SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Solito aplomb britannico e tono di voce pacato, ma stavolta Pietro Colonnella non poteva far finta di nulla. Glielo chiedevano i sostenitori – circa quaranta – riuniti nella piccola sede di via Damiano Chiesa a Porto D’Ascoli che pretendevano, e forse si aspettavano, un’analisi completa e sincera del voto regionale. E così effettivamente è stato. Il “grande sconfitto” del Partito Democratico s’è levato le scarpe, facendo uscire una marea di sassolini che da mesi lo infastidivano e che gli hanno impedito – a suo dire – di compiere una corsa elettorale paritaria agli avversari, per mesi spinti e favoriti dai piani alti del partito locale: «L’unità va praticata con disponibilità ed ascolto, e non predicata. Vanno evitati da oggi in poi gli ostracismi che ci sono stati verso la mia persona. Si lavori affinchè tutte le voci del raggruppamento siano valorizzate. Adesso si può dire: ho subìto un isolamento che non ho cercato; c’è stata un’inferiorità di forze organizzate attorno a me».
In poche parole: ho camminato da solo, dato che tutti quanti erano impegnati a sponsorizzare Perazzoli. «Gaspari – ha continuato – il vice Di Francesco, l’assessore alle Politiche Sociali Emili hanno realizzato una campagna eccessiva verso un singolo candidato. Sapevo che sarebbe accaduto, ma il partito non è comunque intervenuto».
Compostezza e moderazione che non hanno riguardato nemmeno il primo cittadino di Ripatransone, Paolo D’Erasmo: «Ho letto sui giornali che ambisce ad importanti incarichi provinciali del gruppo. Per certi ruoli serve tuttavia un atteggiamento misurato e rispettoso nei confronti di tutte le anime, che lui non ha avuto».
La domanda dei cronisti a questo punto è stata scontata, inevitabile: da dove nasce e quando parte l’astio del Partito Democratico verso il politico e l’uomo Colonnella? E’ ragionevole che dal centrosinistra si sia recentemente espresso il rammarico per la mancata promozione di un esponente del Popolo della Libertà come Luca Vignoli (Giulietta Capriotti dixit), piuttosto che per l’ex Presidente della Provincia?
Colonnella non se lo spiega, anche se tra i supporters vi è la netta convinzione che l’ex Sottosegretario fosse un personaggio troppo popolare, dunque scomodo: «L’hanno fatto arrivare alle elezioni senza incarichi di spessore». E a tal proposito il diretto interessato annuisce: «Nell’estate 2008, in occasione dell’abbandono di Agostini dell’incarico di Assessore con delega al Piceno, Piero Fassino fece espressamente il mio nome. Ma optarono per Donati». Sull’argomento, Colonnella ha inoltre aggiunto: «E’ fondamentale che il Pd conquisti quell’assessorato. Non si aspettino le mosse di Spacca. Spronerò Gregori affinchè si compili immediatamente una lista di nomi da presentare al Governatore».
Poi l’occhio è volato ai 4714 consensi ricevuti il 28 e 29 marzo scorsi: «E’ stato un grande risultato; lo investiremo nel Pd, dove ci faremo sentire. Nessun altro politico ha ottenuto così tanti voti sia ad Ascoli che a San Benedetto. In genere chi si impone da una parte delude dall’altra, per via del campanilismo esistente. A me non è successo».
A giochi conclusi non poteva mancare un accenno alla generalizzata critica di eccessivo presenzialismo rivolta all’esponente acquavivano: «Non mi pento di essere andato davanti alle fabbriche a discutere con lavoratori ed operai».
CANDIDATO SINDACO NEL 2011? Una battuta infine sulle comunali dell’anno prossimo, alle quali Colonnella pare non intenzionato a concorrere: «Non è quello l’ambito a cui penso».
