ASCOLI PICENO – Si è svolta lunedì mattina a Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno la conferenza dei sindaci dell’ascolano per esprimere il proprio parere sulla nomina del prossimo direttore generale della Asur 13. Parere che verrà poi girato alla giunta regionale, la quale ha il compito di procedere alla nomina dei nuovi direttori di tutte le 13 asur regionali. I sindaci hanno ribadito la loro preferenza per Massimo Del Moro, attualemente in carica in veste di commissario dopo l’avvicendamento di diversi direttori negli ultimi anni. Proprio per questo i sindaci hanno ribadito la necessità di dare stabilità alla sanità locale, al fine di meglio gestire l’attività presente e programmare quella futura. Nella terna che è stata presentata al sindaco Castelli dal direttore dell’Asur Marche Piero Ciccarelli, presente all’incontro, figuravano, oltra a quello di Del Moro, i nomi di Carmine Di Bernardo, direttore Asur 7 e Gabriele Rinaldi, direttore generale del San Salvatore di Pesaro.

Presenti alla conferenza anche l’assessore regionale Antonio Canzian e il dirigente del servizio Salute Carmine Ruta.

«Una terna – ha detto Canzian – con persone adeguate a ricoprire il ruolo di direttore generale. In questa sede vorrei sottolineare che i professionisti, soprattutto i medici, debbano essere protagonisti della sanità, acquisendo consapevolezza del ruolo importante che sono chiamati a svolgere. La sanità ascolana ha attraversato negli ultimi anni molteplici difficoltà e tutto ciò non gli ha permesso di raggiungere determinati obiettivi. Sono convinto che con l’integrazione dell’ospedale di Ascoli Piceno con quello di San Benedetto del Tronto, senza alcun campanilismo, si possano offrire ulteriori servizi sanitari alla nostra comunità».

Per Ciccarelli «solo attraverso la logica di farci consigliare da chi opera sul campo è possibile ottimizzare le risorse, cercando di implementare il personale specializzato».

Concetto questo ripreso anche da Ruta che ha evidenziato che «la semplificazione dell’organizzazione del sistema sanitario marchigiano ha permesso di razionalizzare le risorse senza togliere servizi ai cittadini».