SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Nel prosieguo del Sinodo diocesano, la Chiesa Diocesana di San Bendetto del Tronto, Ripatransone, Montalto, sabato 22 maggio in piazza Matteotti alle ore 20,30, tornerà a riunirsi per la seconda volta, per annunciare e testimoniare la buona notizia del Vangelo.
Lo fa il giorno di Pentecoste che costituisce la pienezza dell’evento pasquale: Gesù risorto, asceso al cielo e partecipe della signoria di Dio, compie la promessa fatta ai suoi discepoli di inviare loro lo Spirito Santo. Ed è proprio nella potenza dello Spirito che la comunità cristiana può testimoniare Cristo in mezzo a tutti gli uomini.
Si torna sulla piazza per continuare “con altri occhi a guardare l’uomo“, è questo lo slogan che sta accompagnando la nostra Diocesi in questo percorso sinodale. Pietro Pompei, responsabile dell’Ancora ci informa: «È la Chiesa solidale col mondo, con le sue sofferenze, con tutti i problemi che la crisi comporta, ma anche con le sue conquiste, riconosce l’autonomia del temporale e, almeno implicitamente, gli aspetti positivi della secolarizzazione. La Pentecoste non è un evento solo religioso, è il costiuirsi della Chiesa che va in piazza per farsi conoscere adoperando un linguaggio che anche singolarmente è comprensibile. Da questo momento il mondo non può più ignorare questa istituzione, anche perché, come scriveva Paolo VI nell’enciclica Ecclesiam suam, la Chiesa sente “il bisogno di conoscere, di avvicinare, di comprendere, di servire la società circostante, e di coglierla, quasi di rincorrerla nel suo rapido e continuo mutamento”».

Sabato alle ore 20,30 in piazza Matteotti insieme al Vescovo Gervasio Gestori saranno presenti: i sacerdoti, tutte le associazioni e i movimenti ecclesiali, le confraternite e tanti fedeli provenienti da tutti i paesi della Diocesi.

La Veglia si articolerà in quattro momenti:
1. Alle ore 20.00: Ritrovo delle cinque Vicarie nei luoghi prestabiliti della città
2. Alle ore 20.15: Pellegrinaggio verso piazza Matteotti
3. Alle Ore 20:45: Celebrazione della Solenne Eucaristia
4. In conclusione il mandato del Vescovo