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Lo sconcerto di Colonnella esprime la delusione di colui che vive di politica e ora si ritrova senza un ruolo istituzionale. Caro Colonnella se dopo essere stato deputato e aver ricoperto incarichi di prestigio oggi non è riuscito ad avere il giusto numero di consensi forse non è solo colpa del partito… forse i cittadini hanno valutato cio che lei in questi anni ha fatto per il suo territorio? Potrebbe anche darsi che non siano stati soddisfatti del suo operato come deputato e di conseguenza non hanno voluto che andasse a ricoprire un ruolo in regione Indifferentemente dai colori politici,… Leggi il resto »
Ieri sera in televisione ho sentito un ministro accusare per due volte Prodi per le cose che non vanno bene. E’ un vizietto della politica bipartizan rifuggire dalle proprie responsabilità rimpallandole su altri. Ma quando ci si porta dietro da anni vecchie e obsolete incrostazioni che si annidano tra le pieghe del potere e si presentano tal volta come società civile tal volta scrutando l’orizzonte per imbroccare il vento di poppa, può capitare prima o poi uno scivolone. Se poi si fa troppo affidamento solo sul proprio nome e cognome sottovalutando pure l’avversario, una battuta di arresto ci può anche… Leggi il resto »
In verità credo che la politica sia un gioco di squadra. Sebbene in TV vediamo i politici dipinti come dei solisti, in realtà sono quel che sono perché hanno altri politici d'appoggio che coprono loro le spalle. Forse questo è mancato allo sconfitto del PD.
Dire che per vincere è necessaria una squadra è cosa ovvia. Chi non vorrebbe una squadra con la quale giocare? L'isolamento del quale Colonnella è stato accusato non è una scelta. E' difficile giocare in squadra quando chi sceglie di giocare con te sa che si espone a falli estremamente pesanti da parte dell'avversaio (e tu illuminato dovresti saperne qualcosa) senza che nessuno fischi perchè l'arbitro è in realtà il dodicesimo giocatore in campo, quello determinante. Tanti, troppi quelli che scelgono di abbandonare il gioco. In questi anni chiunque provava ad indaossare una certa maglia è stato isolato, screditato e… Leggi il resto »
Il fatto che un politico non eletto dia la colpa al partito è l'emblema del decadimento della politica Italiana: invece di riconoscere sovrano il responso delle urne attacca chi non gli ha dato protezione! Fare autocritica e pensare che forse le proposte portate avanti non sono state apprezzate dall'elettorato è un ragionamento troppo spinto?
Faccio un'ultima precisazione poi smetto di intervnire perchè credo appunto che i cittadini, gli elettori sappiano farsi da soli un'idea. Vorrei però precisare ripetto a ciò che è stato detto da alessandro 84 che stiamo parlando di una persona che seppur non eletta ha ottenuto oltre 4700 preferenze e un risultato di questo tipo non si può certo definire una bocciatura da parte dell'elettorato. Anche e soprattutto perche so che mentre Perazzoli ha potuto contare sull'appoggio di gran parte del partito e quasi tutta la giunta e, da quanto mi risulta, Canzian ad Ascoli ha ottenuto il suo risultato col… Leggi il resto »
Carissimo Direttore .. le regole rispettate posta fasulla?? va cancellato subito dal la pagina.
Quanto uno perde ha sempre da recriminare.
Carissimo Pietro , Presidente un consiglio che in molti le vorrebbero dare ma non hanno il coraggio: Lei non ha la squadra . lei vuole giocare da punta e da portiere e credo che sia impossibile avere poi risultati eclatanti.
Lei al suo fianco non fa crescere nessuno o lo fa crescere solo di riflesso.
Se Pietro avesse fatto come Donati, cioè andare in un piccolo partito, e questo si sapeva, avrebbe fatto due cosa interessanti, primo con 4.000 e rotti voti, sarebbe stato eletto, secondo avrebbe tolto la poltrona a chi salta da un partito all'altro. Si sapeva che correre in 4 per 2 poltrone ci si sarebbe scannati, bastava essere lungimiranti e fare come fanno gli altri andare in un seggio sicuro, in questo caso su un piccolo partito e il risultato sarebbe stata la elezioni di entrambi i Sambenedettesi. Caro Pietro guardati intorno ed fai una scrematura dei tuoi consiglieri, anche perché… Leggi il resto »
La penso come Vesperini: in politica si rischia molto a essere solisti perché se da una parte si può ottenere il consenso popolare, si rischia di essere isolati dal partito che ha (forse purtroppo) ineteresse a far vincere qualcuno che poi dovrà rendergli conto per l'aiuto offerto.
Caro Presidente, hai fatto bene ad andare davanti alle fabbriche, dove gli altri non sono mai stati, e dove devi continuare ad andare perchè è da lì che si ricostruisce un vero partito e un vero centro-sinistra.