ASCOLI PICENO – E’ una giornata importante per gli appassionati delle ricchezze e particolarità enogastronomiche del territorio piceno, che possono finalmente tirare un sospiro di sollievo sulle “sorti” di riconoscimento dell’oliva ascolana come prodotto a Denominazione di Origine Protetta.
Con un decreto del Ministero dell’Agricoltura, è stato infatti definitivamente riconosciuto il “Consorzio per la Tutela dell’oliva ascolana del Piceno” Dop, con l’attribuzione dell’incarico a svolgere le funzioni previste dalla legge 526/1999. In particolare il decreto, di prossima pubblicazione sul BUR, “riconosce al Consorzio la facoltà di salvaguardare, con tutti i poteri previsti dalla normativa, questo straordinario prodotto simbolo del territorio”.
Si tratta dell’ultimo tassello di una lunga procedura iniziata nel 2005 dal Servizio Agricoltura della Provincia di Ascoli Piceno, che ne ha seguito passo per passo il complesso iter.
Grazie, dunque, all’importante riconoscimento ministeriale, il Consorzio potrà tutelare l’oliva ascolana “da abusi, atti di concorrenza sleale, uso improprio delle denominazioni tutelate” e da ogni altro comportamento vietato dalla legge, sia nelle fasi che riguardano la produzione, la lavorazione o il commercio. La “Dop Oliva ascolana del Piceno” infatti, è l’unica Dop ad avere una duplice veste commerciale in quanto può essere immessa nel circuito commerciale sia come oliva verde in salamoia che come oliva farcita.
Nei tre anni di attività del Consorzio, le produzioni sono cresciute con oltre 42 ettari coltivati e più di 5 mila piante di ascolana tenera censite, fatto che dimostra un trend positivo e un interesse crescente per questo prodotto di pregio dell’agricoltura locale.
Il presidente del Consorzio Nazzareno Migliori ha ringraziato la Provincia ed il Ministero “per l’attenzione e la competenza con cui hanno seguito l’iter che ha portato a termine questo importante percorso di valorizzazione di un prodotto d’eccellenza del patrimonio agricolo Piceno.”
«L’importante passo avanti compiuto – ha sottolineato l’Assessore provinciale all’Agricoltura Giuseppe Mariani – non ci deve far cullare su quanto fatto ma deve essere di stimolo per l’importante lavoro di costruzione della massa critica di prodotto necessario per imporci sul mercato. Il prodotto – ha aggiunto l’Assessore – ha un alto valore aggiunto e tutta la filiera ne può beneficiare».
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