GROTTAMMARE – Riceviamo e pubblichiamo dall’imprenditore Nazzareno Torquati, componente del Comitato Tutela Costa Picena, in risposta a questo articolo di Rifondazione Comunista Grottammare di domenica scorsa.

«Che abbiamo assistito nel corso dell’ultimo anno ad una serie impressionante di aggressioni alla nostra costa che ne ha sconvolto le caratteristiche ormai decennali è una constatazione indubbia. Cassa di colmata, ripascimenti con sabbie nere sterili, moletti improvvisati, pennelli trasversali, selezione ciottoli del Tesino, escavazione sabbia da spiagge pubbliche, insomma mai vista una attività così frenetica e con scarsi benefici. Che tutto questo sia successo con il silenzio colpevole delle varie associazioni e partiti che si dichiarano ambientalisti è una ulteriore verità.
Unica eccezione il consigliere sambenedettese Primavera che ha duramente attaccato la cassa di colmata ma si è tenuto in posizioni neutre con i ripascimenti di sabbie nere. Così come hanno fatto gli esponenti di Rifondazione di Grottammare, solidarietà per la cassa di colmata e miagolii per i ripascimenti. Per non parlare dei Verdi e di Legambiente che sono stati assordanti nel loro silenzio ed anzi nel caso dei Verdi hanno sostenuto e difeso quanto si stava facendo».

«Ed è proprio da queste prese di posizione che si è spontaneamente costituito il Comitato Tutela Costa Picena già dal settembre 2009 e che si trasformerà tra breve in associazione, è stata la constatazione che queste organizzazioni si muovono solo ed esclusivamente secondo le opportunità politiche atte a mantenere un ruolo di potere. L’elemento scatenante che ha portato un gruppo di cittadini, che con disprezzo Marconi e Rossi definiscono “accozzaglia”, ad indire una conferenza stampa sono state le dichiarazioni del sindaco Merli circa l’ottima riuscita del ripascimento e dello spostamento dei ciottoli del Tesino lungo la spiaggia di Portonovo, in piena Riserva naturale del Conero. Una proposta, questa, che mette in ombra la sensibilità ambientale, più volte decantata, dell’amministrazione grattammarese che si dimostra assolutamente digiuna di compatibilità ambientale costiera e convalida passivamente le azioni messe in atto dalla Regione Marche. E’ proprio questa superficialità a far temere il peggio perché porterà ancora ad interventi di emergenza».
«Allora si rende necessaria una risposta sistematica ed organizzata dei cittadini che tuteli il patrimonio marino senza indulgenza e compromessi verso chi lo minaccia, che denunci e vigili costantemente su ogni tentativo di aggressione e sia in grado di proporre soluzioni alle problematiche marine e costiere. Quale ad esempio, ed è un disperato appello che lanciamo al neo assessore regionale Sandro Donati, uno studio sistematico della fascia costiera con simulazioni in vasca (tramite il LIC del Politecnico di Bari) che ci faccia progettare con assoluta sicurezza gli interventi da attuare».

«Poi finiamola di vedere complotti in ogni circostanza e di colpevolizzare sempre tutti e comunque, questo è un retaggio da vecchia sinistra forcaiola e settaria che andava bene nel regime stalinista e che mal si concilia con l’attualità che stiamo vivendo che necessita di competenza e libertà di pensiero e di azione. Vanno sempre più privilegiati raggruppamenti trasversali che hanno fondamentali unità di intenti».

«Come nel caso del Parco Marino che potrà avere un suo futuro solo se ci mettiamo nuovamente a discutere, tutti insieme, della straordinaria occasione di sviluppo che rappresenta ed accelerare così la costituzione dell’Ente gestore con criteri di merito e apartitici, per non farlo diventare il solito carrozzone dove parcheggiare politici dismessi. Personalmente mi fa piacere essere definito antico e battagliero e storicamente di sinistra in quanto ancora ho presente, e ne faccio molto spesso riferimento, i pensieri maoisti e quello che in questo periodo maggiormente mi interessa è “non è importante il colore del gatto, ma il numero di topi che riesce a catturare”».