SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Passo indietro per gli azzurri di Marcello Lippi, che dovevano assolutamente vincere per tenere il passo del Paraguay (vittorioso contro la Slovacchia): arriva invece solo un pareggio contro la Nuova Zelanda, che in classifica va a quota 2 punti insieme proprio all’Italia (e con gli stessi gol segnati). I difetti sono gli stessi palesati contro il Paraguay, forse accentuati da una minore convinzione e grinta, come se gli azzurri avessero avuto inspiegabilmente paura della piccola ma tignosa Nuova Zelanda.
Lippi ripropone gli stessi 11 visti lunedì scorso, e anche l’inizio della partita è ugualmente traumatico: al primo vero affondo la Nuova Zelanda va in vantaggio. Ancora una volta l’Italia (con il lutto al braccio per la morte dell’ex azzurro Rosato) prende gol sugli sviluppi di una punizione calciata in area: Reid sbilancia Gilardino e spizza per Smeltz, lasciato solo da Cannavaro, che batte Marchetti. Gol probabilmente da annullare per la posizione di fuorigioco di Smeltz e il fallo su Gilardino, ma la difesa azzurra non è sembrata, ancora una volta, impeccabile. L’Italia si getta in attacco, ma lo fa nel modo sbagliato, con lanci lunghi bloccati agevolmente dai kiwi, fisicamente ben messi anche se tecnicamente modesti.
L’arbitro guatemalteco Batres tollera un po’ troppo i gomiti alti di Fallon, protagonista di diverse scorrettezze ma punito solo una volta col cartellino giallo. Ci prova Montolivo con un bel tiro da fuori che colpisce il palo. Poi al 28’ l’Italia finalmente pareggia: trattenuta prolungata di Smith su De Rossi, l’arbitro decreta il rigore e Iaquinta trasforma con freddezza. Ci si aspetterebbe ora una partita del tutto diversa, ma non cambia molto: la Nuova Zelanda contiene abbastanza agevolmente gli attacchi generosi ma confusi degli azzurri.
Lippi decide di ravvivare il settore offensivo togliendo Gilardino e Pepe e sostituendoli con Di Natale e Camoranesi. Però il risultato non cambia, anzi le occasioni scarseggiano: neanche l’ingresso di Pazzini per Marchisio (ancora una volta in ombra) riesce a portare seri pericoli dalle parti di Paston. Addirittura nel finale gli All Whites hanno l’occasione del raddoppio con Wood, che supera Cannavaro e tira sfiorando il palo destro. Neanche con una partita tutta all’attacco gli azzurri riescono a portare a casa qualcosa in più di un pareggio: segnale davvero preoccupante in vista della decisiva gara contro la Slovacchia, dove servirà assolutamente la vittoria.
Il Paraguay, infatti, vince agevolmente contro la Slovacchia e va a quota 4 punti, ipotecando il primo posto (l’ultima partita sarà contro la Nuova Zelanda). Gara non bellissima ma condotta dai sudamericani, che vanno in vantaggio al 27’ grazie al gol di Vera (esterno destro a girare sul palo sinistro) sul passaggio filtrante di Barrios. Nella ripresa la Slovacchia prova a reagire, ma solo il Paraguay è pericoloso: prima ancora con Vera (colpo di testa su assist di Santa Cruz), poi con Riveros, che mette in rete una bordata dal limite dell’area al termine di un’azione elaborata. Il 2-0 lascia la Slovacchia a 1 punto: ad Hamsik e soci serve una vittoria contro l’Italia per poter sperare.
La partita più bella di giornata è quella tra Brasile e Costa d’Avorio: dopo gli “stenti” contro i nordcoreani i ragazzi di Dunga si riscattano vincendo 3-1. Migliora il gioco e ci sono sprazzi di spettacolo. Il protagonista è Luis Fabiano, che al 25’ sblocca il risultato con una botta da posizione defilata su passaggio filtrante di Kakà. L’ex milanista appare in crescita rispetto alla prova opaca contro la Corea del Nord, anche se è ancora lontano dai fasti rossoneri. Non convince l’arbitraggio del francese Lannoy, che tollera troppo il gioco duro degli ivoriani e non si accorge del doppio fallo di mano di Luis Fabiano nel gol del raddoppio, altrimenti molto bello: doppio “sombrero” su due difensori e conclusione in rete.
