La Samb e io. La Samb ha conquistato la sua ottava promozione dopo la seconda guerra mondiale: tre dalla C alla B, due dalla C2 alla C1, due dall’Eccellenza alla serie D, una dalla serie D alla C2. Per tornare in B ne servono altre tre, anche se ora è presto per parlarne. Il mio grande sogno però è quello e basta, come lo è dell’attuale presidente Sergio Spina, del suo vice Bartolomei che faranno il possibile, e della tifoseria tutta.
Parlo per me e paragono la mia storia con la Samb al film “Il re e io” nel quale il re è la Samb e io sono io. Sono nato con la Samb: ero bambino e due miei zii, Assenti Nino e Assenti Peppino, erano valide colonne rossoblu negli anni 50. Con mio fratello Pino ho assorbito inconsapevolmente in quegli anni l’atmosfera speciale che si prova a vivere una squadra di calcio così da vicino, dall’interno. La mia giovinezza, dagli undici ai 18 anni (ma anche adesso) ha visto la Samb come un mito che ho messo davanti a molte cose più importanti (scuola, ragazze ecc.), un amore che i miei amici ritenevano eccessivo e mi deridevano. Da lì è nata anche la mia passione per il giornalismo.

Per “colpa” della Samb oggi mi trovo a dirigere Riviera Oggi (ex Sambenedetto Oggi e gemello di Espresso Rossoblu). La vicenda Venturato, nel 1992, mi fece capire che la città era in balìa di un informazione che aveva poco amore (direi affatto) per la mia Samb e quindi per la città tutta. Le pagine locali di giornali nazionali o regionali supportavano il finanziere veneto invece che spingerlo ad andarsene. In quei tristi giorni me la presi molto con i miei colleghi sambenedettesi del Messaggero, del Resto del Carlino e del Corriere Adriatico, giornali storici che hanno la loro sede principale rispettivamente a Roma, Bologna-Firenze e Ancona, poi capii che loro, in qualità di dipendenti non potevano fare diversamente se non dimettersi.

Dopo un lungo percorso nel quale facevo tutto da solo o quasi è nata Riviera Oggi Srl, società editrice sambenedettese che gestisce testate importanti come un settimanale cartaceo ed il giornale on line che avete sotto gli occhi. Sì, ma la Samb che c’entra?  C’entra con la gioia per la promozione e perché uno dei miei principali doveri resta quello di proteggere la società rossoblu (non chi la conduce) da tutti e tutto.

Dopo una parentesi anonima ma non proprio truffaldina, dal 2004 in poi sono arrivate alla Samb società animate da tutto meno che dall’amore per i colori rossoblu, e nemmeno da un progetto comunque determinato come era quello portato avanti dalla famiglia Gaucci. Lo notavo dal modo anonimo con cui si concludevano le stagioni, dal rapporto che non veniva più instaurato come ai bei tempi tra calciatori, stampa e tifo.

A fine stagione 2003-04 (Gaucci stava mollando) decisi che qualcuno doveva fare qualcosa per lasciare un ricordo pubblico con i calciatori tramite premi e una cena finale per immortalare con foto e altro il campionato che stava per concludersi. Come editori locali organizzammo un incontro con giornalisti, Colantuono e squadra presso il ristorante Valle Verde. Con premi per tutti. L’anno dopo, sempre al posto della società, con dirigenti, squadra, stampa e anche tifosi ripetemmo la festa l’8 marzo 2005 presso il ristorante Abbadetta. Fu una bella e grande festa con un premio ricordo a tutti i calciatori e trofei speciali ai migliori; i vari Ballardini, Canini, Leon, Cigarini, Bogliacino eccetera la ricordano ancora con grande piacere. Nelle stagioni seguenti, a parte quelle con finale burrascoso durante le quali un altro grande innamorato della Samb, guarda caso Sergio Spina, prese il posto della società con festa finale presso lo chalet “La Perla”; riprendemmo ad organizzare noi di Riviera Oggi Srl (anche durante la stagione presso il Gypsi) incontri per far sentire il calore di San Benedetto del Tronto a Ugolotti e ai vari Desideri, Loviso, Consigli, Morante eccetera con una cena finale presso il ristorante “La Vedetta”, dove premiammo giornalisti, calciatori, società e dipendenti non giocatori. Anche quella fu una serata indimenticabile e molto apprezzata.

A dimostrazione dell’utilità di certi incontri, l’attuale dirigenza formata finalmente da tifosi veri, ha ripreso il proprio ruolo organizzando feste simili a Natale che, siamo certi, ripeteranno a fine torneo. Vuoto colmato, il calcio è anche questo.

Oggi non c’è più bisogno di una società editrice locale che si sostituisca a loro. Abbiamo così pensato di continuare a collaborare con un ricordo diverso ma significativo da regalare alla società che ne farà l’uso che vuole e che, ne siamo certi, sarà molto gradito anche da calciatori, dipendenti non calciatori e tifosi rossoblu. Verrà distribuito prima di Samb-Biagio Nazzaro domenica 18 aprile.

Questo mio per ricordare a chi non lo ha ancora capito (una telefonata me lo ha fatto pensare) che non ci piace essere confusi con società editrici bolognesi, fiorentine, romane, anconetane (QN e QS, Il Messaggero S.p.a. e Corriere Adriatico S.p.a.) che fanno il loro dovere ma non amano  la Samb e mai si sognerebbero di far festa con e per i colori rossoblu. Il ruolo dei giornalisti che vi scrivono non può essere (non per colpa loro) assolutamente equivalente e quindi confuso con il nostro, in qualità di giornalisti-editori locali e amanti del territorio che rappresentiamo.

Chiaramente il presente DisAppunto non è nato a caso ma da un colloquio durante il quale siamo stati paragonati a giornali che nel nostro territorio hanno solo pagine locali, utili per informare ma senza alcun interesse alle particolarietà delle nostre zone.
All’uopo e giacché ci sono, ricordo che, sport a parte, fummo noi e solo noi a farci sentire quando sul quotidiano Il Foglio di Giuliano Ferrara uscì un articolo assolutamente denigratorio della nostra San Benedetto del Tronto. Tant’è che fummo querelati (e naturalmente assolti) per la rabbia con cui difendemmo i colori cittadini, in quel caso turistici. Da parte delle altre società editrici extra territorio, scena muta, cronaca a parte di un solo giorno o poco più. Giustamente.