SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Presto anche San Benedetto avrà un suo Piano d’Azione Locale. E’ quanto ha ricordato venerdì l’assessore alle politiche ambientali Paolo Canducci, che ormai da più di un anno sta lavorando al progetto insieme a un sostanzioso gruppo di lavoro. Seguendo l’esempio di alcuni tra i maggiori Comuni italiani e prima ancora di molti Paesi europei e statunitensi, l’Amministrazione comunale ha inteso orientare le proprie strategie politiche di sviluppo territoriale stilando un documento di piano in stretta collaborazione con la cittadinanza: rappresentanti di associazioni e cooperative cittadine, sindacati e associazioni di categoria, comitati di quartiere e rappresentanti di enti pubblici operanti sul territorio comunale (Asur e Provincia).

«Siamo ormai alla fase conclusiva – dice l’assessore – manca solo l’ultimo incontro tra i vari portatori di interessi e saremo finalmente pronti a redigere il Pal. Cos’è un Piano d’Azione Locale? Si chiama “Progetto Sbt”, acronimo di San Benedetto ma che in realtà sta per sviluppo, benessere e territorio, sottotitolo, “decidiamo insieme il futuro della nostra città”. Si tratta di uno strumento ormai adottato in tutte le città medio grandi (nelle Marche, Pesaro, Ancona, Jesi hanno già prodotto documenti simili), per individuare le linee guida dello sviluppo urbano da qui ai prossimi 5 anni. Punto di partenza è stato lo Schema direttore redatto dall’ufficio Sviluppo del territorio e approvato dal Consiglio comunale. Il Pal ha poi completato e dato un’anima al documento dei tecnici grazie ai pensieri dei cittadini a vantaggio anche di tutte le autorità operanti sul territorio, Carabinieri, Polizia, Capitaneria di Porto, Vescovo ecc. Ricordo inoltre che questo strumento di grande utilità è inserito nel programma internazionale Agenda 21, che è il piano d’azione dell’Onu per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile».

La regia del progetto, al quale hanno contribuito tutti gli uffici comunali, spetta principalmente alla dottoressa Roberta Carbonetti dell’Università di Teramo, che presto presenterà una tesi di dottorato sul piano d’azione locale sambenedettese, a Massimo Forlini dell’ufficio Sviluppo sostenibile (individuato all’interno del settore Sviluppo del territorio e della economia locale) e Marco Collini dell’ufficio Ambiente.

«Lo sviluppo sostenibile è stato il filo conduttore dell’iniziativa, – prosegue Canducci – che non vuol dire unicamente tutela dell’ambiente ma anche attenzione alle problematiche sociali ed economiche globalmente intese. Perché, ad esempio, giovamento al settore della pesca e del turismo significa pesce sano e spiagge più vivibili per tutti».

La dottoressa Carbonetti riassume i passi salienti del percorso.
«Una volta esaminati i dati statistici ufficiali relativi al territorio, è stata condotta, per mezzo di un questionario, un’indagine campionaria sulla qualità della vita percepita dai cittadini. Il questionario, somministrato ad un campione di 800 unità rappresentativo delle varie fasce di età e di tutti i quartieri della città, è stato compilato da studenti degli istituti superiori, girato poi attraverso i bambini delle scuole elementari e medie alle famiglie, e diffuso all’utenza tramite gli uffici e la biblioteca comunale. Una volta stabilito che ambiente, disponibilità di servizi socio-sanitari, disponibilità e qualità del verde pubblico rappresentavano le tematiche più importanti, abbiamo chiesto ai cittadini di ordinare i punti di forza e di debolezza della città in una graduatoria».

Tra i punti di debolezza il primo posto spetta alla “sicurezza e alla manutenzione stradale”. Mentre in ordine alle preoccupazioni dei sambenedettesi a salire sul podio è la “criminalità” (nonostante, come ricordano gli operatori, il tasso di criminalità locale sia decisamente più basso rispetto alla media provinciale e regionale, indice di un sentimento diffuso tra gli italiani a livello più ampio), seguita dalla “perdita del posto di lavoro”. I dati emersi hanno poi dettato l’ordine del giorno dei primi due incontri (il 23 febbraio e il 2 marzo) tra amministratori, tecnici e rappresentanti di interessi diffusi sul territorio, che, divisi in due gruppi di lavoro, hanno compilato delle schede individuando problematiche e proponendo soluzioni.

«Tutti concordi nel legare qualità della vita e dell’ambiente allo sviluppo dell’economia, aspetti imprescindibili per la promozione di un’offerta turistica di qualità. E sempre in un’ottica di sistema con i Comuni circostanti. Non sono mancate poi proposte curiose per impopolarità. Tra i rimedi per incentivare la sicurezza stradale, ad esempio, i cittadini hanno proposto la creazione di zone a traffico limitato, dissuasori di velocità e potenziamento dei controlli da parte della Polizia municipale».

Siamo dunque alle battute finali, dopo l’ultimo incontro, fissato per il 15 maggio, in cui le priorità verranno messe nero su bianco insieme ai tecnici degli uffici comunali, il documento finale verrà firmato dal Comune e recepito nel Piano regolatore; prevista anche l’istituzione di un Comitato di valutazione composto da tecnici interni ed esterni all’Amministrazione, per verificare step by step lo stato di attuazione del progetto.