SCULTURA VIVA. Prima di mettervi a conoscenza del pensiero di Piernicola Cocchiaro (vedi lettera aperta sotto il DisAppunto) dopo le mie considerazioni di ieri, devo trasmettervi la “rabbia” dell’assessore Marcherita Sorge, la quale ha così risposto alle mie paure: «Guai a chi mi tocca Scultura Viva», aggiungendo che farà di tutto per implementare l’iniziativa anticipando che, innanzitutto, rimedierà ad una carenza molto importante, la mancanza di segnaletica in più punti della città. Nei prossimi giorni potrebbero già essere posizionati cartelli e frecce che indirizzano al molo sud cioè a quelle scuture che potrebbero (dovrebbero) diventare per la provincia picena un valore turistico nazionale ed internazionale, fine per il quale finora si è fatto pochissimo, nonostante gli sforzi del suo “patron”. Dico “provincia o riviera picena” e non smentisco anzi quanto leggo nella lettera di Cocchiaro, nello stesso tempo mi intriga e mi stupisce. Non posso credere che la misera somma di 1500 euro finora versata annualmente dall’amministrazione provinciale sia stata addirittura annullata. E’ come se noi sambenedettesi ritenessimo sbagliato se la Provincia contribuisse economicamente (credo che lo faccia) alla riuscita della Quintana. Pur considerando che sono più i turisti che vanno al mare nella riviera picena e ne approfittano per seguire la storica manifestazione, piuttosto che i turisti che vengono a passare qualche giorno in Riviera per andare a vedere la Quintana. E senza considerare che se Scultura Viva decollasse come io sogno, ad avvantaggiarsene sarebbe anche Ascoli che come città asrtistica ha finora goduto di un turismo di ritorno e non diretto. Ringrazio Pernicola Cocchiaro per i complimenti (faccio solo il mio dovere) aggiungendo che il mio è stato semplicemente un grido di dolore ma mi auguro anche che la “stupenda iniziativa turistica” una volta arrivata al monumento “Jonathan” inizi un percorso all’indietro, inizialmente fino al monumento “Lavorare, lavorare, lavorare” per chiamarla, magari, una mostra a cielo aperto tra due monumenti. Chiudo con un mio piccolissimo spunto polemico che non guasta mai: se per queste cose di valore assoluto si intromettessero “valori elettorali” significherebbe che siamo proprio alla frutta. Scusatemi ma non trovo in questo momento una metafora migliore.

Piernicola Cocchiaro: «Tranquilli, la scultura è viva e non morirà»
Egregio Direttore,

ho avuto modo di leggere, come faccio spesso, il suo DisAppunto quotidiano, pubblicato sul suo giornale online il giorno 15 Giugno dal titolo “San Benedetto la città delle incompiute”. Mi debbo complimentare per l’amore e l’interesse che lei continua ad esprimere per la nostra città attraverso la sua rubrica, rivolta come sempre, non alla critica ad ogni costo, ma a stimolare invece una discussione costruttiva sui vari problemi di San Benedetto. Sono veramente felice che nel suo articolo, abbia definito Scultura Viva una “stupenda iniziativa artistica”, perchè credo che lo sia davvero e la conferma mi viene data anche dalle decine e decine di persone che, incontrandomi, mi dichiarano il loro amore ed il loro apprezzamento per essa. E’ proprio per tale motivo che le chiedo di poter intervenire su quanto da lei scritto nel suo DisAppunto quotidiano intitolato “San Benedetto la città delle incompiute”, allo scopo di chiarire meglio ai suoi lettori il mio pensiero, che, evidentemente, lei è stato costretto a comprimere in pochissime righe, per motivi di spazio e che sicuramente i suoi lettori non sono stati in grado di capire compiutamente, in assenza di un più ampio contesto. Il giorno in cui ci siamo incontrati e abbiamo confidenzialmente parlato dell’iniziativa artistica, le ho detto in effetti che quasi sicuramente il prossimo anno sarà l’ultimo anno di Scultura Viva, ma non mi sono riferito a questo anno, come invece lei ha riportato, e ciò per due motivi. Il primo è legato al fatto che il prossimo anno raggiungeremo con le opere di Scultura Viva il monumento del Gabbiano Jonathan di Mario Lupo ed io ritengo personalmente che sarebbe bello se la galleria d’arte a cielo aperto che già abbiamo e che nella prossima edizione raggiungerà le 120 opere, potesse concludersi proprio al termine del primo tratto del molo sud, in corrispondenza di tale monumento. Continuare oltre, significherebbe secondo me, inflazionare l’iniziativa che nella ripetitività, perderebbe così la sua unicità. Il secondo motivo è legato invece al fatto che purtroppo ad esclusione della nostra Amministrazione comunale, che ogni anno finanzia questa sua iniziativa con 20.000 euro e mobilita l’intero Assessorato alla Cultura per la sua riuscita, altri enti, che fino ad oggi hanno partecipato ogni anno ad essa, anche se con piccoli contributi, quest’anno si sono defilati, creando grossi problemi alla mia organizzazione. Mi riferisco soprattutto alla Provincia di Ascoli Piceno, che dal 1996 ha dato ogni anno un contributo di 1.500 euro circa e che quest’anno invece lo ha negato. Non solo, ma l’Assessore alla Cultura della Provincia, ha negato il contributo dopo tre mesi dalla presentazione della mia richiesta, esattamente il 6 Maggio, mettendomi in serie difficoltà per trovare altri sponsor ed attuare il programma previsto. Come si può immaginare questo episodio mi ha rattristato molto e da qui è nato il mio sconforto che le ho dichiarato apertamente nel nostro incontro, quando le ho detto che “i contributi invece di crescere diminuiscono”. Il mio sconforto è poi aumentato quando, dopo 9 mesi vissuti in California, una volta tornato a San Benedetto, ho visto le sculture del molo sud ancora più imbrattate di quanto lo fossero prima della mia partenza a Settembre 2009. Il nostro Comune investe anche per pulire i blocchi imbrattati quasi ogni anno, ma non credo sia utile; per i vandali è una appetitosa sfida, secondo me. Credo invece che l’Amministrazione debba fare qualcosa per evitare che questo accada. Debba intervenire con decisione tra un’edizione e l’altra del Simposio, con una seria e continua manutenzione, che qualifichi la nostra galleria a cielo aperto e la renda godibile in tutti i mesi dell’anno e non solo a Giugno quando io l’organizzo. Comunque ed infine, al di là di tutto, non credo che lei possa inserire Scultura Viva nell’elenco delle incompiute di San Benedetto, prima di tutto perchè di fatto è di per sè un’opera compiuta e poi perchè non posso credere che le nostre prossime Amministrazioni siano così sciocche da non investire sulle 120 sculture che avremo da un altr’anno, per trasformare la passeggiata di Jonathan, giò unica in Italia, in un vero fiore all’occhiello della nostra città. Non ci sarà dunque un’altra “morte” come previsto da lei nell’articolo, perchè quelle opere sul molo rimarranno comunque là “vive”, per anni e anni a testimonianza di una città che ha amato e amerà sempre l’arte.

Piernicola Cocchiaro