ANCONA – «Nelle Marche è stato fatto un esperimento per mettere insieme tutte le forze che sono all’opposizione in Parlamento e creare le condizioni per l’alternativa»: è il primo commento di Gian Mario Spacca, confermato presidente della Regione Marche grazie al sostegno di una coalizione di centrosinistra formata da Pd, Idv, Udc, Verdi, Api e liste civiche.
Una conferma netta rispetto ai suoi avversari politici: Spacca ha ottenuto il 53% delle preferenze, mentre Erminio Marinelli (centrodestra) si è fermato sotto quota 40% e Massimo Rossi (sinistra radicale) ha superato il 7%.
«Questo era il nostro progetto strategico – ha detto il presidente riferendosi al ‘laboratorio Marche’ – e su questo andremo avanti». Alla domanda su perché abbia vinto, ha risposto secco: «Perché evidentemente i marchigiani pensano che sia un bravo governatore». Una volta in sala stampa, Spacca ha voluto innanzitutto ringraziare «i cittadini delle Marche perché hanno confermato il buon governo della nostra regione».
«Abbiamo una forte responsabilità – ha aggiunto – a proseguire questa azione che ha ricevuto tanto consenso». Parlando della forte astensione che si è registrata anche nelle Marche, dove un cittadino su tre che non è andato a votare, Spacca ha detto che «non poteva essere diversamente, forse perché queste elezioni non sono state portate dentro i problemi dei cittadini. Anche qui nelle Marche, chi ha richiamato l’attenzione sui programmi sono stati i quotidiani locali. Se invece si aprono i grandi quotidiani nazionali, questi hanno presentato le elezioni regionali come se fossero uno scontro fra Berlusconi e Bersani nella grande politica nazionale, per la quale, invece, c’è una profonda disaffezione da parte dei cittadini, presentata in un modo un po’ troppo autoreferenziale».
Per il governatore delle Marche, quindi, va fatta una riflessione su «come il clima politico nazionale abbia influito» su coloro che non sono andati a votare.