La gara si chiude al 17’ della ripresa, quando Kakà salta Kolo Touré sulla sinistra e mette in mezzo per il libero Elano, che non sbaglia la conclusione: secondo gol consecutivo per l’esterno verdeoro, che poi esce zoppicando dopo un duro intervento di Tioté. La partita si incattivisce e fioccano i cartellini: Kakà prende il primo per una spinta, ma il secondo, che gli costa l’espulsione, è un “regalo” di Lannoy, ingannato dalla sceneggiata di Keita. La superiorità numerica regala un po’ di verve agli ivoriani che accorciano le distanze nel finale con Didier Drogba, il quale approfitta di un errore della difesa verdeoro. Il Brasile va a 6 punti e guarda con fiducia al prosieguo del Mondiale, mentre la Costa d’Avorio mantiene comunque chance di qualificazione.
Slovacchia-Paraguay 0-2 (Bloemfontein)
SLOVACCHIA (4-4-1-1): Mucha; Pekarik, Skrtel, Salata (38’ st Stoch), Durica; Sestak (25’ st Holosko), Strba, Hamsik, Weiss; Kozak; Vittek. All. Weiss.
PARAGUAY (4-3-2-1): Villar; Bonet, Da Silva, Alcaraz, Morel; Vera (43’ st Vera), Caceres, Riveros; Santa Cruz, Valdez (23’ st Torres); Barrios (37’ st Cardozo). All. Martino.
Marcatori: 27’ pt Vera (P), 41’ st Riveros (P).
Ammoniti: Weiss, Sestak, Durica (S), Vera (P).
Arbitro: Maillet (Sey). Assistenti: Menkouande (Cmr), Hassani (Tun).
Note: temperatura 15° C. Possesso palla: 51% Slovacchia, 49% Paraguay. Uomo partita Fifa: Vera (P).
Italia-Nuova Zelanda 1-1 (Nelspruit)
ITALIA (4-4-2): Marchetti; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Criscito; Pepe (1’ st Camoranesi), De Rossi, Montolivo, Marchisio (16’ st Pazzini); Iaquinta, Gilardino (1’ st Di Natale). All. Lippi.
NUOVA ZELANDA (3-4-3): Paston; Reid, Nelsen, Smith; Bertos, Vicelich (36’ st Christie), Elliott, Lochhead; Fallon (18’ st Wood), Killen (48’ st Barron), Smeltz. All. Herbert.
Marcatori: 7’ pt Smeltz (N), 29’ pt rig. Iaquinta (I).
Ammoniti: Nelsen, Fallon, Smith (N).
Arbitro: Batres (Gua). Assistenti: Leal (Crc), Pastrana (Hon).
Note: temperatura 20° C. Possesso palla: 57% Italia, 43% Nuova Zelanda. Uomo partita Fifa: De Rossi (I).
Brasile-Costa d’Avorio 3-1 (Soccer City di Johannesburg)
BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Juan, Bastos; Gilberto, Felipe Melo; Elano (22’ st Dani Alves), Kakà, Robinho (47’ st Ramires); Luis Fabiano. All. Dunga.
COSTA D’AVORIO (4-3-2-1): Copa; Demel, Kolo Touré, Zokora, Tiené; Eboué (27’ st Romaric), Yaya Touré, Tioté; Dindane (10’ st Gervinho), Kalou (23’ st Keita); Drogba. All. Herbert.
Marcatori: 25’ pt Luis Fabiano (B), 5’ st Luis Fabiano (B), 17’ st Elano (B), 34’ st Drogba (C).
Ammoniti: Tioté, Tiené, Keita (C). Espulsi: Kakà (B).
Arbitro: Lannoy (Fra). Assistenti: Dansault (Fra), Ugo (Fra).
Note: temperatura 12° C. Possesso palla: 56% Brasile, 44% Costa d’Avorio. Uomo partita Fifa: Luis Fabiano (B).
Classifica (girone F): Paraguay 4, Italia e Nuova Zelanda 2, Slovacchia 1.
