MONTEPRANDONE – È stato un Consiglio Comunale importante, quello del 30 marzo, per le rilevanti questioni in ballo. L’assemblea ha infatti approvato il programma triennale opere pubbliche 2010-2012: in questi 3 anni sono previsti il completamento del centro polifunzionale per anziani Padre Alfredo Pacetti, la realizzazione di un campo di calcetto vicino alla parrocchia Regina Pacis, il consolidamento e restauro della chiesa di San Giacomo, la riqualificazione ambientale della cintura esterna del centro storico. Sono in programma, inoltre, la costruzione di rotatorie stradali per migliorare la viabilità e la realizzazione di marciapiedi da via 87° Strada fino al santuario di San Giacomo.
Il Consiglio comunale ha poi approvato il bilancio di previsione per il 2010 e il bilancio pluriennale 2010/2012. Il documento, riguardante le entrate e le uscite dell’amministrazione comunale, era già stato illustrato ai cittadini nel corso di tre incontri pubblici.
Inoltre, l’assemblea ha votato sì alla sostituzione del consigliere Giovanni Straccia con Daniele Pallotta, che è subentrato in quanto primo dei non eletti della lista numero “La nostra città”. Parere favorevole è stato espresso anche per gli altri punti all’ordine del giorno, ossia il piano delle alienazioni per l’anno 2010, il nuovo regolamento per l’applicazione della Tarsu e quello per la realizzazione di impianti fotovoltaici. La riunione è stata quindi anche un’occasione per riflettere sulle politiche ambientali e sulla necessità di sensibilizzare la popolazione al tema della raccolta differenziata.
Lascia un commento
Il fatto più eclatante del consiglio è stata la protesta delle mamme presenti, per l’aumento delle tariffe della mensa scolastica e per l’aumento del costo dello scuolabus. Questo è stato un consiglio comunale in cui le famiglie, attraverso la voce di alcune mamme, hanno manifestato il loro dissenso contro le scelte politiche di questa amministrazione, scelte che colpiscono le famiglie nel portafoglio per una colpa che non hanno. Gli amministratori, ormai sempre gli stessi da anni, sono i responsabili del non rispetto del patto di stabilità, ma a pagare sono le famiglie. Il vostro articolo è di parte, non me… Leggi il resto »
Solo per chiarire che nessuno ci ha successivamente contattato.