GIULIANOVA – «Sin dal settembre 2009 Walter Squeo, presidente della Federpesca Abruzzo, aveva richiamato l’attenzione sulla crisi in atto nel settore del pesce azzurro. Un grido d’allarme che avevo subito raccolto e che ora torna drammaticamente d’attualità. La pesca indiscriminata – dice il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro – ha determinato il collasso per cui il pesce azzurro o non si trova, o è deprezzato essendo noi, ormai, invasi dal pesce croato».
Mastromauro poi sottolinea la sua vicinanza a tutte le associazioni di categoria presenti a Giulianova, dalla Julia Pesca Nova alla Lega Pesca e alla Federpesca, e alla loro battaglia per trovare una soluzione che possa risolvere il problema. «Appoggio quelle che mi sembrano soluzioni dettate dalla logica e dal buon senso: un fermo urgente limitato al pesce azzurro per almeno due mesi, il reperimento di fondi a sostegno dei marinai e, ancora, una regolamentazione della pesca con tariffe e taglia minima per il pesce azzurro, lasciando libero il novellame. Non sarebbe poi inopportuno creare un consorzio per gestire quantitativi e giornate di pesca, prendendo a modello quello, assai funzionante, creato per le vongole. In ogni caso sia io, sia il sindaco di San Benedetto del Tronto, Giovanni Gaspari, con il quale anche in questa occasione si è avuta piena convergenza e forte collaborazione, saremo vicini alla categoria e al mondo della pesca in un momento così difficile».
Nello specifico, i due sindaci concordano di agire presso gli assessorati alla pesca delle Regioni Marche e Abruzzo, sul Ministero delle risorse agricole che ha disponibilità delle risorse del FEP, Fondo Europeo per la Pesca, a sostegno delle situazioni di crisi. L’altra azione che le due Region sono invitate a compierei riguardano l’uniformità di controlli circa la qualità e la dimensione del pescato, così da evitare l’immissione sul mercato di forti quantitativi di prodotto di piccole dimensione tale da determinare il crollo del prezzo.
Lascia un commento
Dopo tanti anni in cui si chiedeva di adottare una regolamentazione della pesca che tenesse conto sia delle risorse ittiche in Adriatico sia del prezzo di mercato del pesce azzurro sempre più basso, ora, vista la crisi economica (aumento del gasolio e difficoltà delle famiglie di arrivare a fine mese), ci si accorge che la pesca del pesce azzurro non è più redditizia. Se gli armatori decidessero di convertire il tipo di pesca da "lampara" a "strascico" sarebbe l' inizio della fine della pesca in Adriatiatico. E' urgente una immediata mobilitazione per far "svegliare" i politici Regionali e Nazionali affinché… Leggi il resto »
caro ambientalista questi signori che stanno protestando la fanno gia' la pesca a strascico… Non confondiamo la lampara con il sistema volante, le lampare non stanno protestando anzi vanno in mare tranquillamente e portano a terra un prodotto di buona qualita'!!! Il sindaco di martinsicuro ha raccontato una bella barzelletta sul pesce croato ma per favore…. Diciamo la verita' le volanti non vanno piu' avanti in queto periodo perche' portano a terra un prodotto piccolo e scadente rispetto a quello delle lampare e quindi vogliono questo fermo.
Caro Pietruzzo, se leggi bene l'articolo si parla di: "crisi in atto nel settore del pesce azzurro" e non della pesca a volante o strascico che non viene mensionata.
Da informazioni avute nell'ambiente marittimo Sambenedettese mi risulta che la crisi è proprio della pesca con le lampare.
Ora se a protestare c'erano anche altri marittimi, questo è normale, la solidarietà in questo ambiente è forte.
Comunque sia sono a sottolineare l'immediata presa di coscienza sul fatto che il settore pesca, nella nostra marineria, sta attraversando una crisi molto forte e che sono necessari fin da subito fatti e non parole.