ASCOLI PICENO – «L’accordo che i sindacati confederali hanno siglato nel novembre scorso con la Manuli Rubber prevedeva che per quelli che non rientravano al lavoro sarebbero stati garantiti almeno tre anni di cassa integrazione. Come fanno ora a dire i sindacati firmatari che sono riusciti a ottenere la proroga di un anno (solo il secondo) della Cig ai 250 ex operai e dipendenti della fabbrica di Campolungo?».
Lo dice Andrea Quaglietti, leader e membro direttivo nazionale della nuova sigla Unione Sindacale di Base (ex Sdl), ed ex Rsu della Manuli che non firmò insieme all’Ugl quell’accordo.
«Per far passare l’intesa di fronte agli operai dissero che gli ammortizzatori sociali avrebbero garantito un sostegno per almeno tre anni – ricorda Quaglietti – mentre ora si vantano di aver strappato una proroga di 12 mesi dopo neanche un anno di cassa. Non era meglio che anche loro avessero lottato come noi, per la difesa di tutta la produzione nel sito ascolano del Gruppo? E quindi di tutti i lavoratori?».
Il dirigente dell’Usb segnala poi che l’azienda ora starebbe facendo discriminazione tra gli stessi lavoratori che sono fuori dal sito, facendone rientrare in fabbrica solo alcuni, e questi tra il personale di reparti ora chiusi, mentre altri che lavoravano in reparti ancora attivi, rimarrebbero esclusi. «Come si spiega tutto questo?» si domanda Quaglietti. «E perché nel settembre scorso ad una cooperativa di Milano che si era offerta per gestire e continuare la produzione nello stabilimento di Ascoli, Manuli rispose che il processo di crisi era già troppo avanzato?».
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