MONSAMPOLO DEL TRONTO – «I ritrovamenti di Monsampolo non sono inferiori a quelli di Ferentillo e Urbania, ed è per questo che molti studiosi si sono impegnati nel progetto». L’assessore alla Cultura Cristiano Silvestri ribadisce così l’eccezionale scoperta che fa del piccolo comune un tesoro archeologico del Piceno (e non solo). Al terzo convegno sulle mummie intitolato Studio dell’abbigliamento come recupero del patrimonio storico ed etnoantropologico del territorio. Prospettive e Sviluppi”, hanno partecipato oltre agli amministratori locali l’assessore provinciale alla Cultura Andrea Maria Antonini, ed esperti e studiosi come Daniele Diotallevi, storico dell’arte della Soprintendenza delle Marche, Thessy Schoenholzer, storica del costume, Olimpia Gobbi, storica ed ex-assessore provinciale alla Cultura ed Emanuela Micucci, restauratrice del laboratorio “La Congrega”.

L’evento, organizzato dal Comune di Monsampolo nell’ambito della XII Settimana della Cultura, è stato seguito con interesse ed attenzione da parte del pubblico, che ha gremito la cripta della Chiesa Ss. Maria Assunta ed ha potuto contemplare dal vivo le mummie. Tra i corpi distesi sugli scaffali della cappella, desta particolare stupore la suggestiva salma posta in primo piano, quella di una donna con una mano leggermente alzata, che indossa una gonna a pieghe. Proprio il fatto che le mummie sono vestite rappresenta la peculiarità del ritrovamento di Monsampolo, che secondo amministratori ed esperti potrà avere una risonanza nazionale e internazionale. Infatti, attraverso il minuzioso studio filologico delle vesti, sarà possibile ricostruire l’abbigliamento popolano tra Seicento ed Ottocento, periodo a cui risalgono i corpi. Lino, canapa e forse anche ibisco e ginestra sono le fibre vegetali che compongono i vestiti, ma ciò che più colpisce in essi è la presenza di motivi decorativi come i merletti a fusello, a testimonianza dell’artigianato tessile e del raffinato gusto estetico che caratterizzava il territorio già nei secoli scorsi.

Il vicesindaco Giacomo Ulissi ha aperto gli interventi annunciando che il progetto “Le Mummie di Monsampolo” è già in una fase avanzata e dovrebbe ricevere l’approvazione dell’Unione Europea entro pochi giorni. Vede la partecipazione di università e della Sovrintendenza per i Beni Storici ed Artistici delle Marche, ed è stato fortemente sostenuto dall’ex assessore provinciale alla Cultura, come ha ricordato il sindaco Nazzareno Tacconi: «Se il nostro progetto avrà successo, lo si deve soprattutto ad Olimpia Gobbi». Una volta approvato, il Comune riceverà un finanziamento di 280 mila euro, derivante in buona parte da fondi europei, che servirà alla creazione di un museo delle mummie e di un centro studi-laboratorio, che avrà un ruolo di consulenza e di collaborazione con le università e le scuole.

«Pensando a ciò che si vuol realizzare – ha commentato l’assessore Antonini – questa può essere una grande opportunità, non solo per il Comune, ma per tutta la Provincia». Il circuito culturale non sarà incentrato esclusivamente sulla Cappella della Buona Morte, ma graviterà attorno a tre luoghi chiave di Monsampolo: la Cripta della Chiesa di Ss. Maria Assunta, l’ex Convento di San Francesco e il Museo Archeologico. La scommessa per il futuro, in definitiva, è quella di attirare un turismo culturale, attraverso la valorizzazione del centro storico e dei suoi maggiori luoghi d’interesse.