Questo era il sommario dello scherzo: Dopo le Elezioni Regionali e alcune mie riflessioni sulla politica italiana, voglio rendere pubblica e ufficiale una scelta che ho fatto proprio ieri (31 marzo ndr) e lancio un appello on line ai miei lettori: seguitemi e incoraggiatemi.

Quindi: «Applichiamo la democrazia della Rete alla scelta degli amministratori. Io ci sto fin d’ora. Ho seguito con molta attenzione, pur senza mai entrare nel vivo del dibattito – cosa che invece hanno fatto benissimo i vari Pier Paolo Flammini, Oliver Panichi e anche il giovane Massimo Falcioni – la campagna elettorale per le Regionali e le dichiarazioni e analisi successive al voto. Sia qui nelle Marche ma anche nelle altre regioni. L’idea che mi sono fatto, e che tenterò di esporre in queste poche righe, è che i tradizionali metodi usati dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino a pochi anni fa per ottenere i voti (ideologie oramai morte, comizi, ricerca dei voti “porta a porta”) sono finiti o dovranno finire. In Svezia un partito detto dei “Pirati” è arrivato ad eleggere deputati in Europa, in Germania ha ottenuto il 2,1% senza passaggi televisivi e nei giornali, ma soltanto attraverso internet.

In Italia stiamo andando anche oltre, se è vero che in cinque regioni il Movimento 5 Stelle di Grillo oscilla tra il 3 e il 7%. Per me questo è un segnale dei tempi. Fra qualche giorno, passata la Pasqua, si comincerà a parlare delle elezioni comunali del 2011 a San Benedetto. Io mi sto facendo un’idea, che già avevo qualche mese fa proposto alla vostra attenzione. Non so se l’attuale coalizione di centrosinistra si ripresenterà allo stesso modo alle elezioni dell’anno prossimo. Di sicuro ci sono state, in questi anni, delle divisioni: con Rifondazione Comunista ed ora il tentativo di un apparentamento con l’Udc, che lo stanno snaturando. Incoerenze che mi lasciano pensare ad una coalizione sbagliata e da rifondare. Fermo restando che Paolo Perazzoli, eletto alle Regionali nelle file del Pd, debba fare il proprio dovere in rappresentanza del nostro territorio. Non abbiamo oggi ragione di dubitarne ma lo seguiremo passo passo insieme alle sue promesse elettorali.
Lo stesso si può dire per il Pdl. Usciti i verdetti, sono uscite fuori dichiarazioni di fronte alle quali le divisioni del centrosinistra fanno ridere. Anche se le stesse, per fortuna non riguardano sambenedettesi e, in particolare, aspiranti alla carica di sindaco della città di San Benedetto del Tronto.

Per questo lancio un’iniziativa che spero venga raccolta: il nostro giornale presto perfezionerà la messa a punto on line di un sistema per ricevere proposte da parte dei lettori, e i candidati potranno scrivere, con un impegno certo e inderogabile sui tempi di realizzazione, le loro idee per risolverle. Parlo di perfezionamento perché in molti lo stanno già facendo. Tra di loro una proposta chiara da parte di Paolo Forlì, socialista del Pdl.
Oramai l’uso di internet è talmente avanzato da raggiungere la stragrande maggioranza delle persone interessate a sapere quello che accade nella propria città. Ci capita spesso di ricevere telefonate o mail – di apprezzamento o di critica – da parte degli stessi interessati dei nostri articoli dopo pochi minuti dalla pubblicazione, quando gli articoli stanno già tra i 50 e i 100 lettori. Questo per far capire come Sambenedettoggi.it (presto diventerà Rivieraoggi.it) sia diventato uno strumento di comunicazione localmente universale. Lettori che chiedono primarie aperte a tutti i delusi della sinistra, del centro e della destra da svolgere on line. Secondo noi possono realizzarsi e noi ci impegneremo per questo. Al di fuori degli schemi.

Tutte considerazioni vere che dovevano fare da cornice al PESCE D’APRILE. ECCOLO: quanto detto finora l’ho già scritto più volte nei mesi scorsi, la notizia vera che oggi voglio rendere ufficiale è invece un’altra: io Nazzareno Perotti mi candido a diventare il prossimo sindaco di San Benedetto del Tronto. Nei prossimi giorni presenterò il mio curriculum e i miei programmi, uniti a promesse certificate, pena le immediate dimissioni. Mi auguro che la mia decisione venga accolta bene dai cittadini sambenedettesi ed in particolare da coloro che mi seguono giornalmente su queste pagine. Fatemi gli auguri che ne ho bisogno. Grazie.

Ci ho ripensato e il pesce è saltato perché, in fin dei conti, la proposta della mia redazione non era poi così clamorosa nè faceva ridere o piangere come dovrebbe fare un pesce di aprile che si rispetti: ricordate quello del 2008 “avevamo scoperto un sambenedettese di 110 anni!” o quello di un anno fa “la centrale atomica alla sentina è cosa certa!”. Forse non sarebbe nemmeno riuscito.

Ho ripescato e leggermente modificato l’articolo-scherzo dopo la proposta di Paolo Forlì (Primarie per tutti nel Pdl) sulla quale dissento in un piccolo particolare e cioè che, dietro alla scelta dei candidati, debba esserci obbligatoriamente l’iscrizione ad un Partito, nel suo caso il Pdl. Perché invece non seguiamo la sua idea con una “piccola” correzione che, tra l’altro, alcuni lettori stanno suggerendo? I vari (giusto per citarne qualcuno in ordine sparso) Massimo Urbani, Pasqualino Piunti, Giovanni Gaspari, Bruno Gabrielli, Paolo Forlì, Mauro Calvaresi, Giorgio de Vecchis, Pietro Colonnella, Luca Vignoli, Nazzareno Torquati e non so chi, si presentino alla città in modo chiaro e trasparente con “il loro curriculum, i loro programmi, uniti a promesse certificate, pena le immediate dimissioni”, come indicavo per me nello scherzo mancato.

Magari, strada facendo, può venire ad altri la voglia di inserirsi in tempo utile. E magari anche il nostro scherzo potrebbe diventare realtà. Perché no? Credo di avere anch’io un curriculum, un programma, un’affidabilità, un’età e qualcos’altro per potermi mettere in gara. Con tutta la trasparenza che solo internet può garantire a chi deve scegliere. Perché solo in questo caso potrei provare a competere non avendo altre “doti nascoste” che molti hanno più di me. Tutto dovrebbe avvenire alla “luce del sole” ma proprio per questo credo proprio che la mia candidatura resterà… un pesce d’aprile.

Comunque caro Paolo Forlì vai avanti, hai gettato un seme che per crescere e morire (quindi dare la vita come dice Gesù) ha bisogno solo di una volontà vera e di qualche piccolo ritocco, magari non solo o senza quello che piacerebbe a me.

Questa mia è una boutade o un anticipo del futuro? Ai posteri l’ardua sentenza.