SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sicuramente il comfort delle sale, la comodità delle poltrone non era paragonabile agli spaziosi sedili del moderno PalaRiviera. Ma poter uscire di casa, a piedi, sia che tu abbia 15 anni e sia che tu ne abbia 70, e andare al cinema in un luogo piccolo, familiare, centrale, non ha (avrebbe?) pari. Ma traslando un famoso slogan pubblicitario, a San Benedetto per tutto il resto c’è solo il PalaRiviera, figlioccio cresciuto del fu Cinema Calabresi (il romanticismo perduto si capta anche dal cambiamento dei nomi): lì puoi mangiare quello che vuoi e puoi vedere tantissimi film, anche in 3D. Non si può resistere a tanta abbondanza.
Il cinema Delle Palme, lo storico “Dopo lavoro”, chiude oggi, mercoledì 14 aprile. Ma non è l’ultimo pezzo di città che negli ultimi recentissimi anni, come un Lego in decostruzione anziché arricchimento, se ne va. Molti sono i luoghi storici, legati ai ricordi di tanti cittadini, che ormai non esistono più. L’eliminazione di qualcuno probabilmente ha giovato all’estetica della città come ad esempio l’ormai decrepito e rugginoso Mercato della Verdura smantellato ormai da due anni. Un’operazione valida certamente ma ancora non ultimata, poiché la bella e forse inaspettata piazzetta ricavata ancora presenta un vestito con toppe e rattrappi (si guardino le mattonelle rotte) e che nel periodo natalizio ospita un albero di Natale che a molti sembra poco consono.
Per non parlare della vecchia Sala Giochi, la “Centrale” che, tanto per cambiare, è diventata un negozio, uno di quelli che troveresti nelle grandi città, come se ce ne fosse carenza in centro.
Il Cinema Calabresi, altra pietra miliare del centro, sta lasciando spazio a tanti mini appartamentini venduti un tot (un “tot” abbastanza elevato) al metro quadrato: e mentre ad Ascoli i cittadini sono pronti a mobilitarsi con petizioni per salvare luoghi storici, vedi l’iniziativa presa un anno fa per il Cinema Olimpia, a San Benedetto nessuno protesta, vedendo la soluzione come azione inevitabile. Forse semplicemente ai cittadini non interessa più nulla del vecchio cinema, anche perché, se cosi non fosse, quest’ultimo non avrebbe sentito l’esigenza di chiudere i battenti.
E intanto l’intero centro cittadino cambia: a qualcuno piace così, qualcuno lo preferiva prima. Tutto si trasforma, nulla si crea.
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Che tristezza….
Il trasloco del centro continua… :-(
siamo destinati ad aumentare la categoria di un altro "ex". Speriamo di poter citare anche qualche "neo"
San Benedetto sta diventando una non-città e, a quanto pare, abitata da non-cittadini.
E' vero che il centro di una città è importante e queste sono notizie che non ci fanno contenti. Ricordo però che negli ultimi giorni in un raggio di 15 chilometri abbiamo avuto: concerto Massimo Volume (sbt), concerto Baustelle (colli), concerto Finardi (Grottammare), concerto Mannoia (Sbt), concerto Quintorigo (Offida) teatro a Grottammare (Edipo Re). In più: è appena concluso il cineforum Blow Up a Grottammare, continua quello Buster Keaton a Sbt, continua quello del Margherita a Cupra (4 giorni di proiezioni!). Sono in corso poi i teatri dialettali ad esempio in questo periodo a San Filippo Neri, San Filippo Neri… Leggi il resto »
Tutto ciò è molto triste, ma non ci danno neanche il tempo di protestare.
ho appreso la notizia dal vs.giornale e oggi è già il 15 aprile.
che ne sarà di questa struttura??
Concordo con Giovanni Marucci. Il problema non è se si sia spostato il centro il problema è se i servizi sono sufficienti per la densità di popolazione della città. Al di là dei nomi più e meno noti che possano orbitare nel Piceno, il problema della pianificazione urbanistica è stato visto dalla politica solo come un problema di "alloggi" e non come un problema di servizi che rendano la città vivibile. Servizi di ogni tipo: dalle aree verdi, alla viabilità, dalle attrezzature sportive all'intrattenimento. Il primo problema è come al solito la politica ma subito dopo vengono i cittadini che… Leggi il resto »
@stefano R: purtroppo i vecchi cinema non reggono il confronto con i nuovi multisala, dove c'è più comfort e scelta di film, anche se a prezzo di una certa lontananza dal centro. Anche a Perugia, una città dal livello culturale certamente non scarso e con un centro cittadino molto vivo, i due multisala in periferia nel corso degli anni hanno provocato la chiusura di tutti i cinema del centro, che non erano pochi (resiste solo una sala d'essai). Tra l'altro ormai è difficile che una sala sia solo cinematografica: prevale la polifunzionalità, come nel caso del PalaRiviera.
