SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Santori, Trenta, Ceroni. E Ciccioli. Il Pdl nelle Marche e nel Piceno si sfronda (Santori) oppure tira fuori gli artigli (a patto che tali siano, nel caso di Trenta), oppure come Carlo Ciccioli – il parlamentare e coordinatore regionale del partito in quota ex An è sicuramente il più esperto di politica della compagnia – cerca di riassemblare il gruppo. Distribuendo colpe e meriti, ma senza esagerare.
«Ho piazzato nove eletti su tredici – spiega Ciccioli in riferimento ai candidati in quota An all’interno delle liste del Pdl regionali – e se fosse entrato anche Luca Vignoli avrei ottenuto 10 eletti su 13 complessivi consiglieri regionali del Pdl». Come a dire: pur con il 30% dei posti a disposizione, quelli di Alleanza Nazionale sanno come far politica e rappresentano il 70% degli eletti del partito.
Gli parliamo di Santori, dei suoi attacchi al Pdl e a Umberto Trenta, non candidabile secondo lo stesso Santori per trascorse vicende processuali: «Santori ha ragione a dire che è stato trattato male, ma la politica è anche questa. Anche a me capitava in passato di essere ostacolato da miei compagni di partito, ma alla fine vincevo sempre – dice Ciccioli – Magari Ceroni non sarà un granché come dice Santori, ma non è la causa di tutti i mali. Ceroni purtroppo è stato anche usato da altri, pur di stare in piedi, ma adesso che cadono sono problemi».
Su Santori Ciccioli aggiunge che «è stato sicuramente maltrattato ma anche lui fino a poco fa ha fatto parte della cricca, se ne è staccato soltanto quando ha litigato con Ceroni. Se lui dice che ha speso soldi suoi per il partito, ci andrei piano, perché comunque lo stipendio del vicepresidente del Consiglio Regionale non è esiguo affatto. E poi c’erano pure delle questioni sul pagamento delle quote che qualcuno sollevava…»
Eppure Ciccioli afferma che «Santori può essere recuperato all’interno del partito, con un’altra gestione e con un ruolo per il momento locale. La vicenda di Trenta era conosciuta, infatti per cinque anni non è stato in regione ma in Consiglio Comunale ad Ascoli. Chiariamo che Santori era in condizioni di vantaggio: aveva un incarico in regione e era coordinatore provinciale, Silvetti ad Ancona nelle stesse condizioni è stato eletto senza problemi».
Riguardo le accuse di Santori al partito, Ciccioli ammette: «La classe dirigente proveniente da Forza Italia è debole, ma adesso che siamo insieme dobbiamo far emergere i migliori di Fi e An. Fra cinque anni sarà diverso: noi saremo più formati, non ci sarà più Spacca con il suo mito di Fabriano oramai perso, e inoltre la Lega inizia ad avere un bacino di voti consistenti»