SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’amarezza è palpabile, e non poteva essere altrimenti. Il grande sconfitto del Partito Democratico, Pietro Colonnella, dopo un pomeriggio post-elettorale passato in silenzio e lontano dai riflettori torna a parlare e lo fa soprattutto per ringraziare i suoi “fedelissimi”.

«4.714 uomini e donne che scrivono, uniformemente su tutto il territorio provinciale, “Colonnella” sulla scheda rappresentano, anche se non sono sufficienti a consentire l’ingresso in consiglio, un risultato comunque lusinghiero e non trascurabile».

«Ce l’abbiamo messa tutta – continua l’ex Presidente della  Provincia – e questo, nelle condizioni date, è il miglior risultato possibile, anche se è innegabile che qualcosa di più era auspicabile».

Una contrarietà che si mescola ad un evidente disappunto nei confronti del Pd Piceno che in tre mesi di campagna sul territorio avrebbe lasciato solo l’ex sottosegretario del governo Prodi. Ecco allora che quel “nelle condizioni date” potrebbe essere capace di aprire nuovamente una frattura – come se ce ne fosse bisogno – all’interno del centrosinistra. Ed ancora: «Alle persone che in questa campagna elettorale mi hanno aiutato e sostenuto, in buona parte dal di fuori delle istituzioni e degli organismi di partito, un grazie, un grazie sincero, e l’invito ad essere per il futuro, nelle battaglie che questo territorio non potrà non affrontare, ancora una volta, dalla parte dei cittadini».

Non proprio del miele, da parte di un Colonnella che comunque non mollerà la politica: «Continuerò ad impegnarmi per questo territorio e per la sua gente. In primo luogo con l’associazione Lavoro & Welfare per far sì che le proposte concrete – Patto Piceno e Salario minimo garantito – divengano leggi della Regione Marche, e nel Pd, per far sì che il progetto avviato ormai due anni fa sia tale da farlo divenire sempre più il nuovo partito che vogliamo e del quale l’Italia ha bisogno».

Ci spera Colonnella. Chissà se dopo i risultati di ieri ci riuscirà.