CORROPOLI – Ventisette nuovi progetti ai nastri di partenza e la ferma volontà di restare operativi sul territorio vibratiano: la Bentel Security, che da dieci anni realizza in provincia di Teramo sistemi di allarme, ha illustrato il programma di rilancio della sede di Corropoli in un incontro tenutosi con l’assessore provinciale alle Attività produttive Ezio Vannucci.

Scongiurata dunque definitivamente l’ipotesi di dismissione del sito, nel quale verranno fatti invece cospicui investimenti.

Nell’incontro tra Provincia, sindacati e dirigenze è stato annunciato l’avvio di 27 progetti nel territorio teramano. Il rilancio dovrà far leva sullo strumento della cassa integrazione straordinaria per evento improvviso ed imprevisto che, secondo l’accordo siglato, riguarderà un numero massimo di 122 dipendenti (sul totale dei 146 dello stabilimento di Corropoli). Tuttavia, si stima che il numero sarà di gran lunga inferiore in vista del riassorbimento delle maestranze. Per la durata della Cigs, in ogni caso, si porterà avanti un programma di riqualificazione dei dipendenti con corsi specifici.

«È una vicenda che ci ha tenuti impegnati per diversi mesi – ha affermato l’assessore Vannucci – e che, grazie all’impegno di tutti, si è risolta positivamente. Rispetto all’iniziale ipotesi di dismissione del sito, il piano industriale presentato dall’azienda con i 27 nuovi progetti da realizzare a Corropoli è un successo inaspettato, che abbiamo ottenuto grazie al lavoro  di squadra e di cui non possiamo che essere soddisfatti».

 All’incontro erano presenti, per l’azienda, anche Luca Spezzaferri e Alessandra Torlai, rispettivamente direttore di stabilimento, responsabile risorse umane e consulente aziendale di Bentel, e Salvatore Spadaro, funzionario di Confindustria Teramo.

Per i sindacati, invece, c’erano Giampiero Dozzi e Antonio Liberatori, rispettivamente segretari provinciali di Fiom-Cigl e Fim-Cisl, e la Rsa aziendale.

La mediazione è stata condotta dal  Servizio relazioni industriali dell’ente nelle persone del responsabile, Paolo Rota, e di Pierluigi Babbicola.