Finanziaria. Tante le proposte del governo con una manovra (l’ennesima degli ultimi 30 anni) in grado di argionare la dilagante congiuntura a tutti i livelli. Ne parleremo in seguito argomento per argomento ma per primo vorrei segnalare il punto intitolato CURA DIMAGRANTE che riguarda l’eliminazione di certe province. Se la mia interpretazione è giusta la divisione tra Ascoli e Fermo, se prima era ritenuta un danno ora sa tanto di beffa. Ecco il testo:
Le nove Province e gli enti inutili Le province con un numero di abitanti inferiori a 220.000, che non confinano con Stati esteri e che non sono nelle regioni a Statuto speciale, saranno soppresse. Le competenze e gli uffici saranno trasferiti ad altre Province. Si tratta di nove Province: Asti, Ascoli Piceno, Massa Carrara, Matera, Fermo, Crotone, Vibo Valentia, Rieti e Isernia. Intervento-ghigliottina anche su una serie di enti. Vengono soppressi Ipsema (in bilico fino all’ultimo momento), Ispel e Ipost. Ma anche l’Isae, l’Ice e l’Ente italiano Montagna. Salta o viene ridotto inoltre il finanziamento a 72 enti, tra cui il Museo della Liberazione. Si dovrà dire addio al vecchissimo Comitato Sir che prese in carico le società chimiche di Nino Rovelli, ed anche alla Rel, la finanziaria pubblica costituita qualche anno più tardi per sostenere il risanamento dell’industria elettronica.
Perchè una beffa? Perché se fosse rimasta provincia di Ascoli Piceno o perlomeno se gli si fosse cambiato semplicemente nome (per esempio Provincia di Ascoli-San Benedetto e Fermo) ora non sarebbe stata soppressa avendo complessivamente più di 220 mila abitanti. Divise ne hanno cadauna di meno. Forse la cosa migliore sarebbe la totale abolizione mentre così il problema rimane e andremo tutti in provincia di Macerata. O forse è meglio di Teramo, così Spacca e il suo Anconacentrismo imparano. In conclusione, direbbe Mourinho, zero tituli per Ascoli e Fermo.
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Domanda: i posti di lavoro finto creati dai politici nella nuova Provincia, che fine faranno?
direttore oggi un grande applauso per te
"Per Ascoli e Fermo zero tituli"
il miglior titolo di sempre….
complimenti davvero
Giochini idioti da Risiko e demagogia all'amatriciana: l'unico fatto incontrovertibile è la spesa abnorme servita solo a soddisfare le smanie campaniliste da medioevo dei fermani. Che adesso se ne escono pure con l'idea di riunire la provincia… sotto Fermo. Ma vadano a Fermo, appunto, in quel glorioso manicomio che avevano. Non se ne farà nulla per il banale motivo che tutti vorranno mantenere il culo nelle province e continuare a mangiarci. Proporre, anche provocatoriamente, l'unione all'Abruzzo sarebbe la giusta reazione verso Spacca – ricordo che la Regione Marche diede parere favorevole alla divisione – e questo clownesco governo. Tanto di… Leggi il resto »
Io sarei più concorde a una soluzione extra-regionale. L'idea che qualche tempo fa veniva ventilata di una "marca secessionaria" (in senso buono ovviamente), non mi dispiacerebbe affatto. Almeno per un discorso di comunanza di tradizioni agricole e interessi industriali che ci legano molto più alla vicina Teramo di quanto non facciano con Ancona o, ancor meno, con Pesaro. Quindi, un'eventuale aggregazione Macerata-Ascoli-Teramo, sarebbe certamente più ragionevole. E dire che quando venne annunciata la nuova sigla FM per Fermo, c'era qualche lungimirante (mio padre) che piuttosto reclamava, tra l'ilarità e lo scherno degli interlocutori, una provincia AM (Ascoli-Macerata). A conti fatti,… Leggi il resto »
Speriamo che anche le nostre smanie di campanilismo si affievoliscano. tutti ste pretese di avere un orticello per conto suo hanno stufato.
Grazie presidente mi scrive/parla dal cuore!!!
è ipotizzabile una provincia ascoli-fermo-san benedetto?
Quanti disoccupati di Eccellnza avremo in più?
Dove li ricollochiamo?
Cii potevano pensare prima ,eravamo una delle prov. che prima della divisione potevano uscire (con la nostra inventiva marchigiana da tutto il mondo riconosciuta) fortemante da questa crisi.
Bravo Spacca , Bravo
Da La Repubblica di oggi: ROMA – Bisognerà attendere quattro mesi per la completa soppressione delle mini-province con meno di 220 mila abitanti e la delineazione delle aree delle nuove circoscrizioni. E' quanto emerge dal testo definitivo del decreto legge della manovra che, all'articolo 5 stabilisce che "sono soppresse le province la cui popolazione residente risulti, sulla base delle rilevazioni dell'Istat al 1 gennaio 2009, inferiore a 220 mila abitanti". Le norme danno facoltà ai comuni, entro 60 giorni, di scegliere la nuova provincia tra quelle non soppresse della propria Regione e prevede 120 giorni prima che un decreto del… Leggi il resto »
"….tra quelle non soppresse della propria Regione"
Teramo, quindi, è fuori discussione.
Se non è possibile rifondere le due province (il nome è da vedere) l'unica soluzione mi sembra Macerata.