ALBA ADRIATICA – «Il Governo dà mano libera alle Compagnie di iniziare le trivellazioni»: con queste parole il Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni, nell’incontro pubblico del 28 Maggio ad Alba Adriatica, attacca sulla gestione delle richieste presentate dalla compagnia Medoil per avviare le perforazioni nel territorio della provincia di Teramo. Secondo il comitato, infatti, i comuni interessati dalle trivellazioni, gli enti e la Provincia non sono stati invitati, né tantomeno presi in considerazione, nei tavoli ministeriali di febbraio ed aprile, che avevano come scopo quello di valutare la reale idoneità degli impianti di estrazione e di ricerca sul territorio. Le trattative a cui si riferisce la polemica, sono quelle delle istanze di richiesta di permesso per la ricerca di idrocarburi denominate “Colle dei Nidi” e “Corropoli”, che interessano quasi tutti i comuni teramani e alcuni dell’ascolano (San Benedetto del Tronto, Spinetoli, Monsampolo e Monteprandone) e per cui l’iter burocratico è quindi ripartito.

Gli esponenti del comitato presenti hanno anche spiegato i danni ambientali ed economici che progetti di estrazione petrolifera possono creare in un territorio così legato al turismo, all’agricoltura e al loro indotto commerciale, a fronte di pochissimi vantaggi per la popolazione. Per questi motivi, il comitato ha ottenuto il pieno appoggio del sindaco di Alba Adriatica Franchino Giovannelli, che promette una proposta di coordinamento di tutti i Comuni della Val Vibrata.