Stefano, io non sono felice per la chiusura dei cinema in centro. Non vorrei sembrare snobistico, ma devo dire che comunque faccio tanta fatica ad andare al “cinema” di oggi. Quest’inverno non ci sono stato mai. Vado però spesso ai cineforum, e non perché trasmettono cinema d’elite (d’essai…) ma perché sono l’unica alternativa alla fruizione abbastanza idiota e violenta a cui ci costringono le grandi case di distribuzione cinematografiche. Le sale stanno aumentando con i multiplex ma non si capisce se si va in quei luoghi per vedere un film o per mangiare pop corn maxi. Le sale aumentano ma… Leggi il resto »
la verità è che ci accorgiamo di quanto teniamo ad una cosa solo quando non c'è più, sembrerà banale ma è così. Finchè stava lì Le Palme era il cinema di sempre, un po' scalcinato, passato in secondo piano al moderno palariviera e ora che non ci potremo andare più però ci rode. forse siamo più attaccati all'idea delle cose piuttosto che alla loro concretezza. non sono di san benedetto ma il cinema per me ha sempre e solo avuto 2 nomi, calabresi e palme. per le nuove generazioni il cinama da ricordare probabilmente, forse, sarà il Palariviera, anche se… Leggi il resto »
San Benedetto del Tronto: la Riviera delle … Salme!
E poi vi meravigliate che vince Berlusconi???
A leggere i commenti mi sembrate tutti Leghisti e del PdL. Tutti iper-conservatori, che vorrebbero una città sempre uguale, sospesa nel tempo, dove nulla cambia.
@stefano R,
il deserto culturale avanza tra chi rimane chiuso in casa senza un libro da leggere. Per tutti gli altri c'è molto da fare e molto da vedere.
E' ovvio che già ci sono fior fior di costruttori che si sono messi in fila, per promettere una splendida residenza fronte treno, perchè effettivamente a SBT c'è carenza di appartamenti e negozi. E fortuna che la metà degli italiani dichiara solo 15.000 euro. Chissà dove saranno finiti gli altri mila?
SBT in caduta libera.. Edifici fatiscenti, aree, e grandi strutture dismesse (s)popolano il centro come la periferia. Al loro posto sorgono di tanto in tanto costruzioni a carattere prevalentemente residenziale. Appartamenti, appartamenti e ancora appartamenti, per giunta senza qualità. Lo scenario che si va prefigurando è quello della città dormitorio. Saremo il polo satellite di una città costiera diffusa molto più viva, brillante e qualitativamente migliore della bonanima di San Benedetto. Anche i treni non si fermano più. Rimaniamo immobili mentre perdiamo un pezzo alla volta. Un cadavere in decomposizione, insomma. Qualcuno continua a crogiolarsi al ricordo dei decenni splendidi… Leggi il resto »
Italo Insolera ha ottantun anni, è uno dei padri dell’urbanistica, la disciplina che regola o dovrebbe regolare la città, ma che spesso si limita a descrivere il suo formarsi e il suo divenire, lasciando che tutto lo spazio sia occupato dalle mirabolanti invenzioni dalle cosiddette “archistar”. Ogni riferimento alla vicenda della Fondazione Cassa di Risparmio è puramente voluto. Nel suo ultimo lavoro Roma, per esempio. La città e l´urbanista (Donzelli, 2010), l’autore raccoglie un gruppo di suoi saggi usciti negli ultimi cinquant´anni mostrandoci come sia andata degradando l’idea di città. Queste sue parole, in una recente intervista, colgono il senso… Leggi il resto »
Commento a frame75: complimenti, hai fatto un'analisi impeccabile. condivido appieno. Io ho lascito SBT da una decina di anni e la trovo stravolta e vuota, molto vuota. Non ha più un senso, un'anima. Gli toglieranno anche il porto, visto come stanno trasformando la zona del porto.
