reimpiego sono pertanto diventate nei decenni più recenti pietanze consuete e tradizionali della mensa anche borghese, e non solo popolare.

Riscoprire l’intelligenza monastica della “preziosa mensa degli avanzi” è oggi non solo una raffinata operazione di rievocazione culturale, ma rappresenta anche una proposta orientata da una certa attenzione sul piano sociale. Con questo programma del 2010 la rassegna “Cucina dello Spirito”, infatti, accoglie le dichiarazioni e riflessioni pubbliche di soggetti diversi, dalle associazioni umanitarie alla Chiesa, con prese di posizioni convergenti sull’insensata guerra allo spreco da parte di ecclesiastici, gastronomi, nutrizionisti, filantropi, ricercatori. In momenti di difficoltà economica, e di una generale sensibilizzazione verso la penuria di risorse per l’umanità, con evidenti e drammatici riscontri di sperequazione tra chi spreca il cibo e chi si dispera per procurarselo, un programma come questo può essere un vademecum utilissimo per molti.

La rassegna è stata presentata in una nuova struttura turistica, l’agriturismo “Il sapore della Luna”, sulle colline monteprandonesi. Clicca qui per conoscere il programma completo degli eventi, di cui vi daranno conto nei prossimi giorni sia Rivieraoggi.it che il settimanale di informazione turistica Riviera Oggi Estate.