SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ospedale civile, finanziamenti regionali, carenze di personale e nuovi reparti tutti ancora sulla carta. La Cgil Funzione Pubblica, per voce del segretario provinciale Francesco Neroni e del delegato per l’ospedale Roberto Fioravanti, alza la voce: «A pochi giorni dalla elaborazione delle terne dei nuovi Direttori di Zona da sottoporre alle assemblee dei Sindaci, richiamiamo l’attenzione dei cittadini sulla responsabilità politica della Giunta Regionale di dire parole chiare sulle politiche sanitarie che si vogliono perseguire nelle Marche e in particolare nella zona Sud delle Marche. Troppo spesso l’attenzione dei cittadini viene distolta dalla curiosità di conoscere il nome del professionista o dei professionisti scelti a guidare le Zone Territoriali, ma troppo nebulose e confuse sembrano le dichiarazioni sul destino della sanità sambenedettese e picena in generale».

Nello specifico, la Cgil esprime questo pensiero: «Se il destino dell’Ospedale di San Benedetto sarà quello della vocazione ai servizi sanitari di Emergenza, allora ci si pronunci su questo e si scelgano professionisti capaci che conoscano la nostra realtà e che siano di provata esperienza».

Sui nuovi Primari, il sindacato parla di grande opportunità per l’ospedale di San Benedetto, «spesso maltrattato dalla esiguità dei finanziamenti regionali, inferiori anche a realtà molto più piccole». Però agli annunci seguano i fatti, dicono Neroni e Fioravanti. E cioè: «I criteri di scelta per i nuovi Primari siano legati alla loro capacità professionale di contribuire a costruire l’ospedale per l’Emergenza, chiunque essi siano, e non alla necessità di rappresentare una linea di equilibrio politico. Chiediamo il rispetto dei finanziamenti promessi per l’istituzione della Neurochirurgia come da delibera 271 del 9/2/2010, e chiediamo di sapere quale sarà la data esatta della sua attivazione (si era parlato del 1° luglio prossimo), visto che il progetto è stato dichiarato di valore strategico per recuperare la mobilità passiva».

«E ancora: come mai nella elaborazione di un progetto così rilevante manca il coinvolgimento e la presenza di professionisti (quali tecnici di neurologia ad esempio), la cui opera è fondamentale, al pari di altre figure professionali per la gestione di pazienti affetti da ischemia o emorragia cerebrale? Non sarà il caso di cercare un proficuo confronto con le organizzazioni sindacali prima della approvazione definitiva di tali progetti? Non è più tempo di promesse elettorali –  concludono Neroni e Fioravanti – i lavoratori sono stanchi di supplire alle carenze di personale senza una chiara prospettiva futura, l’utenza ha bisogno di servizi efficienti, siano essi di base che di eccellenza, senza più viaggi della speranza che li rendono cittadini marchigiani di serie B».