RIPATRANSONE – Parole di fuoco, via Short Message Service: «Ho un dubbio: non so se è più sconcertante la
scelta fatta dal Governatore oppure il nostro inconcepibile silenzio
. Questa è un’ulteriore umiliazione inflitta al Partito Democratico ed alla Politica». Questo è l’sms che l’ex sindaco di Ripatransone e assessore provinciale della giunta Rossi sta inviando, in queste ore, a militanti e simpatizzanti del Partito Democratico, dopo che il presidente della Regione Gian Mario Spacca, ha ufficializzato il nome di Sandro Donati nella pattuglia dei dieci assessori regionali.

Maroni, dopo che in mattinata l’ex coordinatore del Pd ripano Sandro Rocchetti ha contattato RivieraOggi.it per comunicare la propria autosospensione da ogni incarico e forse anche l’uscita dal partito (leggi qui), commenta: «In qualità di iscritto alla sezione approvo in pieno la decisione di Rocchetti di dimettersi, e, da ieri, sto diffondendo quel messaggio telefonico ad alcuni iscritti nel partito. Mi auguro comuqnue che le sue dimissioni siano l’occasione per aprire una discussione franca su come evitare in futuro nuove umiliazioni come questa e Sandro Rocchetti, superato il comprensibilissimo momento di amarezza, possa continuare a guidare il partito, ovviamente in condizioni diverse».

PRIMAVERA Forse ironico o forse sarcastico (con gli ex alleati del Pd) il consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Daniele Primavera, ha invece parole di elogio per la strategia di Donati, come si legge in una nota del suo profilo Facebook: «Complimenti al più grande capolavoro di strategia che io abbia mai visto, ovvero quello portato avanti con successo da Sandro Donati. Dopo essere stato additato dal suo ex partito come un pessimo assessore, ha trovato una nuova collocazione riuscendo a rigirare l’Idv locale come un calzino e mettendo al suo servizio i vari Merlonghi, Butteri, Peroni, Fanini, Del Zompo: mi dispiace per loro, ma la cosa era ampiamente prevedibile, e sinceramente non capisco ancora perchè si siano prestati a un gioco tanto evidente. Senza i loro voti donati sarebbe rimasto a casa. Quindi, tanto di cappello a Sandro: in una politica dove tanti squaletti si camuffano da delfini, quando arriva un predatore di razza non ce n’è per nessuno».