SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da una parte la volontà di ricostruire un centrosinistra compatto in vista delle prossime comunali, dall’altra la frizione con l’attuale sindaco Gaspari, la cui candidatura è in odore di riconferma nel 2011, che giorno dopo giorno assume livelli sempre più imponenti.
Tra queste due staffe sono “immersi” i piedi di Rifondazione Comunista e Sinistra Ecologia e Libertà che, per bocca dei rispettivi componenti cittadini esprimono tutta la loro insoddisfazione verso l’attuale amministrazione comunale.
«Il primo cittadino deve smetterla di trasformare battaglie politiche in battaglie personali», ammonisce Luca Spadoni (Sel). «Così facendo non si va da nessuna parte. Vicende come il ripascimento, il Piano di Spiaggia, il Ballarin e la riorganizzazione municipale dimostrano manchevolezza. Riportiamo quindi la dialettica su questioni politiche, mettendo in primo piano il dialogo».
Dialogo appunto, che l’estrema sinistra cerca disperatamente. Per sistemare le gravi crepe venutesi a creare prima con il consigliere Daniele Primavera, poi con i due dissidenti “piddini” Menzietti e Cipolloni ed ancora con una fetta del Partito Socialista.
«Non si può non notare – spiega a tal proposito Gabriele Marcozzi di Rifondazione – come la maggioranza attuale sia assai differente da quella del 2006, con l’innesto dell’allora candidato sindaco di An e di un esponente della Lista Martinelli. Si tratta di un fallimento innegabile ed attualmente non ci sono possibilità di correre assieme l’anno prossimo».
Eventualità tutt’oggi oggettivamente improbabile, considerando inoltre il precedente delle ultime regionali con l’apertura del Partito Democratico all’Udc, con la conseguente esclusione imposta, mediante diktat dei centristi, proprio dei raggruppamenti massimalisti. «L’accordo con Casini – dichiara il segretario di Rifondazione, Mirko Marcozzi – non ha portato i risultati sperati. I loro voti non sono risultati decisivi nella vittoria di Spacca. L’alleanza con Rifondazione sarebbe stata più proficua e coerente».
A questo punto le alternative per una riappacificazione collettiva non sembrano numerose. O Gaspari muterà approccio nei futuri dodici mesi (evenienza alquanto improbabile, viste le sue dichiarazioni nei confronti di Rc, anche se verso Sel è stato più soft) oppure la sinistra radicale comincerà a dialogare con tutte le forze di governo che tuttavia non si sentono più rappresentate. «Esiste un malessere collettivo – confessa Giorgio Mancini – e persino nel Pd c’è chi pur non venendo allo scoperto non approva tale fase. Ecco perché dico che se le cose non muteranno, apriremo un confronto con tutti gli scontenti per proporre scenari diversi».
Più che un primo passo di riavvicinamento, un probabile addio alla “Unione” che fu. Che Mirko Marcozzi sintetizza così: «Gaspari ha posto un veto su Primavera? Lo rispediamo al mittente, ponendo al contempo un nostro veto su Gaspari».
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Il solito teatrino della politica locale a cui molti cittadini si sono abituati ed anche stufati!
Si chiede, si tratta,veti e contro veti,..senza proporre un'alternativa credibile!
Se i comunisti credono nelle loro idee, invece di attendere il contentino dal potente che si metta in gioco da solo!
Spero che ci sia la possibilità di scegliere il Movimento di Grillo alle elezioni comunali altrimenti casa dolce casa!
Qualcuno passa a battere cassa? mi pare che Merli, che si è allineato in tempo, abbia già riscosso…..
E' strano sentir parlare di "volontà di ricostruire un centrosinistra compatto" quando poi si pongono degli aut aut sulle persone..
assomiglia un po' a postulati del tipo "sono per l'Italia unita ma senza il sud"..
Sottoscrivo ogni parola dei compagni di Rifondazione e di SeL. Faccio presente ai commentatori (che temo non abbiano capito che quella conferenza stampa era in risposta alle dichiarazioni di Gregori) che soltanto una settimana prima il segretario PD aveva diffuso la seguente posizione: il PD ha deciso, Gaspari è il candidato, adesso discuteremo con gli altri partiti; senza spiegare di cosa bisognerebbe discutere con chi ha già deciso tutto e pretende di imporre non solo una decisione sul candidato sindaco – in verità persino secondaria – ma, con essa, un bilancio positivo di una esperienza amministrativa che definire fallimentare vuol… Leggi il resto »
Come dicevo che alle provinciali fossero necessarie le primarie di coalizione tra Mandozzi e Rossi penso che lo siano anche adesso.
Premetto che reputo questa giunta la peggiore da quando mi interesso di politica e che mi sento profondamente offeso, da cittadino ed elettore, per l'atteggiamento di Costantini e Felicetti.
come giustamente sottolinea Daniele Primavera, se il segretario PD afferma che la scelta del partito è quella di confermare l'esperienza amministrativa nata il 23 dicembre 2009 in consiglio, e non quella uscita dalle urne alle passate elezioni, penso che non ci sia molto da discutere! bisogna prendere atto che esiste una maggioranza di centro (da verificare alle urne) fatta di trasversalità e di un loro vecchio modo di intendere la politica, ed esiste una minoranza di sinistra (sempre da verificare alle urne) che sta mettendo in campo una squadra under 30 di persone valide e volenterose, che probabilmente avrà l'opportunità… Leggi il resto »
Ma possibile che in questa nostra bella città si sia sempre in campagna elettorale e non si pensi invece a risolvere i tanti problemi che ci sono…?
credo che il tempo di una sinistra radicale sia finito..come lo credono in molti!
Sempre con il NO sulla bocca senza pensare ai problemi dei cittadini, sempre in campagna elettorale per cercare di tirar fuori qualcosa..Basta!
Vogliamo un alternativa valida e seria!
…tra l’altro aggiungo che oggi stesso, Cesa (segretario UDC) sostiene che sarebbe “incoerente”, in Ancona, che l’UDC sostenesse la giunta di centrosinistra contro la quale si era candidato. Chissà perchè questo è incoerente ad Ancona ed è coerente a San Benedetto; bisognerebbe chiederlo a Cesa e Ciccanti. @andrea70: il problema principale di questa città è che ha una amministrazione che non sta risolvendo nessuno dei suoi problemi; discutere di come mandarla a casa è quindi risolvere il primo problema che oggi ha San Benedetto. Immagino non sia necessario ricordare scempi come la cassa di colmata, come le continue varianti, come… Leggi il resto »
Sono d'accordo con Daniele Primavera, bisogna, al di là degli schieramenti politici, creare un'alternativa valida con persone valide e competenti per dare un nuovo slancio a questa città.