SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Parco Marino del Piceno, diamo conto di questa dura presa di posizione da parte di ImpresaPesca aderenti a Coldiretti.
«Quella dell’Area Marina Protetta del Piceno, che potrebbe essere un evento imminente, è, per usare un neologismo ad un paradosso, una situazione “kafkiana”. Una area protetta, “spacciata” come Parco, che nessuno ha voluto, e che la gente non ama e non vuole, ma che quattro testardissimi politici “ignari” della diversa volontà locale, denotando il distacco della politica dalla gente, e della volontà di chi vive solo con il suo lavoro e non sui contributi pubblici, ha prepotentemente deciso di attuare».
«Un innamoramento di qualche miope politico piceno – prosegue ImpresaPesca – portata avanti sottotono negli ultimi anni, per creare 5 o 6 posti di lavoro, sostenuti con contributi pubblici, e nel contempo far sparire (tra Fermo, Ascoli-Piceno e Teramo), circa 500 posti di lavoro frutto di una sana e libera imprenditoria. In questi anni abbiamo sentito chiacchiere sulla “grande risorsa del parco”, ma la realtà è ben diversa, e non è narrabile a chi come noi è padrone della materia ed è informato sul settore, pesca e acquacoltura, a noi ed agli operatori non si possono raccontare frottole. Invenzioni ne abbiamo sentite tante, abbiamo sentito grandi discorsi sulla sostenibilità del “parco”, ma solo chiacchiere e nessun riscontro reale e concreto, se non promesse sul futuro (ci si trincerava da parte della politica locale sui “beh non me lo puoi chiedere ora, non dipende da me”), promesse comunque già deluse in partenza».
Secondo l’associazione, «un’Area Marina Protetta che parte solo con 250.000 euro di fondi pubblici, che non basteranno a pagare neppure le risorse base per il funzionamento annuo minimo (sede, personale e sorveglianza), e che quindi graveranno ancor più su Regione, Provincia e Comuni soggetti a cui il “parco” è pronto a chiedere; il tutto per pagare lo stipendio a qualche predestinato? A questo punto è chiaro che noi cittadini e operatori della pesca paghiamo, perché la mentalità del “pantalone” sia sostenibile. Un’Area riservata che toglierà lavoro a decine e decine di imprese e centinaia di persone, senza supporti ed ammortizzatori sociali. Mandiamo a monte un’economia intera per pagare lo stipendio con fondi pubblici a privilegiati».
Poi si esprime scetticismo sull’arrivo dei fondi comunitari, si mette in luce che non ci sarebbero parametri certi sui vincoli agli scarichi a mare da terra e sulla cementificazione delle spiagge e si mette in luce quanto siano difficilmente ricollocabili i lavoratori delle vongolare.
«Chiediamo immediatamente alla Regione Marche ed alla Regione Abruzzo di rivedere i loro pareri e di richiedere al Ministero di bloccare l’iter dell’area Marina Protetta».
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Quindi tutte le forme di lotta dei pescatori degli ultimi tempi sono solo una farsa? Quella della pesca, con queste caratteristiche, sarebbe ancora una sana e florida imprenditoria? La mancanza di pescato, specialmente in alcuni periodi dell'anno e la quasi scomparsa di particolari specie di pesce, è quindi solo una scusa per farsi compatire? O queste sono tutte notizie infondate, supportate dai soliti quattro “ambientalisti” del c… che dovrebbero invece andare seriamente a lavorare? Sono certo che non è così e che tutta la marineria, non solo locale, sta vivendo realmente un momento di grande difficoltà. Ma secondo voi la… Leggi il resto »
si è parlato tanto di parco marino, ma credo che le persone(io compreso)non abbiano avuto modo di valutarne pro e contro, ci sono parecchie voci contrastanti speriamo di avere maggiori delucidazioni e voci certe sui contenuti
ma io penso che se l’impresa pesca aderenti a coldiretti guardasse di più ai suoi pescatori che pescano dentro le acque non consentite rovinando il nostro litorale e la sua flora e fauna non ci sarebbero bisogno di parchi marini…. sarebbe solo la natura a fare il suo decorso…capisco anche chi lavora con i magri guadagni di sconfinare ma ci vuole anche equilibrio nella vita ciao e scusate il mio sfogo..ma ben venga il parco marino….
Ho sempre pensato che il Parco Marino sarebbe stato un carrozzone inutile come la vicina Riserva Sentina ci sta dimostrando. Mi sbagliavo, è pure peggio…
Quando viene creato un Parco Nazionale sia marino che terrestre, c'è sempre qualcuno scettico e contrario. Ricordo perfettamente le battaglie fatte dagli ambientalisti Piceni durante l'iter per la creazione del Parco Nazionale dei Sibillini. Non è stato facile convincere i residenti dei comuni montani circa l'utilità di un parco nel cuore delle Marche e sui benefici che esso avrebbe portato all'economia locale fino all'ora basata sulla pastorizia e sul carbone. Il tempo ci ha dato ragione e il Parco dei Sibillini ha portato e continua a portare turismo e benessere. Ora noi ambientalisti siamo ancora disponibili a spiegare agli scettici… Leggi il resto »