SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A causa di un modesto stato influenzale ho trascorso un pomeriggio in casa e, evento unico nel corso dell’anno, sono rimasto con il televisore acceso mentre dormicchiavo e leggevo. Non lo scrivo per snobismo, ma davvero fatico a seguire qualsiasi vicenda televisiva. Anni di noia mi hanno fortunatamente disabituato.
Lo spettacolo è abbastanza spettrale: uomini e donne del nulla che parlano per ore di operazioni di chirurgia e di botulino, giovani ragazze che fingono d’arrabbiarsi per qualcosa di incomprensibile, una felicità sempre più volgare e offensiva che trasforma i fruitori in consapevoli o inconsapevoli Emma Bovary. Il solito armamentario del nichilismo del duemilaedieci.
Sono rimasto abbastanza colpito però da un cartone animato, American Dad. È la prima volta che lo vedo e quindi potrei anche non colpire nel segno, ma è difficile.
Si tratta di un cartone animato di per sé ottimo, che strappa risate laddove, in qualsiasi altro canale, che facciano informazione, intrattenimento o pubblicità, gli uomini e le donne in carne ed ossa poco differiscono tra loro.
L’orario, però: le 13,40. Insomma l’orario preferito dai bambini delle scuole elementari e medie che, appena fatto pranzo, dopo cinque ore di scuola, cercano qualcosa di effimero (come dar loro torto?) prima di iniziare un pomeriggio di compiti o altri impegni.
Beh, andando a memoria: in una sola puntata vi sono allusioni all’uso di droghe che, in una notte newyorkese triste, consentirebbero ad un protagonista di “vedere il sole”; un ragazzo viene abbordato da un parrucchiere francese omosessuale che lo fa allungare sul letto e, davanti a tre persone, dice: “Loro non fanno niente, li pago per guardare”; lo stesso ragazzo – Steve, il figlio dell’American Dad – che discute animosamente di uno “stupro”, ripetendo questa parola nelle sue varie declinazioni; il ragazzo e il parrucchiere che si scambiano battute del tipo “tra te e me ci potrebbe essere del sesso?”, “C’è già del sesso, anche se non te ne rendi conto” (sia chiaro, fosse uno scambio tra un uomo e una donna, non cambierebbe molto).
Mi chiedo come sia possibile che tutto questo venga tollerato dal popolo italiano, quello stesso popolo che discute per giorni e giorni se una battuta di un comico sia o meno offensiva nei confronti di un politico. Forse esagero, ma per mia fortuna l’infanzia è stata edulcorata dai Dolce Remì e i Candy Candy. Almeno l’infanzia. Fatemi spegnere, prima che affoghi di nuovo.
Copyright © 2022 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Lascia un commento
Con tutto il rispetto Pierpaolo, noto quello snobismo che tu hai a priori allontanato. Penso infatti che dare un giudizio sull'attuale stato televisivo da "non telespettatore" sia scorretto, pretestuoso, populista e appunto supponente. Come parlare di Gomorra senza averlo letto (o visto), tanto per restare nell'ambito dell'attualità… Su American Dad mi trovi d'accordo, anche se mai come in questi casi è necessario 'contestualizzare' le singole battute e scene. Trattasi di cartoni animati che nella maggior parte dei casi (non vanno dimenticati i Griffin e, a volte, i Simpson) contengono aspre critiche alla società e alla cultura americana. Certo è però… Leggi il resto »
Dopo 30 anni di tivvù quotidiana a grandi dosi, amici che per serate intere discutevano di Grandi Fratelli e Miss Italia, (sì) telegiornali ingoiati tra ragù e insalate, e ancora oggi inciampare in visioni quasi quotidiane nonostante io non senta mai l'esigenza di accenderla, come potermi definire "non spettatore"?
Per il resto, mi sembra un bel cartone animato. Ma non per bambini.