E' inutile "piangere sul latte versato". Se al cinema non ci si va più causa Multisala e Internet, questo non potrà fare altro che chiudere (chiedetelo al gestore se può rimanere aperto in quanto vecchia gloria della città). Se alla bottega non ci va più nessuno causa Ipermercati e prezzi, questa chiuderà anche se è tanto carina. Perchè? Perchè ci rimette! Così vanno le cose, così devono andare… Altra cosa è dire che la città è morta. Sottoscrivo Pier Paolo Flammini: mai come in questi ultimi 2 anni ci sono tante attività tutta la settimana: tra concerti, concertini, teatro, cineforum… Leggi il resto »
@rude boy, le considerazioni che riporti sono condivisibili, ma non credo possano riguardare il Cinema delle Palme e neppure il centro di SBT. Semmai possono coinvolgere i nuovi quartieri sorti a SBT. Ad esempio, diamo un occhio ai nuovi palazzi che sono stati costruiti di fronte alla chiesa della Sacra Famiglia: http://maps.google.it/maps?hl=it&q=san+benedetto+del+tronto&ie=UTF8&hq=&hnear=San+Benedetto+del+Tronto+Ascoli+Piceno,+Marche&ll=42.919145,13.894057&spn=0.003858,0.010943&t=k&z=17 Mi riferisco ai palazzi in alto. Se confrontiamo la loro disposizione con quella dei palazzi più vecchi, in basso, si nota il minore spazio tra gli edifici, la mancaza di verde e alberi. Certo, intorno ci sono terreni non coltivati…ma credo finiranno coperti dal cemento anche quelli. Non… Leggi il resto »
O Gundam ma perchè usare parole come "conservatori" o "progresso" che sono vuote e prive di significato? Il centro di una comunità è un male che lo si voglia mantenere tale? ( in realtà poi non è così, qui si sta dicendo che senso ha chiamarlo "centro" se piano piano pezzo pezzo è privato di quelle parti che lo rendevano tale, e la cosa è in atto da un bel po'). Dove sta scritto che le città debbano diventare tutte uguali con uscita autostrada, centro commericale e multisala? Insomma come ha detto giuliano napoli, dove sta scritto che li città… Leggi il resto »
@zanna: gli eventi proposti (esclusi quelli del Palariviera che ha portato nomi noti) sono eventi da Long Tail.
Non penso che il Delle Palme fosse in perdita anche perchè propone film differenti rispetto al Palariviera.
Che la città sia viva ho forti dubbi; un degrado culturale così è raro partendo proprio dalla marmaglia che si professa Radical Chic.
Basta vedere che ruolo abbiamo nel panorama Nazionale per capire il nostro posizionamento.
Quelli che si lamentano della chiusura del Delle Palme, mesi fa si lamentavano per della Notte Bianca. Si può sapere che cosa volete? Se volete una città viva, dovete accettare la confusione. Se volete una città morta, dovete accettare la chiusura dei locali. A me sembra che siete personaggi da "Tolleranza Zero". Qualcuno di voi lavora per perdere soldi? Credo di no. Quindi non prendetevela con chi cerca di fare due soldi o chi, con un'attività in perdita, chiude. La chiusura dei piccoli cinema, senza servizi annessi è un fenomeno MONDIALE. Così come è stato MONDIALE il processo di trasformazione… Leggi il resto »
@stefano R: concordo con te, la prospettiva di cinema d'essai-cineforum potrebbe essere un'alternativa per dare un futuro al Delle Palme, anche se va studiata bene perché deve essere anche economicamente sostenibile. Per sopravvivere ai multisala bisogna dare film che nei multisala non si trovano, altrimenti a parità di offerta è inevitabile che la gente preferisca la comodità e gli ultimi dispositivi tecnologici. Tra i numerosissimi casi mi viene in mente Katyn, il film di Wayda sull'eccidio del 1940 (ora tornato d'attualità dopo la nuova tragedia dei giorni scorsi), molto bello ma praticamente introvabile nei cinema italiani…
Visto che si parla della chiusura di un cinema che ha fatto al storia di san benedetto, volevo avere delucidazioni su una questione: per quale motivo ieri sera il Palariviera non proiettava nessun film, visto che la conferenza della Cgil era nella sala congressi, e tutte le altre sale erano libere?
Non per fare il bastian contrario, ma da quando ha aperto il Palariviera non c'è stata una volta che guardando i programmi il Delle Palme proponesse un film diverso da quelli del suo concorrente. Eppure ci sono anche film, come diceva qualcuno, che vincono festival nazionali e internazionali, ma non si riesce mai a vederli in zona, se non in qualche raro caso al Cineforum. A parita di titoli è normale che si scelga la comodità del Palariviera.