SAN BENEDETTO DEL TRONTO- I Carabinieri della stazione di Acquaviva Picena, della Compagnia di San Benedetto, coordinati e diretti dal Capitano Giancarlo Vaccarini, martedì  23 marzo hanno arrestato Khaled N., 35enne cittadino marocchino residente ad Acquaviva, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso lo scorso mese di dicembre dal Gip presso il Tribunale di Pescara, nell’ambito dell’operazione “Lavoro Pulito” condotta dal Comando Provinciale Carabinieri di Pescara e dalla Compagnia di Penne per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento ed allo sfruttamento dell’immigrazione clandestinaestorsione ed altri gravi reati.

Il soggetto era sfuggito alla cattura di dicembre in quanto si trovava occasionalmente all’estero, da dove e’ rientrato in incognito, visto che non riusciva a stare lontano dai propri familiari residenti da tempo nel Comune, ma è stato prontamente catturato all’interno della propria abitazione, tenuta sempre sotto controllo dai militari della locale stazione Carabinieri certi che prima o poi vi avrebbe fatto rientro. L’arrestato, al momento, sconterà la pena agli arresti domiciliari.

L’operazione ha sgominato una pericolosa organizzazione criminale che, facendo capo ad un tributarista teramano, aveva ramificazioni sia su tutto il territorio italiano e sia in diversi paesi esteri, tra cui Albania, Cina, Marocco e Tunisia. Il sodalizio, grazie a false documentazioni attestanti rapporti di lavori mai esistiti ma sufficienti al rilascio dei permessi di soggiorno, faceva entrare nel territorio italiano cittadini extracomunitari i quali, spinti dal desiderio di trovare un lavoro ed una vita decenti, venivano invece destinati al lavoro nero presso aziende agricole, sfruttati, sottopagati con mansioni svolte anche  in condizioni disumane.

Ingente il giro d’affari per l’organizzazione che, nel corso dei tre anni d’indagine, ha permesso l’ingresso clandestino ad almeno 1.500 immigrati, dietro pagamento di una somma ciascuno  di 5.000 euro, parte della quale destinata anche alle aziende agricole complici del sistema illecito. Le indagini con cui e’ stata neutralizzata l’ampia e ramificata organizzazione criminale, hanno permesso l’emissione da parte dell’Autorità Giudiziaria della cittadina abruzzese di 108 misure cautelari,  di cui 31 ordinanze di custodia in carcere, 34 agli arresti domiciliari e 44  obblighi di dimora.

L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi si era svolta all’alba del 14 dicembre 2009, ed aveva visto impegnati contemporaneamente anche i militari della Compagnia di San Benedetto, i quali, nel proprio ambito territoriale, avevano tratto in arresto Mbarak N., marocchino 38enne di Porto D’ascoli e Gianmarco V., 40enne di Ripatransone, nonché posto agli obblighi di dimora presso i rispettivi domicili il cittadino del Bangladesh Abu Shahid B., 44enne di San Benedetto  e Guobiao Q., cinese 40enne, residente ad Offida.