Quello di cui non sono in grado gli adulti è il confronto, non c'è apertura mentale e non riescono a modificare i loro schemi in base alle nuove informazioni, senza contare che hanno già una valanga di pregiudizi che mettono dei paletti fissi che nessuno schioda più. Ovviamente non tutti gli adulti sono così. Un bambino è diverso, il bambino ha una spugna al posto della mente, è in grado di recepire le nozioni, comprenderlee assimilarle o tenerle da parte finchè non sarà in grado di comprenderle e quindi di interiorizzarle. American Dad è l'esempio eclatante di come è (potrebbe… Leggi il resto »
Sono d'accordo con Annalisa e vorrei ricordare che i nostri genitori (sono del '77) furono in grado di protestare contro la messa in onda di Goldrake. Erano altri tempi, c'erano altre sensibilità e un'altra elasticità mentale. In TV si vedevano meno culi e meno tette, ma in edicola si potevano comprare giornali satirici che oggi sarebbero censurati (il male, frigidaire…). Per quanto riguarda American Dad, così come South Park, si tratta di cartoni animati per un pubblico adulto che, anche dal punto visivo, non dovrebbero avere appeal per i bambini. Spero, quindi, che nel 75% dei casi, siano gli stessi… Leggi il resto »
@Annalisa Cameli sei un mito! aggiungo anche
Il grande sogno di Maya e Candy Candy con violenze psicologiche e fisiche.
la gente dimentica dei mecha (Jeeg, Mazinger, Gundam, ecc.) esplosioni, guerre..
poi basta con questa storia che i cartoni/anime/cartoon o come volete chiamare
non sono destinati solo ai bambini: già i flinstones avevano come target gli adulti, negli USA i simpson è un programma come altri, in Giappone vedi tranquillamente impiegati d'ufficio che leggono i manga.
@Annalisa Cameli Forse ho preso un abbaglio, ma le poche informazioni sull'età evolutiva avute da professionisti, mi dicono qualcosa di diverso. Parlarne qui è difficile perché è un po' lunghetto (anche perché mi manca il vocabolario specifico per dirlo brevemente). In sostanza nutro diversi dubbi su quanto hai scritto. Due piccole cose, tra le altre: "Un bambino è diverso, il bambino ha una spugna al posto della mente, è in grado di recepire le nozioni, comprenderlee assimilarle o tenerle da parte finchè non sarà in grado di comprenderle e quindi di interiorizzarle." Cosa vuoi dire esattamente? Queste mi sembrano le… Leggi il resto »
@... Liz. Non credo sia così. I cartoni citati nell'articolo e altri nel tuo commento contenevano dosi di pathos (passioni) ethos (ricerca della giustizia) e epos (narrazione spesso epica) ad alti livelli. Orfani, mendicanti, povertà, e persino guerrieri: non mancava la violenza, non esistono racconti dove non vi sia un poco di violenza, a tutti i bambini viene raccontata la storia di Gesù che racchiude in sè notevole violenza, fino alla morte ingiusta tra le torture, i santi tra cui il nostro San Benedetto sono spesso martiri uccisi, nel nostro caso, con decapitazione. Qui stiamo parlando di altro: un bambino… Leggi il resto »
@Flammini
"quando mi trovo davanti a bambini di una certa età sto attento ad usare certe parole e a fare certi riferimenti: se li usassi i genitori mi prenderebbero giustamente a schiaffi e porterebbero via il bambino (allo stesso modo nessuno di noi tollererebbe la volgarità televisiva se questa avvenisse dentro la propria casa in carne ed ossa, ma lasciamo perdere)"
Sei sicuro che i genitori ti prenderebbero a schiaffi?
Sono cambiate molte cose …. purtroppo.
@...giovanni: alla fine è pedagogia. La mente del bambino, sopratutto fino ai tre anni, è una spugna (viene definita proprio così da psicologi e pedagoghi) perchè assorbe tutto quanto c'è intorno a se' e lo modifica in base alle informazioni che riceve. Ad esempio se tocca il fuoco assimila il fatto che scotta ed impara che non deve toccarlo. Piaget diceva, tecnicamente, che il bambino ha due fasi. l'assimilazione e l'accomodamento. però adesso non è che vorrei tornare indietro nel tempo e fare una lezione di pedagogia XD in breve, "L'assimilazione consiste nell'incorporazione di un evento o di un oggetto… Leggi il resto »
Della serie "una bugia ripetuta costantemente diventa una verità". Vorrei ricordare che BROKEBACK MOUNTAIN non fu mai censurato volutamente. Si trattò di un errore tecnico di programmazione: dall'archivio venne prelevata la pellicola "ritoccata" (destinata ai minori di 14 anni) che proprio la casa cinematografica produttrice aveva distribuito alle reti televisive. Ogni 'movie' infatti possiede diverse versioni (legate all'orario di messa in onda) dello stesso progetto Un disguido vero e proprio e non una scusa, provato dalla stessa Rai che sette giorni prima aveva proposto, senza alcun taglio, un film a tematica simile e molto più "discutibile" come Transamerica. In ogni… Leggi il resto »
Che ci sia un equivoco di fondo e che questi cartoni animati (American Dad, Griffin, Simpson) siano più adatti agli adulti che ai bambini sono daccordo. Che sia un male che i bambini li guardino proprio no. Vi ricordo che tra American Dad e i Griffin va purtroppo in onda "La pupa e i secchione" il cui messaggio trasmesso ai bambini è: "nella vita per avere successo devi essere bona e mignotta e approfittarti dei tonti imbranati". E senza "critica alla società" ! E questo mi sembra di gran lunga più diseducativo di un cartone acuto e simpatico come American… Leggi il resto »
Io penso che se vanno in onda gli altri programmi pomeridiani, un sunto di idiozia, può andare in onda anche American Dad.
