SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nuova area Ballarin: un progetto che è un punto di discussione, per ora soltanto teorica. Ma è bene discuterne, verificare la fattibilità, gli investimenti, i tempi, le alternative.
Commentiamo comunque, con le parole dell’architetto Mirco Assenti e dell’ingegnere Andrea Marinangeli, i rendering che mostriamo nella fotogallery a fianco.
«Da bambini, siamo tutti degli anni Settanta, giocavamo a pallone nelle strade, e sognavamo un po’ d’erba come nei veri campi di calcio: quindi vedere lo spicchio di prato verde del Ballarin, dalle parti del corner, era una grande emozione» spiega Marinangeli, per far capire che l’idea progettuale, chiamata “Un’Onda per il Ballarin”, cerca di coniugare l’esigenza “verde” del Parco Urbano con la peculiarità marinara della zona e della città.
Le “onde” sono dei piccoli rilievi nella parte ovest (dove attualmente vi è la tribuna) percorribili pedonalmente, che permettono di vedere il mare. Al di sotto dell’onda più alta, ecco l’idea di un Museo Multimediale sulla storia del Ballarin, della Samb, ma anche dello sport sambenedettese. Al centro, grandi spazi quadrati, di legno (che nelle intenzioni ricorderebbero quelli dei pescherecci), o di acqua, o prati d’erba, uno skatepark per i ragazzi, mentre nel lato est, oltre ad una pista ciclabile, degli stand dove sia possibile tenere esposizioni all’aperto.
L’intera area centrale si presta ad ospitare eventi all’aperto e a contenere anche mille o duemila persone. Tutta la struttura punterebbe sul risparmio energetico e sull’uso di fonti rinnovabili.
Se l’idea originale del Comitato era di salvaguardare la Curva Sud, lo studio progettuale ha rilevato come questo elemento avrebbe però rappresentato un forte impatto di cemento armato su di un’area che invece si tenterebbe di riportare ad una vocazione de-cementificata, quasi naturalistica e soprattutto con una fruizione aperta alle esigenze di tutti, dagli abitanti del quartiere, alle associazioni, ai comitati.