ASCOLI PICENO – Venerdì mattina una donna si è presentata al Corpo di Guardia della Questura dove ha lasciato in maniera frettolosa una lettera e si è allontanata. Nella lettera manifestava esplicitamente la volontà di suicidarsi.

Dopo poco tempo giungeva sull’utenza 113 la telefonata del medico curante della donna che riferiva di essere stato contattato dalla stessa che gli aveva riferito di aver ingerito alcuni farmaci nel tentativo di suicidarsi.

Venivano diramate le ricerche della donna in città e nelle zone in cui poteva trovarsi. Poi, acquisita la sua utenza telefonica attraverso i familiari, si cercava da parte dell’operatore del 113 di rintracciarla.

Intorno alle ore 13.50 circa finalmente dopo vari tentativi la donna rispondeva al telefono e l’agente del 113 intavolava con lei un lungo discorso spacciandosi per l’insegnante del figlio e, facendo leva sul suo sentimento di madre, riusciva ad intrattenere la stessa al telefono per svariati minuti.

Nel frattempo con un altro telefono l’operatore del 113 allertava le volanti sul territorio e con l’ausilio di un altro collega continuava a far parlare la signora la quale ammetteva di aver preso un rilevante numero di pasticche di un medicinale e di stare per perdere i sensi.

I due operatori riuscivano a far dire alla signora dove effettivamente si trovava giusto in tempo prima che perdesse completamente i sensi. A quel punto l’immediato intervento della volante più vicina e del personale del 118 tempestivamente già allertato dagli agenti operanti consentiva di soccorrere la signora in tempo e di salvarle effettivamente la vita e restituirla all’affetto della sua famiglia.