SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Continuiamo a seguire con immagini e video le operazioni di ripascimento dell’arenile nord, che tante polemiche stanno sollevando perchè si vanno a prelevare riserve di sabbia dalle spiagge libere cittadine.

Nelle immagini qui pubblicate vediamo le ruspe al lavoro nell’estremità nord della spiaggia sambenedettese, alla foce dell’Albula. Martedì mattina.
Intanto il consigliere di Rifondazione Comunista Daniele Primavera fa emergere il dato preciso sul costo di questa operazione: ottantamila euro, la cifra con cui sono stati delegati i lavori alla società pubblico-privata Picenambiente che li ha subappaltati alla ditta Consorti, che sta lavorando con camion e ruspe per spostare il materiale sabbioso recuperato dalle spiagge libere sulle concessioni balneari più minimizzate dall’erosione.

Il Comune ha ritenuto di dare i lavori alla Picenambiente, di cui è socio, con il sistema dell’affidamento diretto (leggi l’atto in pdf fra i documenti allegati).

UN PASSO INDIETRO Inizialmente, come ormai noto, Regione e Comune pensarono di trovare la sabbia dragando i fondali fuori dal porto. Erano stati stanziati 343mila euro, a metà fra i due enti. Poi il progetto definitivo è stato aggiornato aggiungendo il prelievo dalle spiagge libere, per far fronte alla impellente necessità di sabbia e ai tempi troppo lunghi per il progetto iniziale. Il progetto definitivo con l’utilizzo del materiale sabbioso da “sovrasedimentazione” (nelle spiagge libere) è stato poi nuovamente approvato il 30 aprile e trasmesso in Regione il 5 maggio.

Gli ottantamila euro di cui parla Primavera (quelli per l’operazione “spiagge libere”) sono compresi nel fondo iniziale di 343mila euro? Secondo l’assessore Settimio Capriotti e il sindaco Giovanni Gaspari, interpellati in merito da questo giornale, la risposta è affermativa.

Un dato importante sulla quantità di sabbia che si prevede di ricavare dall’operazione “spiagge libere”, infine. Il dato più certo che possiamo trovare compare nella determina che pubblichiamo, quando si legge che “la Picenambiente S.p.A. a mezzo del suo Direttore Generale con nota fax del 6.05.2010 ha anticipato il proprio preventivo offrendo di eseguire le attività di escavo, caricamento trasporto entro un raggio di 10 km e successivamente spandimento di circa 15 mila mc di sabbia al prezzo, a misura, di € 6,00/mc. +IVA; l’offerta risulta sicuramente conveniente per l’Amministrazione in quanto pari ad un ribasso medio del 36,4% sulle tre corrispondenti voci del prezziario regionale”.

Il dato segna un ulteriore ribasso della quantità di sabbia promessa ai concessionari balneari in difficoltà. Se con la prima operazione (il dragaggio all’esterno del porto) si parlò di 50mila metri cubi, nell’infuocata assemblea pubblica del 30 aprile i politici assicurarono una quantità di sabbia pari a 20-22mila metri cubi. I concessionari ingoiarono l’amara pillola con un po’ di zucchero sul bordo del bicchiere: “è meno della metà di quanto promesso ma almeno non rimaniamo senza spazio per gli ombrelloni”, pensarono.

Ora si arriva a 15mila metri cubi. Circa. E si spera che il ribasso non continui. C’è per caso da preoccuparsi in questo senso, ascoltando i tecnici del Comune dire che solo a lavori in corso si potrà quantificare esattamente la quantità di sabbia che verrà recuperata?