SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Non migrerò mai verso Roma o a Milano per trovare lavoro. Io amo la mia Pergola e amo le cose che racconto»: Simone Massi, quarantenne produttore del cinema di animazione, è stato a San Benedetto, alla biblioteca Giuseppe Lesca, giovedì 22 aprile, ospite del festival “Cortoperscelta” nell’ambito della XII Settimana della Cultura.
Di fronte ad un folto pubblico Massi ha ripercorso tutta la propria carriera, dagli studi all’istituto d’Arte di Urbino al suo ultimo corto “Nuvole, mani”, presentato nel 2009 alla Mostra di Venezia, dalla vittoria ai Nastri d’Argento 2010 alla recente candidatura ai David di Donatello per il miglior cortometraggio, fino all’uscito del libro “Poesia Bianca – il cinema di Simone Massi” di Roberto della Torre, tra i cui collaboratori figura anche l’attore teatrale Marco Paolini.
Insieme all’Assessore alla Cultura Margherita Sorge, Roberta Spinelli (direttore Biblioteca Lesca), Roberto Della Torre, Dante Albanesi (direttore artistico CortoperScelta), Enrico De Angelis e Giuseppe De Angelis di CortoperScelta, si è discusso dei principali temi che ricorrono nel cinema di Massi, il ricordo della civiltà contadina, la Resistenza, le influenze pittoriche (De Chirico, Chagall) e cinematografiche (Fellini, Buñuel), unite ad una riflessione sul patrimonio paesaggistico, culturale e letterario delle Marche.
«La mia ispirazione artistica» racconta Massi, «è stata per tanti anni Magritte. Poi ho cercato di imprimere nei film un mio marchio, uno stile originale. Sono cresciuto con i fumetti della Bonelli (Mister No), nei periodi della ribellione mi sono appassionato ad Andrea Pazienza, ma poi me ne sono distaccato perché non mi interessavano più i temi che trattava: sesso, droga, sangue. Insomma cercavo altro… Infine, il mio grande riferimento letterario è Cesare Pavese».
L’autore del libro Roberto Della Torre ha spiegato che nei film di Massi «sono esplicitamente presenti la sua vita e la sua terra. L’esperienza della fabbrica ha poi un legame indissolubile col suo cinema». Massi ha diffuso nel mondo l’immaginario marchigiano, le sue colline, le tradizioni, il suo inscindibile legame con le radici, la terra e l’insegnamento dei suoi avi. Suggestioni apprezzate dai festival di tutto il mondo che gli sono valse centinaia di premi.
Massi è oggi uno degli ultimi pionieri dell’animazione “a passo uno”: migliaia di disegni per altrettanti fotogrammi, senza l’utilizzo delle tecnologie digitali. Negli anni sperimenta diverse tecniche, realizzando film tanto brevi quanto intensi: «Un’ora di animazione per me è fatta di quattordici piccoli film, quindici anni di lavoro e trentamila disegni».
All’incontro è seguita, nell’Aula Multimediale della Biblioteca, la proiezione di tutti i cortometraggi di Massi.