SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tonino Armata del “Movimento per il Partito Democratico” ribadisce la sua volontà di proporre delle elezioni primarie in vista delle candidature comunali del 2011: «Ne parlano tutti, anche a destra. I cittadini chiedono di essere protagonisti, coinvolti. Senza dimenticare tutti coloro che, neppure attratti dai nuovi movimenti degli ultimi anni (da Di Pietro a Grillo al Popolo Viola) oramai non si recano neppure più a votare».
Per questo, scrive Armata, «le primarie devono diventare una vera festa della democrazia: San Benedetto merita il miglior sindaco possibile, un sindaco attento ai reali interessi della città prima e sopra gli interessi di partito o individuali Queste sono le aspirazione dei sambenedettesi. I dirigenti satrapi, paludati e conservatori non credo potranno fermare queste aspirazioni. Siamo nel solco scavato da Prodi e dato corso alle primarie e all’inclusione della società civile nei processi decisionali, la nuova frontiera della democrazia democratizzata e partecipata. Con le Primarie è possibile immettere dentro le strutture tradizionali della politica una nuova e più vasta partecipazione. Invece d’oligarchie che decidevano le candidature in tavoli più o meno segreti, qui sono i cittadini che governano anche i passaggi intermedi e, anche per i candidati, si fanno delle scelte alla luce del sole».
E quindi l’analisi politica cittadina: «Dobbiamo voltare pagina, serve un collettivo forte altrimenti San Benedetto è persa per le amministrative 2011. Per queste ragioni propongo tre quesiti. Primo: costruire un gruppo dirigente autonomo rispetto alle logiche regionali, da formare attraverso un percorso aperto e svincolato da appartenenze congressuali. Secondo: riunire tutte le forze di maggioranza, che deve tornare a essere popolare, collegata ai cittadini e ai comitati di quartiere, senza avere la presunzione che tutto si esaurisca nel Pd. Terzo: facciamo rete. Mettiamo insieme i nostri eletti in Comune, in Provincia e in Regione. Non abbiamo più niente da spartirci per dividerci in gabbie contrapposte. È tempo di cambiare. L’astensionismo ha colpito in modo pesante anche il nostro partito, incapace di intercettare gli scontenti del centrodestra perché ai loro occhi non rappresentiamo un’alternativa credibile, l’emorragia è stata molto più copiosa rispetto a 3 anni fa (affluenza alle urne 2008 80,50%, 2009 66,11%, 2010 61,50%), pur avendo governato il comune (con molte difficoltá) per quattro anni».
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d'accordo con il sig. armata.
l'importante che siano primarie di coalizione e non del solo partito democratico…
Io invece penso che l'attività (e il ruolo) di un partito non si esaurisca con la selezione dei propri gruppi dirigenti. Non sono mai stato un grande fan delle primarie. La personalizzazione della politica è, a mio avviso, un problema e non una risorsa. Che l'attività politica amministrativa, poi, si riduca alla scelta del candidato più popolare, mi pare un fatto addirittura umiliante per la politica stessa. Non credo che le primarie siano il più grande strumento di partecipazione, nè il migliore. Mi torna in mente l'osservazione che faceva Zoro, geniale e diretto come sempre, sulle ultime regionali. Osservazione che… Leggi il resto »
Egregio Dr. ARMATA
complimenti per quanto Lei scrive
cordialmente,
massimo urbani
Daniele, d'accordo sulla personalizzazione e sul rischio di populismo. Però che c'è di male a presentare idee e progetti alla luce del sole piuttosto che in una stanza di eletti (da chi?). Per favore, il centralismo democratico ha fatto strada in tutti i partiti, ma non se ne può più!
Pierpaolo, guarda che quello della chiusura dei partiti è un falso mito. Soprattutto per quanto riguarda le amministrative. La storia anche sambenedettese insegna che chiunque, anche con scarsi mezzi, può creare una lista civica e presentarsi sindaco. La storia anche recente è piena di questi esempi. Tanto più che le primarie hanno un senso per cariche oggettivamente non controllabili dalle masse (ad esempio, candidature al parlamento); ma guarda caso, le primarie NON riguardano proprio quelle candidature. Si tratta dunque di squarciare il velo d'ipocrisia che circonda le primarie. Perchè se la domanda buona è "chi decide i candidati delle elezioni",… Leggi il resto »
X Daniele il discorso che fai non farebbe una piega se ci fossero più partiti (come nel vecchio proporzionale) in modo da votare chi si avvicina di più alle proprie posizioni e premiare gli esponenti ritenuti migliori. Ma oggi di solito un elettore si trova di fronte due coalizioni nelle quali anche la persona migliore (da una parte o dall'altra) è subordinata e spesso schiacciata dai vertici paludosi e ammuffiti. L'elettore si ritrova così nella posizione di Stan in una gran puntata di South Park in cui doveva decidere se votare come mascotte per la scuola un Panino alla mer**… Leggi il resto »
Si tratta dunque di squarciare il velo d'ipocrisia che circonda le primarie Il Pd fa primarie a tratti. Quelle per le Regionali non erano primarie, erano abbozzi di primarie fatte prima del cambio delle alleanze, quindi un modo per uccidere lo strumento delle primarie in futuro da parte di chi ha un minimo di coscienza critica. Ma a volte le fa o almeno tenta di farle. Tutti possiamo creare una lista, ma all'esterno dei partiti. Questi, in forza soprattutto di una rendita di posizione determinata dalla persistenza storica e dalla visibilità acquisita, partono in vantaggio rispetto ad una qualunque lista… Leggi il resto »
Io credo che il problema non siano le primarie, ma gli elementi che si presentano come candidati, voi sapete benissimo che nella nostra città esistono uomini e quando dico uomini intendo maschi e femmine, che hanno la capacità manageriale e intellettiva per gestire questa città, l'unico neo è, che se non sono sponsorizzati da lobby non si va da nessuna parte. Ma davvero credete che molti consiglieri sono stati votati per le loro capacità? Oh ma li conosciamo chi sono, pertanto non credo assolutamente che i voti siano stati dati per capacità. I partiti, le liste civiche se davvero vogliono… Leggi il resto »