GROTTAMMARE – Anche l’amministrazione grottammarese scende in piazza a sostegno della campagna referendaria per l’acqua pubblica: sabato Primo Maggio sarà presente in piazza Fazzini dalle 10,30 alle 13.

«L’adesione a questa campagna – spiega il gruppo consiliare di Solidarietà e Partecipazione – da parte del nostro gruppo è perfettamente coerente sia con le posizioni assunte in consiglio comunale e sia con le battaglie compiute in ogni ambito contro la privatizzazione della gestione dell’acqua, a partire dalla “nostra” Ciip SpA (società a capitale interamente pubblico appartenente ai comuni del nostro territorio). È nostra opinione, infatti, che l’acqua vada considerata quale patrimonio dell’umanità, bene comune e diritto inalienabile di ogni essere vivente. Riteniamo inoltre che il servizio idrico integrato è un servizio di interesse generale e privo di rilevanza economica e che la proprietà delle infrastrutture e delle reti debba essere pubblica ed inalienabile».

La campagna è partità lo scorso 25 aprile e a livello nazionale ha già raggiunto l’obiettivo di centomila firme in un solo week-end. L’obiettivo del comitato promotore, composto da centinaia di associazioni nazionali e locali, è quello di raccoglierne almeno 600 mila entro i prossimi tre mesi.

«La campagna referendaria – continuano – punta all’abrogazione di alcuni articoli del cosiddetto “decreto Ronchi”, fortemente voluto dal governo Berlusconi, che obbliga le amministrazioni pubbliche a cedere ai privati la gestione degli acquedotti. Cioè a fare quello che è già accaduto in alcuni comuni italiani (Aprilia, Arezzo, molti comuni siciliani, ecc.) che sperimentano sulla pelle dei cittadini gli effetti della privatizzazione: il subentro nella gestione delle multinazionali, l’aumento delle tariffe a fronte di un servizio rimasto invariato se non, addirittura, peggiorato. Proprio per scongiurare queste inevitabili conseguenze invitiamo tutti i cittadini grottammaresi a venire a firmare al banchetto o a farlo, nei prossimi giorni, presso l’ufficio elettorale del comune».