Le partite di lunedì 21 giugno:
ore 13.30 Portogallo-Corea del Nord (gir. G, Città del Capo)
ore 16.00 Cile-Svizzera (gir. H, Port Elizabeth)
ore 20.30 Spagna-Honduras (gir. H, Ellis Park di Johannesburg)
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E' il nostro solito girone eliminatorio, sempre sofferto, per cui prima di sparare a zero, come ci viene di fare, sarà il caso che aspettiamo, visto come spesso è andata nel passato. Ciò tuttavia non mi impedisce di dire e confermare che, in qualunque modo vada, questa è una squadretta con i soliti nanetti che in patria vengono magnificati come giganti. Gli unici che stanno mantenendo un certo decoro sono Zambrotta, Montolivo e De Rossi, poi ci sono gli incolpevoli come Chiellini, Criscito, Marchetti e gli inguardabili, aprtire da Gilardino che credo, in due partite, non abbia toccato UNA palla.… Leggi il resto »
Le critiche possono starci, anche se questo mondiale con alcuni suoi risultati ha insegnato che nessun esito deve essere dato per scontato, ma la cattiveria la reputo indecente. I giornalisti sportivi sono in genere permalosi e vendicativi e hanno aspettato al varco per 4 anni Lippi per sputargli addosso tutta la loro antipatia. Mi permetto inoltre di criticare il titolo: la qualificazione non è compromessa. Lo era ad esempio nel 2004, quando nonostante la vittoria il nostro destino dipese dai risultati-biscotti altrui. Qui, come nel 2006, siamo padroni del nostro futuro: se vinciamo andiamo agli ottavi, forse (in questo caso… Leggi il resto »
La nazionale gioca un po' come il Milan, schiaccia l'avversario nella sua metà campo, senza trovare spazi e gol.
Invece con le "piccole" dovrebbe giocare come l'Inter, arretrando il baricentro e colpendo di rimessa.
Finalmente due giocatori di seconda fascia come Iacquinta (quello di ieri era al massimo) e Marchisio (titolare mondiale dopo 3 presenze in azzurro e un pessimo campionato?) fuori squadra?
Lippi ha anche sbagliato i cambi, e lui stesso lo ammette: Di Natale sulla fascia sinistra invece che seconda punta ne è la prova.
Per quel che riguarda Marchisio, è stato una delle più brillanti scoperte/conferme di questo campionato (assieme a Chiellini), nonostante l’anno-no della Juventus. In due gare è stato semplicemente usato fuori ruolo ed e’ stato quello che più ha sofferto nelle due uscite azzurre. A Lippi chiedo solamente una cosa: questa è L’ITALIA? Bene. Mi piace, la appoggio e la appoggerò fino alla fine. Ma che ognuno faccia ciò che sa fare. Quindi, dentro MAGGIO sulla fascia, dentro DI NATALE ma vicino alla porta, dentro PAZZINI ma ben supportato dal centrocampo. IL DIRETTORE RISPONDE Insomma Marchisio è impiegato fuori ruolo, Di… Leggi il resto »
Chiarisco sul titolo: "si fa dura" è riferito in generale al nostro Mondiale, non alla qualificazione, che arriverà sicuramente se battiamo la Slovacchia. Difficile arrivare primi nel girone (servirebbe una nostra vittoria con molti gol e la mancata vittoria del Paraguay), più probabile arrivare secondi, ma a quel punto incontreremo negli ottavi l'Olanda e servirà una crescita globale nel gioco e soprattutto nella lucidità. Sicuramente questa è una Nazionale che può e deve fare molto meglio, speriamo che lo faccia già contro la Slovacchia; i giudizi sulle scelte di Lippi li faremo a fine Mondiale.
No Enri, i giudizi, come dice Nazzareno, vanno fatti ora, a costo di sbagliare. In questa nazionale non abbiamo un numero 10 per la prima volta nella storia, e bisognerebbe capire perché Cannavaro dopo una pessima stagione è ancora lì mentre Totti, calcioni a parte – ma non i gol, se Cassano non viene considerato… – no, date le condizioni. Questo è un errore, speriamo che dopo il cul de sac avremo anche il cul de lip
Lippi punta sul gruppo. Stiamo tutti vedendo cosa sta accadendo in Francia, tra attaccanti che “sfanculano” il ct, altri giocatori che fanno la spia e spiattellano tutto alla stampa, senatori che aggrediscono le nuove leve, ammunitanemento in allenamento… E mi fermo qui.
Lippi ha sofferto della sindrome del vincitore che, per riconoscenza o incapacità di uscire dal proprio ego, mette in squadra giocatori anziani e/o reduci da una stagione pietosa, con la speranza che in Sudafrica sarebbero rifioriti. Portarsi Cannavaro e Camoranesi, rotti dentro e fuori, è un'offesa all'intelligenza calcistica (con tutto il rispetto per la carriera pregressa dei due). Poi, è vero che il livello del calcio italiano è questo, per cui l'uno vale l'altro, ma un pò di umiltà al caro Lippi non farebbe male. Dice di aspettare la fine per giudicare. Ebbene gli dico sin da adesso, che la… Leggi il resto »