SAN BENEDETTO – Il nuovo scenario politico italiano prende forma alla luce dei risultati sanciti dallo spoglio, ormai quasi concluso: sette Regioni sono andate al centrosinistra e sei al centrodestra. Al Pdl anche Lazio e Piemonte, con la Polverini che batte sul filo di lana la Bonino, e Cota che vince sulla Bresso.

Le dichiarazioni dei segretari di partito alla luce dei risultati elettorali:

PDL: «I miracoli sono possibili, che quando la gente vuole tutto e’ possibile». Lo ha detto Renata Polverini arrivata a Piazza del Popolo di fronte a centinaia di sostenitori che, dal suo comitato elettorale, l’hanno raggiunta davanti alla Chiesa degli Artisti. «E’ stata un’impresa che verrà scritta nei libri di storia – ha detto il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri arrivando al comitato della Polverini – Avevo detto giorni fa che se avessimo vinto gli studenti avrebbero dovuto fare una tesi di laurea su come riuscire a vincere un’elezione senza la lista».

PD: In casa Pd il segretario Pier Luigi Bersani rinvia a domani (martedì), a meno di ripensamenti dell’ultima ora, ogni commento ufficiale sulle elezioni regionali. Parlando con i suoi, tuttavia, avrebbe osservato che «l’inversione di tendenza, auspicata dai Democratici c’è stata e questo lo si vede dal fatto che sono state conquistate la maggioranza delle regioni in gioco». Per quanto riguarda poi il risultato del Pd, Bersani evidenzia che il «partito dimostra di avanzare».

LEGA NORD: «Io sono l’arbitro della situazione – ha affermato Bossi riferendosi alla crescita della Lega – ora facciamo le riforme, e subito. La gente ci ha votato – ha aggiunto – perché la Lega vuole cambiare il Paese. Abbiamo vinto in Veneto, in Piemonte e abbiamo un grande risultato anche in Lombardia. I lombardi sono svegli e hanno capito prima di tutti che si deve cambiare». Parlando poi del federalismo, Bossi ha spiegato che «nella maggioranza siamo impegnati per la difesa del federalismo. La gente vuole il federalismo a qualsiasi costo. Una volta dicevano che la Lega voleva il federalismo per distruggere lo Stato. Non é così, la gente vuole il federalismo e noi lo faremo subito».

UDC: «Andremo avanti per la nostra strada – ha dichiarato Casini – perché se si votasse domani, con questa destra populista e la sinistra in queste condizioni, porteremmo avanti il nostro progetto, perché il Paese ci chiede coerenza»

Casini esprime preoccupazione per il sensibile dato sull’astensionismo: «Dimostra che la nostra analisi sul bipolarismo trova conferma: la gente è infatti disamorata e non va a votare, con una campagna elettorale di questo tipo. A destra prevale la Lega, con un successo travolgente. La sua egemonia inciderà – secondo Casini – ancor più sul governo, mentre Di Pietro e i grillini metteranno in crisi il Pd. Se c’era quindi preoccupazione sul bipolarismo, purtroppo la nostra analisi viene ancor più confermata. L’Udc – conclude Casini – andrà avanti per la sua strada, per noi questa è una tappa». 

IDV: «L’Idv – ha dichiarato Di Pietro – ha dimostrato di essere un partito ormai radicato nel territorio con cui bisognerà fare i conti. Oggi assumiamo l’impegno per costruire la coalizione di domani. Siamo passati  dall’1% delle scorse regionali all’8-9%, dimostrando di essere la differenza che può portare la coalizione di centrosinistra a vincere alle prossime Politiche».

Ora – spiega – serve una rinnovata unità ed un nuovo impegno per costruire la coalizione di centrosinistra, come ha stabilito il nostro congresso con una decisione della quale io sono orgoglioso.L’Idv non ha solo confermato il dato delle Europee ma lo ha anche potenzialmente migliorato in una realtà in cui bisognava fare una scelta di campo».

MOVIMENTO A 5 STELLE BEPPE GRILLO: Buoni i risultati in molte regioni, in particolare in Piemonte ed Emilia Romagna, dove erodono il consenso del centrosinistra. In Piemonte il candidato “a cinque stelle” Davide Bono ottiene un risultato inaspettato e vola oltre il 4%. Il dato nazionale è intorno all’1,7%. A chi accusa il Movimento di rappresentare Grillo e l’antipolitica, Giovanni Favia, che in Emilia Romagna è intorno al 7% (i grillini potrebbero ottenere due seggi), ha risposto: ««Quello per noi non è il voto dell’anti-politica, ma dei cittadini che non credono più nei partiti: il vero voto di protesta è l’astensionismo. Chi ha votato per noi ha votato per i nostri programmi. Grillo è stato solo il detonatore, noi siamo la dinamite. Oggi è il trionfo del 7 per cento dei cittadini. I partiti sono morti bisogna trovare nuove forme di aggregazione sociale, noi siamo la vera politica».