ANCONA – Castelli, sindaco della sua Ascoli, e Gaspari, primo cittadino di San Benedetto, vogliono consentire ai negozi di essere aperti anche il Primo Maggio, festa dei lavoratori (ma nelle Marche non sono i soli). Lui, Antonio Canzian, neo-assessore regionale al Commercio, chiede di rispettare la normativa regionale che non ammette deroghe nei giorni del 25 aprile e del 1° maggio.
«La normativa regionale sulle deroghe domenicali e festive va rispettata. L’apertura del 1° maggio, come quella del 25 aprile, non è ammessa dalla legge» si legge in un comunicato regionale a commento dell’incontro avuto da Canzian con i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e i sindacati Cgil, Cisl e Uil, il coordinamento delle Associazioni dei Consumatori e l’Anci. La Regione, pertanto, ha inviato una nuova lettera ai Comuni, «sollecitando l’osservanza delle disposizioni».
La riunione era dedicata all’esame delle questioni legate alle deroghe e alla operatività della legge regionale sul commercio. Dall’incontro è scaturito l’impegno prioritario a rafforzare le disposizioni sanzionatorie contro il mancato rispetto della normativa. Nei prossimi incontri verranno affrontati anche gli aspetti relativi alla grande distribuzione e al regolamento delle medie strutture commerciali. Secondo l’assessore Canzian, «occorre avviare un confronto con gli amministratori locali per richiamarli al rispetto delle disposizioni di legge. Non è possibile autorizzare deroghe nelle giornate festive che richiamano i valori alla base della nostra Repubblica».
Canzian ha poi sottolineato come la legge regionale di settore sia stata emanata «dopo un percorso partecipativo che ha registrato un’ampia condivisione degli operatori, dell’associazionismo, degli enti locali. Ora non è ammissibile che, di fronte a una legge chiara e precisa, molti sindaci emanino ordinanze in deroga. Situazioni del genere non possono essere accettate. Alcune esigenze manifestate dai primi cittadini hanno fondamento, ma il tutto va riorientato all’interno di un quadro legislativo valido su tutto il territorio regionale».
Da pare delle organizzazioni commerciali, sindacali e dei consumatori è stata confermata la disponibilità ad avviare un discorso complessivo sul futuro del commercio, che coinvolga anche gli aspetti normativi, «nel pieno rispetto delle regole e dei contratti di lavoro».