MARTINSICURO – Le opposizioni compatte criticano l’appalto Pubbliluce. Il documento redatto dal dirigente dell’Ufficio Lavori Pubblici Simonetta Majeli – in cui si sostengono i vantaggi economici derivati al Comune dalla convenzione Consip – è stato analizzato dai tre gruppi di minoranza e contestato in molti punti, definiti «poco chiari», «controversi», «discutibili», con la conclusione che il documento redatto non dimostrerebbe affatto il risparmio ottenuto dal Comune con la privatizzazione del servizio di illuminazione pubblica.

Le motivazioni sono state rese note dal Partito Democratico e dagli ex Alleanza Nazionale attraverso due conferenze stampa indette sabato 24 aprile, mentre il gruppo di Città Attiva ha diffuso una nota sul sito dell’associazione.

PARTITO DEMOCRATICO: «Abbiamo fatto analizzare la relazione a dei tecnici – ha affermato il segretario del Pd Giuseppe Capriotti – che hanno rilevato come i prezzi indicati si riferiscano al prezziario regionale, quindi più alti rispetto ai normali prezzi di mercato. In base a quanto rilevato, i tecnici hanno affermato che il servizio per la manutenzione da parte del Comune, con i propri dipendenti, è più economico del 17,66%».

«Lo studio dell’Ufficio Lavori Pubblici sembra voler giustificare una cosa ingiustificabile – ha aggiunto Mauro Paci – e comunque l’amministrazione avrebbe dovuto provvedere a farlo redigere prima della stipula della convenzione, e non dopo 22 mesi».

Tra le critiche mosse dal Pd ci sono ad esempio la numerazione fisica dei pali costata 25mila euro, «per i quali, in base alle ore di lavoro impiegate e al numero di pali, si è stimato un tempo impiegato pari a 24 minuti a corpo illuminate»; ma anche il kit per il risparmio energetico, «che non costa 98.640 euro perché deriva da un’iniziativa e contributi ministeriali»; e la sostituzione dei pali sul lungomare di Villa Rosa e Martinsicuro, valutata 120mila euro, «effettuata però senza un progetto esecutivo approvato a monte dell’intervento, utilizzando prezzi normali di mercato».

«Il documento del Comune è pieno di contraddizioni – ha concluso Mario Corsi, componente della segreteria Pd – e la convenzione è stata stipulata senza che si procedesse ad una preventiva analisi di costi e benefici per il Comune. Non si è tutelato il bene pubblico».

Nel corso della conferenza stampa i componenti del Pd hanno rinnovato le proprie condoglianze alla famiglia di Giacinto Urbanelli, il dipendente comunale tragicamente scomparso : «è un lutto che ci ha colpiti tutti. Urbanelli, essendo elettricista, seguiva con interesse la vicenda Pubbliluce ed era più volte stato interpellato in qualità di tecnico».

Gli Ex AN: «L’ingegner Majeli avrebbe fatto meglio ad astenersi dal redigere la relazione, poiché sulla questione Pubbliluce si trovava già in una posizione di difetto». I consiglieri Fedeli e De Luca unitamente al portavoce Lattanzi si riferiscono al fatto che la dirigente aveva a suo tempo proceduto a firmare l’ordinanza per l’avvio della convenzione Consip (dal primo giungo 2008) senza avere un propedeutico atto di indirizzo dell’amministrazione comunale. La dirigente nella risposta data al gruppo di minoranza a seguito della richiesta di delucidazioni in merito, ha spiegato che «non esiste un atto amministrativo con il quale è stata confermata alla sottoscritta la volontà politica di aderire alla convenzione Consip, bensì esclusivamente molteplici richieste verbali da parte dell’Amministrazione». Ma ha poi anche precisato che «la manifesta volontà politica è consacrata nella delibera di giunta n.59 del 12 giugno 2008, in cui era presente l’intera giunta di allora e negli atti consiliari successivi».

Tra le contestazioni fatte alle voci della relazione comunale, gli ex An si soffermano sul cambio delle lampade ad opera della Pubbliluce, che sarà effettuato tre volte in 5 anni, con una spesa di 356mila euro. «Ma le lampade impiegate nell’illuminazione stradale – afferma Lattanzi, hanno una tenuta tale che la sostituzione può essere effettuata ogni 4 anni».

CITTA’ ATTIVA: «La relazione – si legge nella nota del gruppo civico – è un ottimo esercizio di buone intenzioni e numerazioni teoriche che però non dimostrano la convenienza della convenzione, che rimane per noi penalizzante per l’Ente rispetto alla gestione interna del servizio».

I consiglieri sottolineano come «nella convenzione i costi sostenuti per KWr siano nettamente in rialzo, con una differenza tra maggio 2008 e marzo 2009 che supera il 50%, mentre se proviamo a verificare la variazione delle tariffe per utenza domestica sul sito dell’Autorità per l’Energia, lo stesso periodo evidenzia una diminuzione del 2,3%».

Critiche anche vengono effettuate sulle ore di spegnimento dei lampioni, aumentate dall’attivazione della convenzione, e sulle ispezioni notturne da parte dei tecnici, che in base alla convenzione dovrebbero essere a cadenza settimanale ma che sarebbero invece meno frequenti. Anche i guasti accertati sul territorio (con vie rimaste al buio anche per diversi giorni) non sarebbero ripararti con la dovuta tempestività: «Il servizio scelto dall’Ente stabilisce un pronto intervento che prevede il ripristino dei guasti entro 3 ore. Va detto, anche sulla base di diverse segnalazioni ricevute dai cittadini, che in nessun caso si è potuto riscontrare che una zona al buio sia stata ripristinata nel giro di 3 ore».

Tra i maggiori dubbi, inoltre, il fatto che non sia stato istituito un organo di controllo che accerti l’operato del soggetto gestore, «essendo demandate a quest’ultimo tutte le funzioni di verifica e di certificazione delle attività espletate, siano esse di manutenzione programmata o relative ad interventi straordinari».