FERMO – C’è tanta gioia, oggi, nello staff rossoblu. La felicità di vedere finalmente coronati gli sforzi di mesi difficili, dopo la delusione di Lecco, lo choc dell’esclusione della Samb dei Tormenti, i primi difficili passi della nuova Samb di Spina, la rabbia per la decisione di Abete che spalancava le porte infernali dell’Eccellenza, la contestazione contro Minuti e i giocatori per l’inizio incerto. Ma fin da quella bruttissima serata al “Riviera” contro il Piano San Lazzaro, Sergio Spina l’aveva detto con decisione: «Questa Samb punta alla vittoria». Forse, oltre a lui, in pochi ci credevano, dopo un inizio tanto difficile, con i rossoblu già staccati dalla lanciatissima Fermana. E invece. Invece i canarini sono stati sonoramente battuti sia all’andata che al ritorno, e proprio sul loro campo la Samb ha raggiunto la promozione matematica in Serie D con quattro giornate di anticipo e un vantaggio di ben 14 punti sul Piano San Lazzaro.
Non sorprendono, perciò, i festeggiamenti iniziati già in campo, con un tuffo “ideale” verso la curva ospite purtroppo vuota per le note decisioni del Casms, e proseguiti negli spogliatoi, con cori e urla ben udibili dalla sala stampa. Sergio Spina si presenta ai cronisti fradicio ma raggiante: «I momenti difficili quest’anno sono stati tanti, non solo all’inizio, ma anche durante tutto il girone d’andata; poi abbiamo trovato l’equilibrio giusto e non ce n’è stato più per nessuno. Siamo riusciti a reggere la pressione dell’ambiente di San Benedetto, che è tanta». Diverse sono le dediche del presidente: «Prima di tutto a mia moglie, a mio padre che non c’è più, a chi ci è stato vicino. Poi naturalmente alla città e a tutti i tifosi. E infine al mio staff, che mi è stato vicino fin dall’inizio: siamo in pochi, ma abbiamo tutti la Samb nel cuore».
Inevitabile qualche domanda sul futuro, su un campionato di serie D più difficile e spietato (viene promossa solo la prima classificata e i playoff valgono solo per la graduatoria per gli eventuali ripescaggi) di questa Eccellenza: «Prometto che costruiremo una squadra per vincere il campionato, anche se sarà una stagione dura. Lo scheletro rimarrà comunque questo: un giocatore come Giandomenico purtroppo ha avuto poco spazio, ma anche in D può fare la differenza. Il vicepresidente Bartolomei è fuori per lavoro, appena rientrerà ci riuniremo con tutto lo staff e insieme decideremo la guida tecnica della prossima stagione, che verrà annunciata domenica». Spina, dunque, non si sbilancia sulla riconferma di Palladini: «Tra me e lui c’è grande stima a tutti i livelli, ma dobbiamo verificare se ci sarà condivisione totale sui programmi per la prossima stagione. Tiziano Giudici? Per me è un grande tecnico, ma per rispetto di Palladini non l’ho contattato, e penso che non avrebbe gli stimoli per una serie D dopo due ottimi anni in C2. Ringrazio anche Minuti per il coraggio che ha avuto a prendere in mano la squadra a inizio stagione, un pezzettino di vittoria è anche suo».
Il presidente invita tutti i tifosi, che oggi purtroppo non hanno potuto festeggiare con la squadra allo stadio (ma si sono ampiamente rifatti in serata a San Benedetto), a riempire il “Riviera” domenica contro il Grottammare: «Faremo festa insieme e daremo una mano alla famiglia di Moreno Solfrini, voglio riempire lo stadio almeno per una volta quest’anno. Sarà anche l’occasione per la passerella di Ottavio Palladini che dà l’addio al calcio giocato». La vera festa per la promozione, però, ci sarà in occasione dell’ultima gara casalinga contro la Biagio Nazzaro.
Ottavio Palladini, oltre a commentare la partita di oggi («Nel primo tempo la Fermana se l’è giocata alla pari, poi il nostro gol ci ha agevolato. Loro sono in un momento difficile, ma oggi ci hanno dato filo da torcere, nel secondo tempo ho cercato di vincere gestendo bene i cambi. Zazzetta? Non ha giocato dall’inizio perché nelle ultime due settimana si è allenato poco e oggi preferivo un centrocampo con tre centrali per arginare Angelini») tira le somme della stagione: «Ho sempre creduto in questi ragazzi, avendo lavorato con loro fin dal ritiro estivo. Purtroppo ci sono stati i problemi di Minuti e la partenza ad handicap, comunque prevedibile dato che siamo partiti tardi, ma noi ci abbiamo sempre creduto. La svolta è stata recuperare serenità e autostima, dopo che questo è avvenuto sono arrivati anche i risultati. La vittoria è da dividere con il mio staff e con la società, che ci ha dato sempre tranquillità. Grazie anche ai tifosi, che ci hanno dato una grossa mano: ora siamo in D, ma è sempre troppo poco, meritiamo ben altri palcoscenici». E speriamo che li si possa raggiungere presto, magari con Ottavio al timone.
Comunque soddisfatto l’allenatore canarino Roberto Beni, anche se la Fermana vede allontanarsi la zona playoff, distante 3 punti: «Per vincere contro la Samb devi fare una partita perfetta. Purtroppo abbiamo commesso un’ingenuità mostruosa sul primo gol, e poi loro hanno preso in mano la partita. Fino a quel momento non avevo visto una brutta Fermana, ci sono state diverse occasioni per noi, ma la Samb è la Samb, non è un caso se ha stravinto il campionato. Comunque le abbiamo provate tutte, avevo detto alle punte di muoversi molto per non dare punti di riferimento. I playoff? Io non mollerò fino alla fine».
L’unico giocatore a presentarsi in sala stampa è Marco Pulcini, ovviamente felicissimo: «Ad Ancona, in occasione di Piano San Lazzaro-Samb, avevo detto che avremmo vinto con 5 giornate di anticipo: beh, mi sono sbagliato solo di una giornata. Vincere proprio qui a Fermo, contro una squadra importante, è una gioia in più per noi e per i tifosi: peccato che oggi si fosse quasi a porte chiuse, poteva essere una giornata ancora più bella. Sono contentissimo sia da giocatore che da tifoso, per me questa è un’annata da incorniciare: a San Benedetto ho vinto il campionato ed è nato mio figlio. La prossima stagione? Io rimarrei molto volentieri, per fare bene come quest’anno. Le qualità c’erano fin dall’inizio, ma abbiamo fatto l’errore di partire con l’idea di vincere facile: nel calcio nulla è mai facile». Chissà che per il futuro non si possa far tesoro di questa lezione: complimenti, comunque, ai rossoblu, che hanno saputo cambiare completamente il volto di questa dura stagione.