Personalmente, se proprio deve stare davanti alla televisione, preferisco che mia figlia guardi quel cartone animato, che magari può stimolargli pure qualche domanda scomoda, invece che uomini e donne. Poi magari sono io che sono fatto strano, eh…
Non avevo letto il pensiero di zanna, che sul tema è identico al mio e al quale mi associo; vi chiedo scusa per la ripetizione. Il problema infatti non è soltanto cosa – esplicitamente – un programma televisivo tira in ballo (droghe, sesso etc) ma cosa sottende, quale rappresentazione della realtà disegna. Questo fatto, che passa sottotraccia perchè non necessariamente si fa notare per i suoi eccessi (magari non ci sono parolacce o allusioni pesanti) è, a mio personalissimo giudizio, molto, molto più pericoloso dell'argomento "spinoso" o della chiave di lettura paradossale, che pure a un bimbo può sfuggire. Quella… Leggi il resto »
Su Brokeback Mountain non faccio finta di non sapere. Alle 22.45 (!!!) andò in onda una versione censurata. Questo è un fatto. Se non ci fu attenzione riguardo a cosa fu trasmesso, fu solo per responsabilità della RAI. Evidentemente non si preoccuparono di controllare che versione avevano in mano, e sapendo che un film del genere costa moltissimo alle casse della RAI (per questo si fanno serie televisive in proprio, invece di trasmettere film) furono davvero superficiali. Io credo nel dolo. Un film come Magdalene non è mai stato trasmesso dalla TV pubblica. Luther fu trasmesso all'1 di notte. L'"Ora… Leggi il resto »
Prima di American Dad va in onda il sunto della pupa e il secchione…
In ogni caso sono cartoni che hanno tutti il timbro giallo e non verde…
se American Dad è degno di un articolo non oso pensare cosa si dovrebbe fare per:
la pupa e il secchione
uomini e donne
l'isola dei famosi
il grande fratello
amici
il tg4
il tg3
forum
l'italia sul due
ecc
@AlessioSBT Tu dici "e questo è colpa anche della televisione,e di quei programmi che li convincono che queste cose siano il centro della vita". la televisione fa schifo, è vero, come tanti giornali e tante altre cose, ma non possiamo dare la colpa alla televisione, è come indicare la luna e guardare il dito: se io so che fa schifo non ci lascio mio figlio davanti da solo, se è piccolo e non è stato mai educato a capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. è come dire che chi legge dylan dog andrà a squartare qualcuno o che… Leggi il resto »
Provo a rispondere un poco a tutti.
La Pupa e il Secchione l'ho scoperto ieri, non ne conoscevo l'esistenza. Persone di intelligenza e sensibilità anche inferiori alla media capirebbero che si tratta di programmi da vietare assolutamente in una televisione "generalista". Insomma, credo che siamo tutti d'accordo…
Riguardo il cartone, è abbastanza interessante, fa anche ridere, ma chi ha deciso di metterlo in quell'orario? Chi glielo consente?
Per chi volesse approfondire (non è obbligatorio essere d'accordo, è utile capire le motivazioni): Massimo Fini che prende a mazzate il televisore http://www.youtube.com/watch?v=D0NJJO1s58E
e l'imperdibile Pasolini da Biagi
http://www.youtube.com/watch?v=FCMlx0pkiOM&feature=related
Perché lamentarsi dei vari programmi elencati dai vari commenti? La società è proprio così.
Questi programmi sono l'occasione affinché i genitori possano far fare esperienze ai propri figli prima che sia la società a fargliele fare.